Storia di un incontro… – Intervista a Lucia Di Mauro Montanino

“Guardavo le nuvole in Egitto e lui non c’era”.

Con questa frase profondamente commovente abbiamo voluto introdurre l’incontro del 13 maggio 2025 con la dottoressa Lucia Montanino, protagonista del libro “Storia di un abbraccio”, scritto da Cristiana Zagaria. Prima di lasciare spazio alle domande degli studenti delle classi IV E, G e H, la dottoressa ha voluto raccontare in prima persona i tragici eventi che hanno portato alla perdita del marito Gaetano, detto “Mimmo”.

Lucia era profondamente legata a lui. Ricorda il momento in cui lo attendeva a casa, da un turno che in realtà non avrebbe neppure dovuto svolgere. Aveva preparato dolci con amore, pronta a condividere un momento di intimità familiare. Ma alla porta arrivarono notizie ben diverse. In quell’attimo la sua vita cambiò per sempre.

Durante l’incontro, la dottoressa si è soffermata sulle fasi del lutto, ma anche sulla figura di Antonio, chiamato “Angelo” nel libro: il ragazzo che ha tolto la vita a Gaetano. La sua difficile storia familiare lo aveva portato a compiere scelte sbagliate. Nonostante il dolore, Lucia ha scelto di affrontarlo, dopo molte esitazioni, attraverso un percorso di giustizia riparativa.

Quando l’ho visto per la prima volta – racconta – davanti a me non c’era solo ‘il ragazzo che ha tolto la vita a Gaetano’. C’era un essere umano. E quella consapevolezza mi ha scossa.”

Lucia ha provato emozioni contrastanti: dolore, rabbia, ma anche compassione. “Guardarlo negli occhi, sentire le sue parole, il suo tremore, mi ha fatto capire che dentro di lui c’era un cambiamento in atto. È stato in quel momento  che ho capito che il perdono non è un colpo di scena, ma un percorso. E che anche da un incontro così duro può nascere qualcosa di umano, qualcosa che prova a ricucire.”

Durante il suo cammino ha incontrato tanti ragazzi come Angelo, segnati da contesti difficili, da errori che sembravano senza ritorno. Ma Lucia ha scelto di guardare oltre la colpa: “Cerco la persona che possono diventare, se qualcuno dà loro fiducia.” E spesso è proprio in questi giovani che ha trovato la forza per andare avanti: “Quando un ragazzo trova il coraggio di chiedere scusa e di ricominciare, sento che il bene esiste, anche nelle periferie più ferite. In quegli sguardi vedo anche Gaetano: sento che la sua morte non è stata vana.”

A chi sta vivendo un dolore profondo, Lucia dice: “Non abbiate paura del dolore. Accoglietelo, vivetelo, non vergognatevi delle lacrime. Ma, allo stesso tempo, non restate prigionieri di quel dolore. Cercate un modo per trasformarlo. Il dolore non sparisce, ma può diventare un motore per fare il bene.” Il suo consiglio più sincero è quello di non restare soli: dare voce al dolore può salvare.

Oggi, Lucia mantiene ancora un rapporto con Angelo. “È nato un legame umano profondo, fatto di fiducia, ascolto e responsabilità. Mi chiama quando ha delle conquiste da condividere, anche piccole. E ogni volta sento che ne è valsa la pena. I suoi figli mi chiamano ‘nonna Lucia’. È la dimostrazione che, se c’è un reale desiderio di cambiamento, la fiducia può restituire speranza anche a chi resta.”

Questo incontro con Lucia Montanino ci ha profondamente toccati. La sua capacità di trasformare un dolore indicibile in un percorso di riconciliazione e speranza è un esempio straordinario di umanità e coraggio. Attraverso la sua testimonianza, abbiamo compreso come il perdono possa diventare un atto rivoluzionario, capace di spezzare le catene dell’odio e aprire la strada a una nuova vita, sia per chi lo concede che per chi lo riceve.

Il  suo messaggio, in definitiva, è anche un invito per tutti a riflettere sul nostro ruolo nella società: promuovere giustizia, ascolto, fiducia e umanità. A Lucia Montanino rivolgiamo, quindi , il nostro più sincero ringraziamento per aver condiviso la sua storia con noi e per il suo instancabile impegno nel diffondere i valori del perdono e della giustizia riparativa.

 E ci auguriamo, infine, che la sua voce continui a ispirare e a generare cambiamenti positivi nella vita di tante persone.

A cura della IV H

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