S.S.C. Napoli-Virus: Una passione contagiosa. Agorà del Calcio: Napoli-Barcellona

L’Agorà del Calcio, rubrica a cura di Salvatore Monaco e Pietro Peluso

NAPOLI-BARCELLONA

S. Paolo, 25/02

 

S.S.C. NAPOLI-VIRUS: UNA PASSIONE CONTAGIOSA

Notti come queste hanno un sapore diverso. Innescano reazioni a catena che chi è avulso dal sostegno degli 11, semplici, futili, strapagati ragazzi al seguito di un pallone faticherà sempre a capire. Notti come queste sono il motore emozionale di quella massa di alienati, dipendenti dal vizio dell’amore viscerale, intenso, sanguigno, incondizionato e irrazionale nei confronti di persone che nemmeno conoscono, e ancor più di una maglia, di un colore, che di più materiale non esiste nulla e al tempo stesso sono le cose più sublimi che si possano mai conoscere. Notti come queste rendono il fùtbol uno sport diverso dagli altri, uno sport in cui la passione del prato ha la meglio sul mercenarismo imposto dal putrido profumo del denaro. E vince chi ha più fame di vittoria.
Ospitare una squadra brulicante di storia (tra trofei, leggende e record eterni) in una cornice, un’arena, tra le più cariche di intensa passione calcistica, tempio del più grande fenomeno che il mondo abbia mai annoverato tra le sue membra, un mostro sacro del Calcio del passato del presente e sicuramente del futuro- anche meno prossimo- è sicuramente degno di considerazione internazionale.
La portata siderale della squadra catalana, emblematizzata nella figura del suo capitano, Lionel Messi, 6 volte pallone d’oro e nettamente il calciatore più forte attualmente, non sminuisce l’enorme carattere dei padroni di casa del Napoli, decisamente un’altra squadra rispetto a quella della prima metà di stagione con miglioramenti in ogni ambito possibile. Primo fra tutti: la solida tenuta mentale dei ragazzi, la cui responsabilità va attribuita solo e unicamente alla figura di Mister Gattuso e alla sua straordinaria mentalità vincente di lavoro e sacrificio. Al suo esordio in Champions dalla panchina (lui che la coppa l’ha vinta ben due volte sul campo), infatti, guadagna un pareggio che, a tratti, non gli rende completamente giustizia, chiudendo però a testa altissima una partita in cui, sulla carta, si trovava in netta inferiorità. Un Napoli tatticamente quasi perfetto paga caro l’unica imperfezione sfuggitagli nel corso dei 90 minuti di gioco, consentendo ai Blaugrana la possibilità di riagganciarsi al risultato dopo l’iniziale vantaggio Azzurro. Una partita giocata molto d’esperienza, dove il calibro internazionale delle stelle catalane ha avuto un peso decisivo nell’equilibrio della bilancia nella gara d’andata degli Ottavi di finale di Champions. Fondamentale Busquets, che prima azzoppa Mertens, autore del vantaggio Partenopeo, guadagnandosi anche la diffida, e poco dopo serve il pallone decisivo che sorprende la difesa del Napoli e pareggia i conti.
Giochi ancora aperti per la qualificazione al turno successivo, rimandata di 90 minuti nella prossima sfida in programma il 18 marzo in terra catalana. Servirà una prestazione magistrale per riuscire ad ottenere una qualificazione non proprio pianificata, e proprio per questo tanto desiderata e quasi sognata. Nonostante 2/3 risultati a sfavore, di sicuro Gattuso e i suoi non molleranno facilmente la preda, cercando ad ogni costo di ottenere il massimo. Al di là del risultato e sempre a testa alta: FNS!!!

