I Sogni sono la Verità del mondo – The Sandman (USA, 2022)

del prof. Lucio Celot

Non è proprio facilissimo raccontare in poche battute chi è Neil Gaiman, l’autore e sceneggiatore del graphic novel The Sandman, pubblicato tra il 1988 e il 1996 in 75 albi  mensili raccolti successivamente nei dieci volumi che raccolgono l’intero arco narrativo: giornalista, scrittore, saggista, sceneggiatore per il cinema, per la televisione e per quella che Will Eisner (che ha inaugurato il genere nel 1978 con A Contract With God) chiama “arte sequenziale”, cioè, appunto, il romanzo a fumetti; autore del cult American Gods (2001, vincitore dei premi Hugo, Nebula e Bram Stoker…e scusate se è poco!), romanzo divenuto poi anche serie tv dal 2017 al 2021, ma anche di racconti gotici e fantastici per adulti e ragazzi; blogger apprezzato e seguitissimo (https://journal.neilgaiman.com) anche da colleghi come Stephen King; autore di drammi radiofonici e testi di canzoni; osservatore e critico attento dell’immaginario pop del nostro tempo. The Sandman, insieme al capolavoro di Alan Moore Watchmen (1986-1987), ha contribuito definitivamente a sdoganare il fumetto dal mero intrattenimento di serie B per conferirgli dignità letteraria: entrambe le storie sono entrate a fare parte della classifica delle cento migliori opere letterarie del Novecento.

            Sandman, o Morfeo, o L’Uomo della Sabbia o il Re del Regno dei Sogni, è uno degli Eterni, le sette antropomorfizzazioni delle altrettante dimensioni in cui si declina la sfera dell’irrazionale umano, del θυμός: oltre a Morfeo, sono Destino, Morte, Distruzione, Desiderio, Disperazione, Delirio (in inglese iniziano tutti con la lettera D). Esistono da prima degli Dei che gli uomini si sono dati e vivono in un universo in cui ognuno di essi regna sul proprio territorio esercitando la propria funzione (Sogno controlla la dimensione onirica e immaginativa dei mortali, Morte accompagna gli uomini nel loro ultimo viaggio e così via). La vicenda prende l’avvio nel 1916, quando un occultista inglese opera un sortilegio per imprigionare la Morte e riavere il figlio morto in guerra: solo che è Sogno a cadere vittima del rito (non per un errore ma per un complotto ordito da altri…e non diciamo chi) e a rimanere prigioniero per quasi un secolo prima del magus e poi del di lui figlio. Contemporaneamente vengono rubati i tre strumenti per mezzo dei quali Morfeo governa i sogni degli umani: un elmo, un sacchetto di sabbia, un rubino. Liberatosi, Morfeo dovrà rimettere in sesto il suo Regno, recuperare i tre strumenti, riportare all’ordine alcuni incubi che sono fuggiti e imperversano nel mondo dei vivi, nonché fare i conti con un Vortice, un essere umano (Rose Walker, una ragazza dalle origini molto particolari…no spoiler!) capace di entrare nei sogni degli uomini e abbattere le barriere tra il mondo della realtà e quello onirico.

            Perché ci sono voluti venticinque anni per la realizzazione di questa serie? I motivi possono essere molteplici ma ne bastano due: in primis, perché il materiale visivo e concettuale di The Sandman ha il carattere dell’infilmabilità (come scrive qui il recensore di sentieriselvaggi.it: e basterebbe pensare al peso che ha la mitologia nella formazione di Gaiman per comprendere da quale e quanta complessità è sorretta la struttura narrativa del fumetto); e poi perché solo ora Neil Gaiman ha deciso di entrare in prima persona nel progetto, aggiornando alla contemporaneità la sua creatura e, presumiamo, facendo bene attenzione a evitare tradimenti e fraintendimenti. Come sarebbero questi personaggi se, anziché crearli alla fine degli ‘80, li avessi pensati oggi?, affermazione dello stesso Gaiman che dovrebbe tacitare anche le proteste dei “puristi” del fumetto circa i cambiamenti di sesso e di etnia cui sono stati sottoposti alcuni personaggi rispetto all’originale (tra tutti, Johanna Constantine).

            Rispetto all’intero arco narrativo del racconto a fumetti, The Sandman propone le storie dei primi due volumi: questa prima stagione è, in effetti, costituita da due linee narrative ben distinte (di cinque episodi ciascuna). La prima è quella della prigionia di Morfeo e della sua quest degli strumenti che gli sono stati sottratti: arriverà persino all’Inferno dove sfiderà la stessa Stella del Mattino ovvero Lucifero in persona; la seconda storyline ha a che fare con il tentativo dell’incubo Corinzio di utilizzare la forza di Rose Walker, un Vortice di Sogni, per sovvertire l’ordine nel Regno del Sogno e sostituirsi a Morfeo. Tantissimi i personaggi che fanno da cornice (dall’esorcista Johanna Constantine a una dolcissima Morte, dalla bibliotecaria Lucienne al villain Corinzio, dai diavoli dell’Inferno a John, figlio del magus Burgess che crede nella possibilità di redimere il mondo attraverso la sincerità), così come frequenti sono i dialoghi e le riflessioni, a forte caratura filosofica, su sogno, realtà, desiderio e destino degli umani e, soprattutto, sul cambiamento, che è il centro tematico dell’intera epopea pensata da Gaiman: Morfeo subisce un’autentica μετάνοια, è il soggetto in divenire (proprio lui, che è un Eterno) di un processo di crescita e maturazione dovuto al fatto che torna libero nel suo mondo e in quello degli umani dopo un secolo di prigionia e deve, non senza una certa riottosità, fare i conti con una realtà che non è più quella che conosceva, dentro e fuori il suo Regno.

            Con la sua struttura in equilibrio tra continuità orizzontale ed episodicità verticale, consapevole del sottile crinale tra narrazione pop e profondità concettuale su cui è situato nonché delle necessarie modifiche al linguaggio dovute al passaggio di medium, The Sandman riesce a incuriosire e avvincere lo spettatore che non ha letto il graphic novel e, al contempo, a fare sentire a casa propria chi ha amato le rivoluzionarie tavole a colori di Gaiman. Chapeau!

Lucio Celot

The Sandman (id.), USA 2022

Stagione 1 (ep.1-10)

Distribuzione: Netflix

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