Passato, Presente e Jumpscare: L’Evoluzione dell’Horror #2

di Riccardo Maiello (IA)

IV. Gli Anni ’60 e ’70: La Rivoluzione dell’Horror Psicologico
Film come Psycho (1960) di Alfred Hitchcock e Rosemary’s Baby (1968) di Roman Polanski spostarono l’attenzione sul terrore interiore e sui conflitti mentali dei personaggi. In questo periodo, il regista George Romero contribuì alla creazione del sottogenere degli zombie con La notte dei morti viventi (1968), che affrontò anche temi sociali e politici. Con Hitchcock, vediamo la nascita di quelli che saranno un giorno soprannominati JUMPSCARE. Negli anni ’70, film come L’Esorcista (1973) e Shining (1980) sono emersi come pietre miliari in questa evoluzione, portando il genere a nuovi livelli di complessità e profondità emotiva.

L’Esorcista (1973):
Diretto da William Friedkin, L’Esorcista è uno dei film horror più influenti e iconici di tutti i tempi. Il film si basa su un romanzo di William Peter Blatty ed è noto per la sua rappresentazione intensa e disturbante di un’adolescente posseduta dal demonio. Ciò che rende L’Esorcista un capolavoro dell’horror psicologico è la sua esplorazione dei conflitti spirituali e della disintegrazione della famiglia. Il terrore non proviene solo dalla presenza del male sovrannaturale, ma anche dalla disperata lotta per la sopravvivenza e la salvezza dell’anima.

Shining (1980): Sebbene Shining sia uscito ufficialmente nel 1980, è stato un prodotto chiave della rivoluzione dell’horror psicologico iniziata negli anni ’70. Diretto da Stanley Kubrick e basato sul romanzo di Stephen King, il film esplora il declino mentale di un uomo, Jack Torrance, mentre diventa il custode invernale di un hotel isolato. La psicosi di Jack e il suo progressivo allontanamento dalla realtà sono il fulcro del terrore, mostrando come la mente umana possa diventare il terreno fertile per l’orrore più oscuro.

L’Horror Psicologico come interpretazione sociologica: Gli anni ’70 erano un periodo di turbolenza sociale e politica, e l’horror psicologico di questo decennio spesso rifletteva queste ansie. Questi film mettevano in discussione la stabilità delle istituzioni, della famiglia e della psiche umana stessa. In L’Esorcista, ad esempio, si può vedere una critica alla perdita di fede e alla confusione spirituale in un mondo sempre più caotico.

La Suspense Basata sull’Ambiguità: Questi film sfruttavano l’ambiguità e la suspense per generare terrore. La paura dell’ignoto e l’incertezza sul confine tra la realtà e l’illusione erano temi ricorrenti. I registi utilizzavano tecniche di cinematografia e montaggio per destabilizzare lo spettatore, facendolo dubitare di ciò che vedeva. Alcuni esempi sono: Suspiria (1977), The Wicker Man (1973), Rosemary’s Baby (1968)

V. Gli Anni ’80: La Commercializzazione dell’Horror
Gli anni ’80 e ’90 sono stati periodi di significativa evoluzione nell’horror cinematografico, segnati da due tendenze distintive: la commercializzazione e la ribellione contro le convenzioni del genere.

Franchise Iconici: Gli anni ’80 sono stati un periodo di grande popolarità per i franchise horror: Serie come Venerdì 13, Halloween e Nightmare (Elm Street) hanno dominato il panorama del genere. Questi film hanno spesso adottato formule ricorrenti, come il killer in maschera o il mostro soprannaturale, e si sono concentrati su suspense e violenza grafica per attrarre il pubblico. La fama di personaggi come Jason Voorhees e Freddy Krueger è diventata iconica.

Il Cinismo dell’Horror: Molte pellicole horror degli anni ’80 hanno abbracciato un approccio cinico e autoconsapevole al genere: Film come The Evil Dead (1981) di Sam Raimi e Re-Animator (1985) di Stuart Gordon hanno mescolato horror e umorismo nero in modo audace. La particolarità di film come questi era il loro non prendersi troppo sul serio, sfidando le aspettative del pubblico.

