Jojothers Capitolo 5 – Spicis Bitume

Inghilterra 29 marzo 1900

Quando si svegliò, Jack sentiva le orecchie fischiare e le tempie pulsargli in modo aggressivo. Ancora confuso e mezzo addormentato, esclamò: <<Ah… AAAA CHRISTMAS ATTENTO QUEL FUM- Emh… che mi sono perso?>>
<< Ho buttato fuori dal treno un pazzo che ci voleva uccidere con del fumo che ti fa svenire, e ho conosciuto un nuovo amico>> Christmas indicò il suo stand, mentre giocava con una pallina trovata a terra, un sorriso furbo e allo stesso tempo eccitato per la novità sul viso.
<<…Oh. Aspetta amico, cos’è?>> chiese Jack, meravigliato: << Bho è qualcosa chiamato “Stand”, l’ho chiamato Celeritas Black…ha dei poteri e, almeno il mio, ha volontà propria. Mi sa che c’entra quel fatto con cui sei fissato, emh… La cosa… Sì, quella freccia! Ah, e ho trovato una spiegazione più dettagliata scritta proprio da “Lord Ash” in persona>>. Afferrando velocemente dalla tasca il bigliettino, Christmas lo mostrò a Jack, che, dopo una lettura veloce disse:<<Ok… credo di aver capito, a proposito della freccia>> più continuava, più il tono di voce cominciava a diventare triste: <<Quella sera… Non ricordi proprio nulla?>>. Dopo questa domanda, Christmas rimase perplesso e rispose: <<Non ho ancora capito di che sera stai parlando, Jack. E non capisco che diamine c’entriamo con questa freccia e con tutta questa faccenda! Non ricordo neanche come ho acquisito questo potere! Ho capito solo che è successo qualcosa di brut->> In quel momento, lo interruppe il fischio del treno. Il che stava a significare che erano arrivati. <<Mph… ne parleremo dopo>> concluse Jack, ormai abbastanza sconfortato. Scesero dal treno e videro una cittadina abbastanza normale, se non fosse stato per una folla di persone radunata in una zona distrutta. I due si avvicinarono alla folla; i  bisbigli delle persone gli arrivavano mano mano sempre più vicini alle orecchie.
<<Lo sapevo che questa non era una cittadina sicura!>>; <<Come ha fatto una ragazzo a fare tutta questa distruzione!>>; <<Questa scia è infinita!>>.  Dando un’occhiata, i due si resero effettivamente conto che davanti a loro c’era una cosa mai vista prima: una casa completamente distrutta ed una scia di distruzione lunghissima a seguire.
<< Ma… MA COSA É APPENA SUCCESSO QUI?! >> disse Jack sconvolto. Poi sentì una voce femminile provenire da dietro di lui: << Salve viandante! Io sono Mia, Mia Cast…e se vuole, glielo posso raccontare. Entri nella locanda della città e ne parleremo lì…>>.
La donna, dai bei lineamenti e il viso dolce, dimostrava avere circa vent’anni, ed era forse alta un metro e settanta. Entrarono nella locanda insieme a Christmas e Jack non perse tempo a presentarsi: << Salve signorina, mi chiamo Jack Joestar e lui è il mio compagno Christmas, saremo molto interessati… >> Mia però lo interruppe, parlando in modo quasi automatico. <<Subito, ma prima vi vorrei portare del cibo: sembrate molto affamati>>.
<< Uh… ok, comunque le stavo dicendo…>> disse jack tornando al discorso, ma questa volta fu Christmas a interromperlo: <<Scusaci tanto ma non ho dormito per niente sul treno,>> Christmas gli butto un po’ di monete sul tavolo, poi continuò; << pago il cibo per te e la stanza per entrambi. Mi racconterai tutto dopo in stanza, ma adesso sono distrutto>> si allontanò stanchissimo.
Mia tornò con un piatto con dentro una bistecca da un bell’aspetto: <<Ecco qua… comunque, torniamo a noi: appena arrivato in città, quel ragazzo aveva qualcosa di strano, e in molti l’avevano già notato, ma non ne feci molto conto. Qualche giorno dopo, lo vidi con la “gang” della città… Com’era possibile? Un ragazzino era diventato il capo di quella gang di mascalzoni in pochi giorni – la cosa mi puzzava, e non poco. Poi successe qualcosa di strano: essi partirono con un cavallo, ma qualcosa di oscuro, di più grande di loro fluttuava affianco a quel ragazzino e poi, il vuoto più totale… Una potenza assurda partì insieme a loro, una furia così forte che è riuscita a spazzare via una casa e poi, lui e il gruppo sono spariti. Ecco qua, questa è la storia… Non hai ancora mangiato? Dai che si fa freddo!>>
Ascoltando il consiglio di Mia, non sospettando neanche per un secondo dei suoi modi di fare apatici, Jack afferrò la forchetta per mangiare, ma appena afferrò la forchetta e il coltello, nella testa gli affiorò un pensiero che lo sconvolse “C-Come sapeva degli Stand?!” e in quel momento degli aculei neri gli perforarono le dita: <<AAAAA C-CHI SEI TU IN REALTÀ!?>> urlò addolorato Jack guardando il suo Stand, un esserino viola che assomigliava ad una nuvoletta.

