VIDEOGIOCHI AL CINEMA, UN AMORE IMPOSSIBILE?

di Gabriele Conte (IF)

Salve a tutti, sono Gabriele Conte, nuovo montatore video di Pausa caffè, sono molto affascinato dal raccontare storie di qualsiasi genere; oggi, come primo articolo, vi presento una storia d’un amore tra due elementi ormai onnipresenti nel nostro intrattenimento quotidiano: il cinema e i videogiochi.

Nel Marzo 1895, nel centro della Francia, a Lione, Louis Lumière girava “La Sortie des usines”, questo era cosciente di star facendo qualcosa di mai visto prima, ma ciò che non sapeva è che da lui sarebbero nate opere di ogni genere fino a far nascere una nuova arte, quella del cinema.
Facendo un salto temporale, di circa sessant’anni, nel ‘52 troveremo il docente universitario Alexander Sandy Douglas intento a sviluppare OXO, cioè tris, solo che non si giocava più con carta e penna, ma con mouse e tastiera. Nasceva quella che è nota come decima arte, il videogioco.

Queste due storie appena raccontate han dato inizio a ciò che sarebbe diventato l’intrattenimento moderno di cui tutt’oggi usufruiamo, ma è necessario spendere due parole per quanto riguarda i videogiochi, che, nonostante diventino sempre di più un modo di divertirsi “per tutti”, presentano ancora un sacco di stereotipi che gravitano attorno a loro. Uno di questi riguarda la possibilità che non possano essere qualcosa in più che “una semplice forma di intrattenimento”: abbiamo riscoperto cosa volesse dire avere paura con titoli come Visage, abbiamo capito cosa fosse la nostalgia rivedendo i giochi che da piccoli amavamo, abbiamo imparato nuove parolacce colpendo la scrivania con il nostro controller per chissà quale ragione; i videogiochi hanno dato vita nuova alle nostre emozioni.

Dall’altra parte, tuttavia, abbiamo il cinema che, da più di un secolo, ci trasmette emozioni sempre nuove, da V per Vendetta a Shining, da Barbie a Oppenheimer, i film hanno preso sempre più forme e stili diversi.
Come possono due forme di intrattenimento così vicine e lontane allo stesso tempo incontrarsi?

Il 1993 è un anno catartico per il cinema, uscì Nightmare Before Christmas, film destinato a cambiare le carte in tavola nel mondo dell’animazione, mentre Spielberg ci delizia con l’uscita di due film molto diversi tra loro ma entrambi di immensa importanza: Schindler’s list e Jurassic Park. Al contempo i videogiochi sono famosi come mai prima di allora: le cosiddette sale ARCADE pullulano di ragazzi innamorati di Street Fighters, Sonic e Super Mario. In particolare, quest’ultimo riscuote un successo destabilizzante, tanto che, proprio quell’anno, uscirà il primo film ispirato ad un videogioco della storia, Super Mario Bros. Il lungometraggio non era un granché, trattasi infatti del classico film di serie B da vedere a testa leggera, tuttavia questo sarà importante poiché darà inizio a un mercato del tutto nuovo, quello in cui le due principali forme di intrattenimento giovanile si incontravano. Come potete immaginare fu molto criticato, sia per la poca sostanza del film, che per il coraggio di Rocky Morton e Annabel Jankel nel tentare di unire due mondi un tempo così distanti.

Nel ‘95, a due anni dall’uscita del film Nintendo, Mortal Kombat arriva sul grande schermo: la concorrenza al podio come “miglior picchiaduro” era contesa e con questo film la casa produttrice Midway riuscì a prevalere sull’allora avversaria CAPCOM, produttrice del film ispirato al videogioco Street Fighter uscito l’anno prima e con incassi decisamente minori.

Facendo un salto di circa 6 anni, mentre Half life e GTA alzavano l’asticella qualitativa dei videogiochi, uscì Tomb Raider, il primo vero successo cinematografico dei nerd, di fatti, Lara Croft incasserà la bellezza di 274 milioni di dollari, che per un film di un nuovo “genere” è ben più di quanto ci si possa aspettare. Poco più di due anni dopo, arrivò nelle TV di tutto il mondo SONIC X, la prima serie animata ispirata ad un videogioco che, nonostante fosse di produzione giapponese, venne vista anche da consumatori occidentali. Nel 2006 Sony pictures e Konami collaborano per creare un film costruito attorno ad uno degli horror psicologici più importanti della storia: Silent Hill. Questo storico videogame caduto in rovina a causa della gestione di Konami negli ultimi 10 anni, in quel periodo viveva i suoi anni d’oro con Silent Hill 2 -forse il titolo più acclamato dai fan della saga- e la produzione di un film, che aizzò le folle, di fatti notiamo, probabilmente per la prima volta, un salto di qualità per quanto riguarda la regia e gli effetti speciali. Tuttavia, la pecca per quanto riguarda i dialoghi era ancora presente e ciò, unito ad una trama alquanto complicata tipica del franchise, diede a Silent Hill una stentata sufficienza da parte dei critici.

Appena raggiunto il primo decennio del ventunesimo secolo, arriva Resident Evil: Afterlife, uno dei tanti film della saga ispirata al celebre horror che è andata avanti dal 2004 al 2017, che supera ogni record toccando la quota dei 300.000.000 dollari ricavati dagli incassi, tuttavia, se sparatorie e sequenze eccessivamente action in un contesto horror possono funzionare in un videogioco, nella trasposizione cinematografica tutto ciò che ne è potuto uscire è un bel 4/10 da parte di rotten tomatoes.