 

Gli Anni ’90: La Rivoluzione del meta-horror
Cinema di Genere Indipendente:
Negli anni ’90, l’horror ha visto la crescita del cinema di genere indipendente e sono emersi film di una nuova generazione di film horror che giocavano con le convenzioni del genere., come Scream (1996) di Wes Craven, che in particolar modo ha utilizzato il meta-commento per mettere in discussione e rinnovare i tropi dell’horror. Da questa tipologia di genere “parodia”, nasceranno le famose saghe di film come Scary movie, in cui ci si prende gioco dei cliché ormai diventati parte fondamentale di ogni film horror che si rispetti.

Post-Modernismo e Meta-Narrazione: Film come Scream hanno abbracciato il post-modernismo, incorporando elementi di meta-narrazione. Questi film erano consapevoli delle convenzioni e degli stereotipi dell’horror e li esaminavano in modo critico. Ciò ha creato un effetto di auto-riflessione nel genere stesso.
Variazione Stilistica: Gli anni ’90 hanno visto una variazione stilistica nell’horror. Mentre alcuni  film abbracciavano il meta-commento e l’umorismo, altri, come The Sixth Sense (1999) di M. Night Shyamalan, si sono concentrati sulla suspense psicologica e sulle trame complesse. Questa diversità di stili ha reso gli anni ’90 un periodo eclettico per il genere.

VI. L’Horror Contemporaneo: Una Nuova Era
L’horror contemporaneo nel XXI secolo ha visto una straordinaria varietà di stili, temi e sottogeneri emergere, dimostrando la sua continua adattabilità e rilevanza nella cultura cinematografica. Alcune delle tendenze e dei punti salienti dell’horror contemporaneo includono:

L’Horror Sociale e Politico: Film come Get Out di Jordan Peele hanno affrontato temi sociali e politici attraverso l’horror. Questi film utilizzano l’horror come una lente attraverso cui esplorare questioni di razza, classe e discriminazione. Get Out, ad esempio, esamina il razzismo sotto forma di una narrativa horror, offrendo commenti profondi sulla società contemporanea.

L’Horror Psicologico Continua:
L’horror psicologico rimane una parte importante del panorama dell’horror contemporaneo. Film come The Babadook hanno continuato a sfruttare la psicologia dei personaggi e la suspense per creare terrore. Questi film spesso sfidano le aspettative degli spettatori, portando il terrore a livelli più profondi ed emotivi.


Il Found Footage: Il found footage è diventato uno stile popolare nell’horror contemporaneo. Film come Paranormal Activity (2007) e The Blair Witch Project (1999) hanno utilizzato questa tecnica per creare una sensazione di realismo e immersività, facendo credere agli spettatori che ciò che vedono potrebbe essere autentico. Questo stile può amplificare l’effetto spaventoso del film.


L’Horror Basato su Tecnologia:
La tecnologia moderna ha aperto nuove opportunità per la narrazione horror. Film come Unfriended (2014) si svolgono interamente su schermi di computer e dispositivi tecnologici, creando una nuova forma di terrore basata sulla dipendenza dalla tecnologia e sulla vulnerabilità online.

Rinascita di Mostri Classici: Negli ultimi anni, ci sono stati tentativi di riportare in vita mostri classici dell’horror, come il reboot di IT (2017) che vanta anche un sequel (IT 2, 2019) e il revival di The Invisible Man (2020). Questi film cercano di reinterpretare in modo fresco e contemporaneo i personaggi iconici dell’horror.
Horror indipendente: Registi come Ari Aster (Hereditary, Midsommar) e Robert Eggers (The Witch, The Lighthouse) hanno riportato l’attenzione su un approccio più sottile e psicologico all’horror, mentre il genere continua a esplorare le paure contemporanee legate alla tecnologia, alla società e alla psicologia umana.

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