 

 

<<AVVERTIMENTO; La potenza degli aculei e la loro velocità sono maggiori rispetto alla potenza e alla velocità effettiva dello Stand>>

 

 

 

In quel momento si guardò in torno e notò che tutti i presenti se ne stavano andando spaventati, correndo, più che camminando, poi si girò di nuovo e vide Mia che lo guardava con un ghigno. <<Ash mi adorerà, dopo che avrò ammazzato il suo nemico… Ah, e sì, tu evita di fare figli, perché quello odia tutta la tua stirpe, e poi, isomma, non si sa mai: potresti essere un portatore Stand, quindi il mio Spicis Bitume ti bloccherà il braccio finche non ti ammazzerò>>.
Cominciò a ridacchiare, mentre Jack, preoccupato, provò a muoversi, ma quegli aculei cominciarono a bloccargli il braccio, ricoprendolo da una melma strana. Arrivato a quel punto, Jack iniziò a provare in tutti modi di liberarsi da quella melma: “MERDA, COME SI ATTIVA IL MIO STAND!” pensò Jack spaventato, mentre Mia prendeva un coltello caduto da un tavolo. <<Bhe… Credo che il mio lavoro sia finito…>> Mia lanciò il coltello addosso a Jack e si girò verso l’uscita dalla taverna, ma una voce la bloccò <<Hey, è maleducazione andarsene così in fretta… Finiamo la discussione>>.
<<C-COME È POSSIBILE!>> Mia si girò e vide Jack con in mano un qualcosa che somigliava ad uno scudo, infilzato dal coltello. Il volume dello scudo riuscì a mandare via quella melma che si dissolse nell’aria. Lo scudo si divise in un coltello ed una forchetta, nel mentre una figura alta, smilza e con un cappello lo affiancava: <<A quanto pare il mio Stand ha l’abilità di rimodellare gli oggetti, ma gli oggetti dello stesso materiale si possono unire e creare un oggetto di volume maggiore… Bello eh… Vediamo se è anche forte!>>
Lo stand si avvicinò alla ragazza, che, per proteggersi, si coprì con un tovagliolo ricoperto dalla melma del suo stand. Lo stand di Jack lo toccò, e dal tovagliolo iniziarono a uscire degli spuntoni, ma Jack si protesse ed esclamò: <<AH… NON DI NUOVO!>> quando dal tovagliolo di seta iniziarono a fuoriuscire di nuovo degli spuntoni, che gli raggirarono il braccio in modo che venisse ricoperto di nuovo dalla melma.
Mia sogghignò: <<Sai, il mio Stand può creare spuntoni melmosi dalle mie impronte digitali. Prima sei riuscito a salvarti con quelle posate, ma adesso non hai niente in mano, quindi fammi il favore di morire velocemente>>
Mia gli lanciò nuovamente il coltello ma questa volta c’era qualcosa di diverso… Qualcosa di nero aveva toccato quel coltello e, nel momento esatto in cui il coltello si avvicinò agli occhi, esso rallentò così tanto da fermarsi a mezz’aria.
<<Mh…?>> Borbottò Mia.
<<Oi, che mi sono perso?>> Chiese con un pizzico di autoironia nella voce Christmas, stanco perché si era appena svegliato.
<<FINALMENTE TI SEI SVEGLIATO!>> urlò contento Jack, nel mentre un giochino di legno viaggiò ad una velocità tale che riuscì a far svenire la ragazza. <<Devi imparare ad utilizzare il tuo Stand, cugino: ti farai uccidere se non impari ad us- Oh, comunque è proprio una bella ragazza>> disse Christmas, prima di essere interrotto da Jack incazzato e stremato a terra, mentre urlava: <<LEI HA PROVATO AD UCCIDERMI>>
<<Ok…Ok scusa, scusa, è un fatto oggettivo, che ci facciamo con lei?>> Disse ridacchiando Christmas, e Jack rispose: <<Avrei un idea…>>

 

-Big

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