Dahl/Anderson, il genio li fa e poi li accoppia – Quattro corti di Wes Anderson su Netflix

del prof. Lucio Celot

Quattro piccoli gioielli, quattro chicche che il visionario regista di Grand Budapest Hotel, da poco uscito nelle sale con Asteroid City, regala agli utenti di Netflix: sono infatti disponibili sulla piattaforma quattro corti di Wes Anderson tratti da altrettanti racconti di Roald Dahl, autore del celeberrimo La fabbrica di cioccolato (1964) nonché di decine di racconti grotteschi e surreali, pervasi di humour nero e spesso ai limiti del macabro e dell’horror. Anderson non è alla sua prima prova sulle storie di Dahl: nel 2009 era uscito Fantastic Mr.Fox, film d’animazione in stop-motion tratto da Furbo, il signor Volpe (in Italia i libri di Dahl sono pubblicati da Salani), pluripremiato e nominato all’Oscar.

I fans di Anderson andranno in brodo di giuggiole: le consuete palette pastello (con prevalenza di arancione e celeste), la simmetria e la centralità esasperate e ossessive della composizione, le inquadrature dall’alto, il formato grandangolare, le panoramiche “a schiaffo”, la profondità di campo e la prospettiva centrale si uniscono ad uno stile teatrale, con le scenografie mobili in perfetta sincronia con le prove attoriali di Benedict Cumberbatch, Ralph Fiennes e Ben Kingsley che, nell’occasione, con lo sguardo costantemente rivolto alla mdp si fanno anche narratori delle stesse storie che interpretano. C’è, insomma, tutto l’Anderson che conosciamo al meglio di sé, che si diverte un mondo a dare corpo e luce alle favole edificanti o nere di Dahl e a mostrare i meccanismi della finzione cinematografica: gli addetti alla scenografia entrano ed escono dalle inquadrature, spostano i fondali, porgono agli attori gli oggetti di scena, se li riprendono quando non servono più, i truccatori lavorano su Kingsley e lo ringiovaniscono mentre il suo personaggio racconta la propria storia, gli “effetti speciali” (?) della levitazione nella storia di Henry Sugar sono fin troppo visibili. Come a dire: sono solo storie di finzione e anche un po’ improbabili, lo so io, lo sai tu, ma che ci importa? Le storie ci salvano la vita…

La meravigliosa storia di Henry Sugar

Il ricco ed egoista Henry Sugar dà una svolta alla propria vita quando in un libro viene a conoscenza della storia di Imdad Khan, un indiano che grazie alla meditazione e allo yoga possiede il potere di vedere senza gli occhi. Grazie a questo potere, ottenuto in anni di esercizio, Henry può sbancare tutti i casinò del mondo e diventare il benefattore di bambini e malati attraverso la fondazione di orfanotrofi e ospedali. Bravissimi Cumberbatch e Kingsley nelle stralunatissime parti, rispettivamente, di Henry e Imdad; stupefacenti, non c’è altro modo per descriverle, le scenografie mobili che consentono il cambio di scena e la profondità di campo con gli attori che non escono dal centro dell’inquadratura. È il più lungo e articolato dei quattro corti.

Il cigno

Una favola che inizia con l’ordinario bullismo di due ragazzotti con tanto di fucile ai danni di Peter Watson, coetaneo sensibile e animalista, e termina con un miracolo di delicatezza e levità. Nel più puro stile dahliano, l’apologo, raccontato da Peter adulto, non disdegna anche qualche momento macabro.

Veleno

Una storia “coloniale”: nell’india del Raj, Harry Pope (Cumberbatch) è da ore immobile nel suo letto perché è convinto che sul suo petto, sotto le lenzuola, si sia addormentato un velenosissimo serpente. Il medico indiano che sopraggiunge al suo capezzale (Kingsley) si ingegna in tutti i modi per evitargli il peggio ma, nonostante questo, la natura violenta e “imperialista” di Harry si rivelerà in tutta la sua bassezza e meschinità. Apologo amaro sull’ingratitudine e l’arroganza umane.

Il derattizzatore

Protagonista Ralph Fiennes, da tempo l’attore feticcio di Anderson, qui anche nella parte di Roald Dahl, è la storia dell’uomo-ratto (non ha nemmeno un nome) che viene chiamato per liberare dai fastidiosi roditori un covone di fieno. La sua filosofia professionale è che per liberarsi dai ratti bisogna diventare come loro, essere uno di loro (tanto che se ne porta sempre un paio – vivi – nel tascapane): e ne dimostrerà l’efficacia nel surreale (e, diciamolo pure, alquanto disgustoso) duello finale. Bleah!!!!!

La meravigliosa storia di Henry Sugar (The wonderful story of Henry Sugar, col., 39 min.);

Il cigno (The swan, col., 17 min.);

Veleno (Poison, col., 17 min.);

Il derattizzatore (The rat catcher, col., 17 min.) 

Regia: Wes Anderson 

Distribuzione: Netflix 2023

Sullo stile di Wes Anderson è possibile visionare diversi video-saggi su vimeo.com: questo si sofferma in particolare sulla prospettiva centrale delle inquadrature

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.