Aporia

      di Elisabetta De Luca I C

Forse non sono una persona facile, non sono una di quelle con cui è semplice avviare una conversazione.
Potrei risultare antipatica alla maggior parte di questo mondo, saranno davvero pochi coloro che riusciranno a comprendermi davvero.
Magari sembrerò insopportabile, impossibile, forse persino sciocca, direi folle, mezza isterica e incapace di afferrare al volo i problemi di questa vita, perché tanto vivrò sempre nel mio universo fatto di magia.
Eh già, forse è proprio questo il punto, che io continui a vivere in una dimensione onirica che nulla ha a che vedere con questo buio che mi circonda.
Parlo tanto, troppo, non mi fermo più, nemmeno quando tutti sono contro di me, continuerò sempre e comunque a parlare, ancora più forte.
Canto, canto tanto, anche se non sono intonata, anche se sbaglio la melodia e anche se cambio tutte le parole quando non ricordo quelle originali.
Faccio uscire verità dal nulla, darei forma a tutto ciò che era stato segretamente e timidamente tenuto nascosto solo per il piacere di sentirmi libera davvero.
Vado avanti e non guardo in faccia nessuno, ma avverto dentro di me un’estrema paura della solitudine.
Non conosco nemmeno la differenza tra la solitudine e la libertà. Continuo a credere nello straripante valore dell’amicizia e dell’amore e ci credo così tanto proprio perché continuo a vederne così poco.Detesto i gesti compiuti forzatamente, i luoghi affollati quando non sono affollati dalle persone giuste, detesto i convenevoli, le frasi fatte, i saluti menzogneri, le parole confuse.
Amo la bontà d’animo esternata e manifestata verso il prossimo, le buone azioni disinteressate, i consigli spassionati, i suggerimenti sinceri, le parole cariche d’amore, le conversazioni stracolme di arricchimento emotivo, di scambio reciproco, di affetto e di pace.Amo proprio quella pace interiore, il sentirsi bene con se stessi, con il proprio corpo, con la propria mente e col proprio cuore, senza rimpianti, senza amarezza, senza desiderio bramoso di voler conquistare l’irraggiungibile.Amo la tranquillità ma anche il dinamismo, amo chi è sempre calmo, compito e composto, ma ho un debole per chi trasgredisce ogni regola.
Amo la libertà ma finisco per considerarla solitudine.Amo l’istinto, la passione di un momento che ci spinge a fare ciò che non avremmo mai pensato di fare davvero.
Amo tutto ciò che nasce all’improvviso, che non è conseguenza di un precedente ragionamento, amo ciò che accade così, quasi frutto dal nulla, anzi frutto dell’impeto, senza un motivo preciso, ma soltanto perché l’ha voluto il nostro cuore.
È vero, amo il destino, amo la follia racchiusa in un istante e liberata in un attimo, ma non posso fare a meno di pensare, di meditare a lungo su tutto, anche quando tutto questo pensare e pianificare finisce per uccidere e poi annientare del tutto i miei veri sentimenti.
Amo gli scherzi, l’umorismo, l’euforia, il non voler mai prendere le cose troppo sul serio, ma poi detesto l’eccessiva leggerezza di spirito e di cuore, detesto chi non riesce mai davvero a entrare in sintonia o nel cuore di chi ha davanti. Amo la compagnia chiassosa e totale, la frenesia, il ritmo, la musica e addirittura il rumore, ma il silenzio è d’oro.
Amo le persone con cui si può affrontare una conversazione per ore, senza stancarsi mai di parlare e ancora parlare, amo gli scambi di idee, anche le più discordanti, amo i dibattiti di cultura generale, amo anche parlare delle cose più sciocche, ma l’importante è farlo, sopra ogni cosa.
Amo raccontare, lasciare che gli altri raccontino a me, ricordare assieme momenti e pianificare ciò che accadrà poi.

