Bob Dylan dipinge la sua America – Retrospectrum

del prof. Lucio Celot

Decisamente una piacevolissima sorpresa, la mostra di oltre cento tra quadri, disegni, autografi e sculture in metallo di Bob Dylan che il MAXXI di Roma ha allestito e che sarà aperta al pubblico fino a tutto il mese di maggio 2023. Prima retrospettiva europea sulle opere visive di Dylan, Retrospectrum consente di allargare la prospettiva sull’itinerario artistico di un’icona planetaria che va ben oltre i confini di una carriera da musicista. Poeta, pittore, scultore: l’esposizione di Roma ha il merito di tracciare, nelle otto sezioni in cui è articolata, tutti i percorsi creativi di Dylan; tra una sezione e l’altra, ci si può soffermare a seguire alcuni video su schermi a parete che integrano l’allestimento.

Endless Highway
Abandoned Motel, Eureka

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da Early Works (disegni e schizzi estemporanei) fino a Ironworks (sculture in metallo che ricordano l’infanzia di Dylan nel Minnesota industriale) attraverso The Beaten Path (la sezione più suggestiva a giudizio di chi scrive, quella dell’America quotidiana, delle strade senza fine, di interni che ricordano le opere di Hopper), Mondo Scripto (testi autografi di alcune delle canzoni più famose illustrate da disegni a matita), Revisionist (rielaborazioni grafiche di copertine di riviste celebri come “Rolling Stone”), The Drawn Blank (serie di quadri che sono un vero e proprio diario illustrato dei viaggi di Dylan lungo l’America delle sue tournée), New Orleans (i colori della città del jazz) e Deep Focus (quadri che riproducono sequenze di film), la mostra ripercorre cinquant’anni di attività artistica che registra i cambiamenti del Grande Paese nell’arco di mezzo secolo: distretti industriali abbandonati, le grandi metropoli, le highways infinite che attraversano come un reticolo venoso il cuore d’America, tavole calde aperte notte e giorno, auto d’epoca. Ma è, anche, un viaggio nello sforzo incessante di Dylan di mettere ordine, di purificare la propria esperienza visiva e dare un senso al caos dei grandi spazi americani.

Sunset, Monument Valley (triptych)
Subway Cityscape Triptych
One Too Many

 

 

 

 

 

 

 


Suggestiva anche la sezione
Mondo Scripto, nella quale Dylan ha trascritto personalmente i testi di alcuni pezzi storici e li ha corredati di disegni a grafite, quasi un accompagnamento delle immagini alle parole, a volere sottolineare il legame inscindibile tra scrittura e osservazione del mondo. Qui spiccano i pannelli di Knockin’ On Heaven’s Door, uno storyboard che illustra verso per verso la celebre colonna sonora di Pat Garrett & Billy The Kid.

Una menzione particolare va, infine, alla sezione Deep Focus, dedicata al cinema e alla sua capacità di manipolare la realtà attraverso il taglio o la prospettiva dell’immagine: il deep focus, la profondità di campo, consente di percepire primo piano, secondo piano e sfondo in un’unica immagine e coglierne tutti i dettagli a ogni livello. Nelle sequenze dei film che Dylan ha amato e che riproduce nelle opere in mostra ci sono, dice lo stesso artista, “sogni e progetti che sono sempre gli stessi: la vita che ti si riversa addosso in tutte le sue forme e sfaccettature”.

Marlboro Man
Bob Dylan mentre lavora ad una scultura in metallo

Retrospectrum è un’esperienza da affrontare senza pregiudizi per apprezzare, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la grandezza e il genio del Bardo di Duluth, qui in una versione di sé certamente meno nota al grande pubblico ma non per questo meno profonda e affascinante.

 

Bob Dylan – Retrospectrum

Dove: MAXXI di Roma (via Guido Reni 4a – tel.063201954)

Quando: prorogata a tutto il mese di aprile 2023

Biglietto di ingresso: 13 euro per la mostra di Dylan; 23 euro per tutto il MAXXI

Un pensiero su “Bob Dylan dipinge la sua America – Retrospectrum

  • 3 Marzo 2023 in 16 h 30 min
    Permalink

    Errata corrige: la mostra si chiude il 30 aprile.
    l.c.

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