DIABOLIK: UN LADRO CON UN’ETICA PARTICOLARE

DI ANDREA BUONO 4E

Personalmente Diabolik è stato il primo personaggio del fumetto italiano che ho iniziato a leggere, ed è stato anche il primo di cui io mi sono innamorato. Ma cos’è e chi è Diabolik?
Per rispondere alla prima domanda, dobbiamo andare un po’indietro nel tempo, più precisamente nel 1962.
In quest’anno una giovane Angela Giussani, stufata della vita da ufficio, decide di iniziare a scrivere un fumetto mai visto prima: un fumetto con protagonista un anti-eroe.
Il marito di Angela Giussani, Gino Sansoni, possedeva una casa editrice di nome “Astoria” e decide di cedere parte di questa casa editrice ad Angela Giussani, la quale non aveva molte idee su che nome dare alla sua personale casa editrice e così decide di chiamarla “Astorina”.
Il nome “Astorina” è usato ancora oggi dalla casa editrice.
Grazie a questo regalo di Gino Sansoni, Angela pubblicherà nel 1962 il primo episodio di Diabolik, dal titolo “Il re del terrore”.
Su questo primo albo gira una strana leggenda: si dice che il disegnatore, un certo Zarcone, dopo aver finito di disegnare questo primo albo, sparì dalla circolazione e nessuno ne seppe più nulla.
Anni dopo Angela e Luciana Giussani provarono a rintracciarlo ma senza successo.
Leggenda? oppure verità? probabilmente non lo sapremo mai.
Questo primo albo per l’epoca fece molto scalpore, non solo perché aveva come protagonista un ladro assassino senza scrupoli, ma anche per la forma stessa del fumetto: 11,5×16,9 cm!
é piccolissimo! praticamente tascabile!
Questa assurda decisione di Angela Giussani ovviamente aveva un fondamento: originalmente Angela aveva pensato a Diabolik come lettura semplice e veloce per i pendolari che vedeva ogni giorno passare alla stazione di Milano, qualcosa di diverso dalla Gazzetta dello Sport.
Così decise di strutturare Diabolik in albi di piccola dimensione e storie dalla durata di massimo 120 pagine.
Il primo albo non ebbe molto successo in edicola, ma già dopo pochi mesi Diabolik iniziò a vendere moltissimo non solo tra i pendolari, ma anche tra la gente che faceva lavori da ufficio.

Così la sorella di Angela, Luciana Giussani, vedendo la sorella in difficoltà dietro all’enorme mole di lavoro che le portava Diabolik, decise di unirsi a lei e diventare soggettista e sceneggiatrice.
Diabolik andrà avanti con questo formato per molti anni, finché nel 1999 Patricia Martinelli, un’altra soggettista e sceneggiatrice di Diabolik, ha la brillante idea di creare la serie “il Grande Diabolik” ovvero una storia di Diabolik più lunga e in un formato più grande.
Poi nel 2019 la casa editrice decise di introdurre anche il “Diabolik Magnum” ovvero un albo di Diabolik con le stesse dimensioni dell’albo originale ma con più di 600 pagine con all’interno 5 storie collegate da uno stesso tema.
Dopo aver spiegato un po’ cos’è Diabolik, spieghiamo chi è Diabolik.
Diabolik è un ladro-assassino amante dei gioielli che mette in atto furti al limite dell’impossibile accompagnato dalla sua fedele compagna Eva Kant.
Sulle sue origini si sa molto poco: Diabolik racconta sempre che sia stato trovato da neonato da una banda di mafiosi su un’isola in mezzo al mare a bordo di una scialuppa di salvataggio che veniva da una nave da crociera affondata.
I mafiosi, dopo aver consultato il loro capo King, decidono di tenere in vita il neonato.
Diabolik già da ragazzo dimostrerà di essere molto bravo con il lancio dei coltelli e di essere molto intelligente.
Imparerà tutte le sue tecniche dai vari malavitosi che vivevano sull’isola di King.
Quando Diabolik compie 17 anni però, King ordina di ucciderlo, ma Diabolik che è più astuto di lui riesce non solo a fuggire, ma anche ad uccidere King e fuggire con tutto il denaro che c’era sull’isola verso Oriente.
In Oriente Diabolik si allenerà a lungo in un dojo e dopo anni passati a perfezionare la sua tecnica nelle arti marziali decide di trasferirsi nella capitale dell’omonimo stato di Clerville.
Clerville è una cittadina particolare: molti ristoranti di lusso, molti musei, pochi ospedali, pochissimi supermercati e una valanga di ville di lusso.
Diabolik qui metterà a segno i suoi primi colpi e conoscerà Eva Kant, una donna astuta e intraprendente, che non si fa troppi scrupoli.
L’amore tra Diabolik e Eva Kant sarà talmente forte che durerà fino ad oggi. Ovviamente Diabolik ha un acerrimo nemico fin dall’inizio della sua carriera: l’ispettore Ginko, della polizia di Clerville.
Il legame tra Diabolik e Ginko è fin troppo complicato da spiegare, c’è una sorta di rispetto tra i due, una volta Diabolik addirittura salverà la vita a Ginko, ma ancora non si è capito molto bene il loro vero legame.

Ginko è un uomo che nutre un grande amore per la giustizia, figlio di un giudice corrotto tenterà di riscattarsi e ci riuscirà pienamente, ma il suo obiettivo più grande, ovvero quello di arrestare e processare Diabolik, ancora non si è avverato e chissà se si avvererà mai.
Adesso che abbiamo inquadrato bene il personaggio di Diabolik, parliamo del titolo stesso di questo articolo, dell’etica di Diabolik.
Diabolik come detto prima è un ladro-assassino senza scrupoli, ma uccide solo se strettamente necessario.
Poi Diabolik ruba solo e unicamente a persone ricche sfondate, mai a persone mezze ricche.
Insomma, Diabolik uccide e ruba, ma con un’etica?!
è un po’ un ossimoro, però intanto è così.
Insomma, Diabolik è un personaggio particolarissimo, è stato ed è tutt’oggi uno dei fumetti più venduti in Italia, che vanta anche edizioni estere ed può vantare anche svariati film.
Detto questo, direi di chiudere l’articolo con una citazione pronunciata da Diabolik in uno dei suoi più famosi episodi “L’assassino dai 1000 volti” :”Nessuna cosa al mondo potrebbe darmi l’esaltazione che mi da’ l’idea di combattere contro il mondo intero…” cit.Diabolik.

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