Dal bianconero al tricolore, il Napoli ad un passo dal sogno

di Pietro Aldo Mocerino (IG)

Napoli in festa allo “Allianz Stadium” e non solo perché ha sconfitto la ‘vecchia signora’. Il gran gol di Raspadori, con un magnifico sinistro al volo che si è infilato tra le gambe di Szczesny in pieno recupero, ha fatto esplodere di gioia i tanti napoletani presenti a Torino. Ormai, visto lo scivolone in casa della Lazio contro il Torino, i punti di distacco sui biancocelesti sono ben 17 e già domenica prossima, se il Napoli dovesse superare al “Maradona” la Salernitana e l’Inter vincesse in casa proprio contro la Lazio, beh, a quel punto anche la matematica dovrebbe, finalmente, sancire il trionfo in campionato degli uomini di Spalletti. Che a Torino si sono presentati privi di Rrahmani, Mario Rui e Politano, tutti fuori per infortunio, ma hanno condotto la gara fin dall’inizio. Vero è che Cuadrado ci ha provato dalla distanza, costringendo Meret a respingere con i pugni uniti (11’), ma resta questo l’unico acuto bianconero. Kvaratskhelia sulla sinistra trova pochi varchi, al contrario di Lozano, che sulla destra riesce a sfuggire di più alla guardia di Danilo. Unico momento degno di attenzione è un colpo al volto del georgiano da parte di Gatti (32’), che resta impunito.

Si deve attendere la ripresa, però, per rivedere il vero Napoli, che aumenta i giri del motore e chiude la Juve nella sua metà campo. Kvaratskhelia sfonda di più sulla sua fascia, facendosi notare sotto porta (50’ e 55’), ma è Osimhen, finalmente, il più pericoloso tra i partenopei, prima scheggiando il palo con un rasoterra (70’), poi provandoci ancora subito dopo, di testa (71’) e di poco alto (73’). In tutto questo la Juve riesce anche a segnare col neoentrato Di Maria, protagonista di una volata sulla destra (82’), ma l’intera azione era viziata da un precedente fallo di Milik su Lobotka, che ha richiesto l’intervento del Var per l’annullamento. Stesso copione a recupero già iniziato (91’), quando la deviazione di Vlahovic alle spalle di Meret è stata vanificata perché l’assist di Chiesa era avvenuto dopo che il pallone aveva oltrepassato la linea di fondo. Appena due minuti ed il Napoli piazza l’affondo vincente, in tutti i sensi, con un’azione insistita sulla trequarti avversaria, un passaggio laterale di Zielinski sulla destra per Elmas, subentrato a Lozano, ed un cross morbido e millimetrico del macedone per Raspadori, altro sostituto, stavolta per Kvara: Jack, tutto solo in area, ha calciato sicuro e deciso. A quel punto è esplosa la gioia incontenibile dei giocatori sul terreno di gioco, del tifo azzurro che ha inondato lo “Stadium” con i suoi cori, dell’intero gruppo nello spogliatoio, con canti e balli immortalati da un video, subito diventato virale in rete. Perché vincere contro la Juventus dà sempre grande soddisfazione, ma farlo accarezzando lo scudetto non ha proprio prezzo.

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