Al ritorno dell’inno della Champions tra le mura del San Paolo Gattuso dà fiducia solo a chi, al di là dell’esperienza sul campo e dell’efficienza storica, ha dimostrato una buona preparazione alla vigilia. Ancora Ospina a sigillare la porta, per sanare conti personali in sospeso con la figura di Lionel Messi. A difesa Di Lorenzo agisce da terzino, Manolas e Maksimovic i centrali, con Rui a chiudere a sinistra. Il centrocampo a tre lancia dal primo minuto Fabiàn, in stato di grazia, Demme e Zielinski. Davanti, il mister conferma Mertens al centro del tridente, con Insigne e Callejon ai lati.
L’attesa di Napoli è tutta riservata alla Pulce nel suo esordio nel tempio di Maradona, a cui nella sua carriera è da sempre legato attraverso un sottilissimo filo di analogie, che rendono la vicenda quasi romanzata. È suo infatti il primo squillo nei minuti di partita iniziali, con un tiro dal limite che termina alto sulla traversa. Per il resto della prima mezz’ora il Barça mantiene saldamente il pallino del gioco, senza però mai violare la retroguardia difensiva degli Azzurri. Il Napoli, con carattere e sacrificio, aspetta e tiene bene, e al momento giusto colpisce. Al 30’ un’ottima ripartenza di Zielinski mette in moto il contropiede del Napoli: palla a Di Lorenzo che avanza nella prateria davanti a se e con grande visione di gioco apre il campo e serve Mertens, che si aggiusta il pallone e dai 16 metri batte Ter Stegen: 1-0 Napoli e San Paolo in delirio. Con un gol meraviglioso Mertens raggiunge quota 121 con la maglia del Napoli, affiancando il mostro sacro Hamsik nella classifica dei marcatori all-time.
Il vantaggio accresce la fiducia degli Azzurri, che prima dell’intervallo hanno almeno un’altra occasione per provare a rendere complicata la situazione ai Blaugrana. Ma Manolas, eroe nella storica qualificazione della Roma ai quarti proprio contro Messi e i suoi, su ottimo assist di Callejon colpisce male e manda di poco a lato.
Nella ripresa non giungono buone notizie per il Napoli: al 54’ un duro intervento su Mertens costringe il belga a lasciare il campo a Milik, non riuscendo a proseguire senza dolore. Poco dopo un’imperfezione della linea difensiva partenopea lascia ampio campo a Semedo, che cerca e trova Griezmann: il francese davanti alla porta non lascia scampo e appoggia in rete. 1-1. Accusato il colpo, il Napoli passa alla controffensiva: prima Insigne attira l’attenzione di Ter Stegen e lo costringe all’intervento; poi, clamorosamente, Callejon a tu-per-tu con il tedesco a porta spalancata lo centra in pieno, vanificando il tentativo di vantaggio. Il successivo calo d’intensità del Napoli consente un ampio margine di gioco ai catalani, che non riescono a completare la rimonta. Nei minuti finali, inoltre, con l’espulsione di Vidal passano anche in inferiorità numerica: il cileno prende a pochissima distanza l’uno dall’altro due gialli che glori costano l’uscita dal campo e l’assenza nel ritorno in casa. Vana, però, anche la superiorità numerica, col Napoli che chiude una prestazione, sì, di enorme livello, ma che potrebbe non garantire l’accesso ai quarti.
Testa, dunque, al campionato, dove tra le varie distrazioni e complicazioni di calendario il Napoli dovrà cercare di portarsi a casa i 3 punti necessari all’inseguimento del posto in Europa: un posto che, alla luce delle prestazioni più recenti, si merita di diritto.

 

PAGELLE

NAPOLI

  • Ospina: 6

Il portiere dai piedi d’oro anche oggi porta a casa una sufficienza. La difesa è molto attenta e quindi poche volte chiamato in causa. Sul gol è ovviamente incolpevole.

 

  • Di Lorenzo: 7

La prestazione di Giovanni è da esaltare. Grande personalità e spirito di sacrificio: si segnala infatti un tunnel ai danni di Griezmann, che ancora si chiede cosa gli sia passato sotto le gambe. Più volte si fa trovare pronto in fase di ripartenza e dietro ha tenuto in maniera eccellente.

 

  • Manolas: 7

Se gli lanciate una granata lui la colpisce in scivolata e la scaccia lontano: un animale. Questa volta la sfida lanciatagli dagli dei è ben più ardua, e si chiama Lionel Messi. Kostas non ha paura e il 6 volte pallone d’oro al suo cospetto sembra Verdi. Non c’è niente da fare, quando Manolas è in giornata è una bestia che difficilmente salti.

 

  • Maksimovic: 7

Il fratello gemello di Maksimovic prende il posto di Nikola e sforna un’altra grande prestazione nella massima competizione europea. Gara giocata in maniera attentissima e senza paura, pochissime sbavature e finalmente una buona particepazione alla manovra. Mamma Maksimovic sarà sicuramente orgogliosa dei due fratelli.

 

  • Mario Rui: TRECENTO.

Si perde Semedo sul gol è vero ma… MAMMIJ E COME TI AMO MARIO. Una “cazzimma” e una voglia di spaccare il mondo fuori dal comune, semplicemente meraviglioso, veder giocare Mario in quel modo di carica più di qualsiasi altra cosa. Questo è il carattere che serve, l’espulsione che ha provocato a Vidal fa capire che Mariuccio non ha paura di mettere la mani addosso a nessuno, e che anzi gli altri dovrebbero stare attenti. CAPORALE RUI SIAMO FIERI DI LEI.

 

  • Zielinski: 7

Fenomenale. Insieme a Mertens è stato l’uomo in più del Napoli, riparte sempre molto bene e crea una grande azione, culminata da un passaggio illuminante per Mertens che sigla 1-0. Questa volta per Pietro solo applausi.

