Il curioso caso di Nathan Zohner

di Alessandro Sommella (IV E, a.s. 2020/2021)

Uno dei temi più discussi in questi giorni è sicuramente la campagna vaccinale, che ha coinvolto molte case farmaceutiche e diverse tipologie di vaccini.

Ora, oggi non ci concentreremo sulla campagna in sé, quanto più su un tema strettamente legato al fenomeno del negazionismo, che abbiamo avuto modo di approfondire ulteriormente in tempo di pandemia: le fake news.

E per farlo, vorrei proporvi un caso molto interessante avvenuto negli Stati Uniti, in Idaho per la precisione, l’anno è il 1997, e il protagonista è l’allora quattordicenne Nathan Zohner. 

Il giovane, in occasione della fiera della scienza scolastica, usuale nelle scuole statunitensi, propose un’originale indagine sociologica, un sondaggio: chiese a un campione di 50 persone di firmare una petizione contro il “pericoloso” monossido di diidrogeno (DHMO), una sostanza “nociva” notevolmente consumata a livello globale.

Per prima cosa, Nathan stilò una serie di “danni” che procurava la suddetta sostanza: il monossido di diidrogeno è infatti uno dei principali componenti delle piogge acide e causa l’ossidazione dei metalli. Inoltre, l’assunzione in grandi quantità può portare a urinazione incontrollata, mentre a seguito dello sviluppo di una dipendenza, si può anche morire per via dell’astinenza da DHMO.

43 persone, vale a dire l’86% del campione, si disse dunque contraria all’utilizzo e alla diffusione del pericoloso composto. Qualcuno potrebbe dire che non sia poi una scelta così strana, ma i più curiosi o i più attenti in classe si saranno soffermati di certo sul nome della sostanza: “monossido di diidrogeno”, e avranno notato che: nella parola monossido diidrogeno, con mono-ossido si intende una molecola di ossigeno, mentre con di-idrogeno, due molecole di idrogeno.

Due molecole di idrogeno e una di ossigeno, H2O: acqua. 

La pericolosa sostanza è l’acqua. Della banale acqua. Nathan aveva rimarcato semplicemente la vecchia “beffa del DHMO”, uno scherzo nato negli anni ‘80 che parlava della “pericolosità” dell’acqua. Ma quindi cosa intendeva dimostrare Zohner?

Semplicemente, il giovane non diede informazioni “false”, quanto più ingannevoli, infatti tutto torna: l’acqua compone per ovvie ragioni la maggioranza delle piogge acide, ma non è ciò che le rende tali; 

causa l’ossidazione, vale a dire l’arrugginimento, dei metalli, ma non in virtù di una qualche componente dannosa per l’ambiente; 

 porta a urinazione incontrollata se bevuta in quantità eccessive, ma per via di semplici processi di smaltimento biologico; 

 Qualsiasi essere vivente conosciuto, senza acqua, muore.

Zohner intendeva dimostrare che di fronte a un pubblico ignorante, o svogliato nel cercare informazioni necessarie e immediate, sia semplice distorcere la realtà a favore della propria narrazione e dunque dei propri interessi. 

Da questa negligenza diffusa, da tale scarso interesse nell’arricchire la propria conoscenza, capace di buttare l’uomo nell’incapacità di difendersi e nella debolezza, nascono le fake news, e nasce per ovvi motivi il controllo egoistico e superficiale del potere, in grado di incancrenire intere società.

E Nathan Zohner, ovviamente, con il suo progetto “How guillible are we?” (Quanto siamo creduloni?), vinse il primo premio.

 

Fonti: 

https://en.wikipedia.org/wiki/Dihydrogen_monoxide_parody

https://www.washingtonpost.com/archive/opinions/1997/10/21/dihydrogen-monoxide-unrecognized-killer/ee85631a-c426-42c4-bda7-ed63db993106/

https://www.mentalfloss.com/article/501907/14-year-old-who-convinced-people-ban-dihydrogen-monoxide

https://ngoeke.medium.com/how-to-stop-being-gullible-eb2ea502a34b

Un pensiero su “Il curioso caso di Nathan Zohner

  • 12 Marzo 2021 in 0 h 10 min
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    Bravo, articolo simpatico , che si fa leggere con piacere.

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