Come si è potuto notare, i film ispirati a videogiochi sono sempre stati mal visti e anche per un buon motivo, ma quand’è che anche questo tipo di “cinema” comincia a migliorare qualitativamente?
Non v’è una data precisa, poiché tutto è soggettivo, ma una maggiore approvazione da parte del pubblico, anche esterno ai videogiochi, si ebbe nel 2016 con due film essenziali per la nostra storia, ANGRY BIRDS e WARCRAFT.

Il successo di questi due film deriva da fattori diversi: per quanto riguarda Angry Birds, si parla di uno dei giochi per mobile (quindi accessibile a tutti) più famosi della storia, e con una giusta dose di umorismo infantile ne è uscito un prodotto animato per niente male; per quanto riguarda il film di Warcraft invece, si parla di uno dei giochi più giocati di sempre, che assieme a League of Legends e Call of duty hanno forgiato una generazione di adolescenti e questo fattore, unito alla buona direzione artistica di Ducan Jones, ha dato vita ad un film discreto che ha incassato la bellezza di 435.000.000 di dollari. Nel 2019 i fan dei Pokémon ricevono un prodotto molto particolare, Detective Pikachu, il primo film dei Pokémon non totalmente animato, bensì un “live action”, cioè un film ambientato nella vita reale, ma con i nostri personaggi preferiti.

Nel 2020 il riccio blu che corre alla velocità del suono non se la passava proprio bene, gli ultimi titoli apprezzati dai fan erano SONIC FORCES e SONIC MANIA (2017) e la casa produttrice, SEGA, stava perdendo colpi. Tuttavia, un errore riporterà l’azienda sulla retta via. Ad inizio 2020 fu rilasciato il trailer di un ipotetico film live action di Sonic, il quale ritraeva la mascotte in una reinterpretazione terribile, tanto da diventare un meme, essere oggetto di scherno per tutto l’internet e costringere i produttori a cambiargli design. Il film toccò la vetta di 320.000.000 di dollari incassati e fu inaspettatamente apprezzato dalla maggior parte dell’utenza: di fatti gli effetti grafici, la comicità Americana e la scelta di far interpretare il ruolo di antagonista a Jim Carrey, diedero vita ad un film adatto sia per le famiglie che per gli appassionati della saga videoludica.

Nel 2021 su Netflix uscì una serie inaspettatamente bella, si tratta di ARCANE, serie animata prodotta da RIOT che vede come protagonisti i “champ” (ossia i personaggi) di League of Legends, gioco odiato quanto amato dai videogiocatori. L’idea di un progetto ambientato in una realtà distopica ebbe così tanto successo da dare il via a molte serie sulle sue stesse orme, tra queste ricordiamo Cyberpunk Edgerunners e Captain Laserhawk

Arriviamo a quest’anno, più precisamente al 5 Aprile 2023, quando viene rilasciato nelle sale di tutti i cinema il film di Super Mario, stavolta animato e tutto da apprezzare, di fatti ha raggiunto il miliardo di dollari di incasso e nonostante la trama sia in parte inesistente, è un film amabile anche dai non-fan dell’idraulico più famoso al mondo. Un mese fa viene rilasciato da BLUMHOUSE un film molto controverso quanto atteso, Five Nights at Freddy’s, ispirato ad una saga di videogiochi horror dalla trama avvolta nel mistero. Questo film è stato pesantemente criticato per la mancanza del fattore “orrorifico”, tuttavia agli occhi di chi è cresciuto con questo gioco, questo è un film carino, un degno finale a quello che è stato un franchise durato un decennio.

COSA CI ASPETTA PER IL FUTURO? TRA MEME E REALTÀ
Ora che anche questo tipo di film han raggiunto un livello alto, tanti giochi, recenti o meno, hanno intenzione di apparire sul grande schermo, vi faccio l’esempio di Portal, videogioco della storica casa produttrice VALVe, la cui trama è abbastanza lunga e complessa per dar vita ad un film, oppure di Poppy Playtime, indie horror del 2021.

Anche l’opinione dei fan sta cominciando ad assumere un certo peso, così come per Five nights at Freddy’s, sono molto richieste le trasposizioni cinematografiche di giochi come:
Minecraft, la magna opus di Mojang, il cui film dovrebbe uscire nel 2025;

Zelda, il cui progetto è in lavorazione ma la data di uscita è ancora da stabilirsi;

Team Fortress 2, questo è solo un “sogno” poiché per ora non ci sono intenzioni nel produrlo, nonostante ciò è disponibile su YouTube un film animato da dei fan del videogioco che prende il nome di EMESIS BLUE, un alquanto confusionario horror psicologico che vede i nostri 9 protagonisti in una società distopica.

Se avessimo mai detto ad un ragazzino degli anni novanta abituato a passare i pomeriggi a giocare a Rayman e Doom che ora i videogiochi e il cinema sono in parte la stessa cosa, avrebbe difficoltà a crederci, eppure è così. Due fonti di gioia, tristezza, rabbia e paura si sono unite per raccontarci le storie che tutti abbiamo amato, in un modo mai visto prima.

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