 

  • Demme: 7

Meraviglioso come sempre. La sua importanza si capisce dal fatto che quando lui è uscito il Napoli è andato in netta difficoltà. Basta solo questo per far capire quanto sia fondamentale.

 

  • Fabian: 6,5

Il cammellone sfida quella che probabilmente sarà la sua prossima squadra. Ci tiene a fare bella figura e quindi gioca un primo tempo di altissimo livello. Nel secondo tempo ha più difficoltà, e la spavalderia e la precisione del primo tempo lasciano spazio ad un Fabian un po’ sottotono ma che non sfigura.

 

  • Insigne: 7

Ormai è il vero leader di questa squadra e visto come si comportano i compagni con lui è riconosciuto come tale. Insigne anche questa sera salta l’uomo, rischia il gol e più volte in fase di ripiegamento dimostra di avere grande spirito di sacrificio. Il sette è sopratutto per quando ha battuto il petto a Mario Rui: quanto mi avete gasato ragazzi.

 

  • Mertens: 121

121 come Marek per uno dei giocatori più forti in Italia e uno dei più forti della storia del nostro club. Dries fa esplodere il San Paolo con un gol meraviglioso (“UMA DELICIA”), una pennellata delle sue: insomma, un gol alla Mertens. Segnare il gol per raggiungere il record contro il Barça è qualcosa che rende l’aggancio ad Hamsik ancora più storico. Direbbe Adani “sembra di stare in un film” ed infatti non avrebbe tutti i torti. Messi viene a giocare al San Paolo per la prima volta sotto i riflettori di tutto il mondo, ma la scena se la prende Ciro con una rete che mi ha ragalato una delle esultanze più scatenate e gioiose della mia vita, grazie mille.

 

  • Callejon: 5,5

Èl Caballero triste rende ancora più sconsolati noi questa volta. La partita è ottima, questo non va messo in discussione, ma il gol sbagliato pesa come un macigno sulla prestazione di José. Peccato, davvero peccato.

 

  • Milik: 5

Come al solito Arek entra a far danni. Tocca pochissimi palloni, non ne protegge neanche uno e la differenza con Mertnes è netta e si vede. Vabbè, ora in campionato affronteremo qualche squadretta in crisi quindi Milik farà sicuramente gol facendo pensare sia un ottimo attancante, quando probabilmente una “sopa de pollo” sarebbe più solida ed incisiva di lui.

 

  • Politano: 5

3 palloni toccati 3 errori. Grazie Matteo, ottimo lavoro.

 

  • Allan: S.V.

 

  • Gattuso: 8

Il Napoli lo conosciamo, ormai siamo catenaccio e contropiede, con una fase di possesso, quando partiamo dal basso, che comprende però un palleggio che ha sempre qualità. Il brividino quando Ospina ha il pallone tra i piedi lo abbiamo tutti, ma l’unico vero errore è stato contro la Lazio; poi basta, nessun altro svarione grave. Lo ripetiamo l’ennesima volta è vero, ma il vero merito di Gattuso è quello di aver salvato una squadra su qualsiasi aspetto, sia tattico che mentale, e la partita di Barcellona lo dimostra.

 

BARCELLONA

  • Messi: 6

Penso che qualsiasi tifoso del Napoli della nostra generazione da piccolo ha sognato di vedere Messi con la nostra maglia a fare quello che Diego ha fatto ai suoi tempi, per come ci è stato raccontato; e questa volta Lionel arriva nel nostro stadio ma da avversario. La partita della Pulga è sufficiente, non ha brillato, però ragazzi… che meraviglia. Quando tocca palla è una gioia per gli occhi, e con pochissimi palloni giocabili ha due volte creato occasioni da gol. Semplicemente il calciatore più forte che la nostra generazione abbia visto.

  • Griezmann: 6,5

Un pallone toccato: un gol per il campione del mondo. Due parole: qualità immensa.

 

  • Vidal: 8

Ue Arturito, ci rivediamo… sempre testa calda eh?
Penso che tu abbia imparato la lezione: MAI METTERSI CONTRO MARIO.

LINEA STADIO

Nulla è perso, nulla è finito, c’è ancora il ritorno e il Napoli va a giocarsela. Questo Barcellona non è più la macchina schiacciasassi di Guardiola o Luis Enrique; è ovviamente una delle squadra con i giocatori più forti al mondo, ma non sono ineluttabili e le assenze al ritorno possono pesare. Busquets, Vidal e forse Pique salteranno il ritorno: ormai i catalani sono decimati, la situazione societaria non è delle migliori e dovremo essere bravi a girare il coltello nella piaga. Messi viene per la prima volta al San Paolo e strappa un pareggio, il 18 Marzo sarà il Napoli che va per la prima volta giocherà al Camp Nou e ci andrà per passare il turno.

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