“Omero, Iliade” di Alessandro Baricco: una dimostrazione contemporanea del vertere

di Francesca Pia Piantarosa (IIG)

Si può riadattare un classico senza rovinarne la bellezza eterna che lo caratterizza? Questa è la sfida che Alessandro Baricco, scrittore e sceneggiatore televisivo torinese, si è posto quasi venti anni fa, riscrivendo quello che viene considerato ancora oggi il poema epico: l’Iliade di Omero. È facile pensare che sia stato un pensiero ambizioso, per non dire folle, ma questo desiderio nasce da un’idea ancor più eclatante, ossia leggere l’opera in pubblico.
Un riadattamento quindi generato prima dalla necessità di recitare i versi omerici ad un pubblico del XXI secolo, e poi scritto affinché quello stesso pubblico (notevolmente ampliato) possa immergersi totalmente nelle gesta degli eroi Achei e Troiani, senza doverle prima parafrasare!
La trama resta, naturalmente, quella che tutti conosciamo, ma la sua trasposizione letteraria è totalmente diversa; è tutto spiegato nella prefazione del libro, dove l’autore espone le quattro fasi che hanno caratterizzato questo arduo lavoro.
Partendo dalla traduzione in prosa dell’Iliade realizzata dalla grecista Maria Grazia Ciani, Baricco incomincia tagliando tutto ciò che rende il testo “estraneo alla sensibilità moderna”, come i patronimici e le ripetizioni eccessive, che servivano agli aedi per ricordare i passi a memoria.
Tuttavia le “vittime” di questa operazione di snellimento sono state soprattutto gli interventi divini, ritenuti superflui ai fini della narrazione di un’ “umanissima storia in cui gli uomini vivono il proprio destino”, e dunque rimossi non soltanto per alleggerire i contenuti dei passi, ma anche e principalmente in nome dell’humanitas e della visione antropocentrica.
In secondo luogo c’è la riforma linguistica in un italiano moderno, vivo, libero dagli “spigoli arcaici che allontanano il cuore dalle cose”. Anche la prosa, scorrevole e prevalentemente paratattica, è sciolta dalla solennità delle corti della Grecia arcaica, per “cantarla con la musica che è nostra”, che non significa assolutamente dissacrarne le radici, ma anzi esaltarle per contribuirne la diffusione. Ancora, come terza modifica, Baricco decide di staccarsi dalla narrazione oggettiva per dare voce diretta ai personaggi coinvolti negli ultimi cinquantun giorni della guerra di Troia: quest’intervento è funzionale sia per facilitare l’immedesimazione del lettore sia per coinvolgere maggiormente l’ascoltatore durante il reading in pubblico, che fu eseguito infatti a più voci (a mo’ di rappresentazione teatrale) presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma e successivamente all’Auditorium Gianni Agnelli di Torino. Infine, siccome resta un suo racconto anche se basato sui “mattoni omerici”, lo scrittore non ha potuto fare a meno di aggiungere al testo “le sfumature che l’Iliade nascondeva tra le righe”: piccole frasi o interi monologhi scritti in corsivo, che aggiunti al resto contribuiscono alla volontà di entrare nella ψυχή dei personaggi, scoprendoli nella loro interiorità. Già il primo capitolo, dove a narrare è la bella Criseide, rapita da Agamennone per poi essere riportata nuovamente dal padre Crise, sacerdote del dio Apollo, ci fornisce un esempio pratico di questo vertere contemporaneo: la fanciulla avrebbe preferito la guerra, il sangue e il sudore degli uomini alla vita da sacerdotessa che le sarebbe poi toccata in sorte…se ne potrebbero citare parecchi, ma non vorrei assolutamente privarvi del desiderio di cimentarvi nella lettura di quest’Iliade “italianizzata” che paragono senza indugio all’Odysia di Livio Andronico, i cui obiettivi erano pressappoco gli stessi di Alessandro Baricco. Entrambi hanno tradotto un poema epico col desiderio di tramandarlo ad un contesto socio-culturale totalmente distinto rispetto a quello in cui sono stati scritti in partenza ed entrambi, pertanto, hanno dovuto adattare il proprio operato a tale contesto. Tuttavia dell’Odysia, conosciuta come la prima opera scritta in latino, ci restano soltanto pochi frammenti, mentre per fortuna l’Iliade di Baricco è disponibile negli scaffali delle nostre librerie; vi consiglio di dargli una possibilità, perché da questa lettura non potrete che arricchirvi, sia come classicisti che come persone.

Omero, Iliade (2004)
Autore: Alessandro Baricco
Editore: Feltrinelli
Genere: Adattamento in prosa, epico
Lunghezza: 163 pagine

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