Ma ancor di più amo l’assordante silenzio, amo i momenti vuoti, privi della tua voce, ma pieni dell’universo, gli attimi indefiniti perché non sono scanditi da nessuna parola, amo la penuria di rumore, anche di suoni, amo il lasciar sì che nulla esca fuori da quella bocca. Amo le situazioni perfette, così perfette, al punto tale che non occorra nessun artificio retorico per migliorarle o per renderle speciali.
È impossibile spiegarsi meglio, l’ho detto proprio adesso che le parole non servono. Le parole non sono nulla, eppure diventano il tutto. Il silenzio non mette a disagio, il silenzio aiuta a comprendere con chi tu sia a tuo agio per davvero.
Amo quelle invisibili conversazioni, come direbbe qualcuno, “fatte di sguardi e toni di voce”, durante le quali non si riesce ad ascoltare nulla, se non gli irrefrenabili battiti del proprio cuore.
Amo le opere d’arte, i capolavori, il talento esternato in qualunque modo dalla mente umana, credo nell’intelligenza suprema che contraddistingue ognuno di noi.
Amo la forza d’animo e il coraggio, nonostante sia convinta che ogni tanto, forse, sarebbe meglio tirarsi indietro.

Sono un controsenso, continuo a viaggiare controvento. Dico una cosa per poi sostenerne l’esatto contrario. Sono dapprima felice, ma poi un attimo dopo si scatena l’inferno.

Amo questa vita, in tutte le sue sfaccettature, ma non sono comunque mai soddisfatta di niente, nemmeno di me stessa.
Non so nemmeno io insomma dove e con chi vorrei essere davvero. Non lo saprò mai!

Rovino tutto con una semplice parola, tronco rapporti e non c’è niente che io possa fare per ricucirli, perché la mia suprema volontà, che non conosce ragioni, mi dice di non farlo.

Vivo di illusioni per poi morire di delusioni, mi aspetto tanto da tutti e non ottengo mai niente da nessuno. Ho tante speranze, ma finisco col non credere in nulla. Do un pezzo del mio cuore a tutti coloro che credo lo meritino, ma la verità è che non riesco a fidarmi nemmeno di me stessa. Mi sono sempre allontanata da chi ha fatto tanto per me, perché continuo ad andar dietro a chi per me non muoverà mai un dito. Formulo giudizi affrettati sulle persone, è vero, ma alla mia prima impressione ho sempre fatto centro su chiunque.
Detesto l’ozio, ma continuerei a dormire sempre, per tutta la mattina e non mi sveglierebbero nemmeno le cannonate.
Ho smesso di fantasticare perché tanto ormai non ne vale più la pena, ma a sognare non ci rinuncio. Mi sono imposta di non progettare nulla, ma non faccio altro che pensare al mio futuro.
Avrei potuto non avere nessun obiettivo, affrontare tutto così, come viene, senza alcuna compartecipazione emotiva, vivere giorno per giorno senza aspettarsi niente da nessuno e niente dalla vita, rassegnarsi a un flusso inesorabile di giornate tutte uguali e grigie allo stesso modo. Senza problemi, senza rivali, semplicemente immersa nel turbinio di melensa ignavia.

Ma la verità è che io qui ho ancora qualcosa in cui credere davvero. La verità è che non ho smesso di sperare, di amare, di costruire sogni.
La verità è che non ho smesso di combattere nemmeno quando tutti mi hanno continuato a ripetere quanto fosse insopportabile questo mio brutto carattere.
La verità è che ho deciso di vivere e non di esistere, di fermarmi a guardare e mai semplicemente passare, di afferrare le stelle e mai solo contemplarle.
La verità è che non ho rinunciato al mio sogno, alle mie aspettative e alle mie speranze nemmeno quando il mondo intero mi ha intimato di farlo.
La verità è che vedo ancora in ogni cuore un po’ di amore, la verità è che per me si cela ovunque un pizzico di bontà.
La verità è che non ce la posso proprio fare a vedere ogni desiderio e ogni cuore crollare… d’amore non si potrà soffocare!

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