phantomino
quando sei sulla mia bocca
non hai nome né cognome
e i tuoi segreti sono incastrati tra i miei denti
perché mai oserei lavarli via
nell’orecchio del primo che passa.
oh no, io parlo di te come un’entità
che un tempo ha infestato questa tomba
che non ha volto né apparenze
che non ha né nome né cognome
solo un fantasma senza cuore.
poesia di un abominio senza nome che vaga di cuore in cuore ma sostanzialmente nessuno ne sparla