Il Napoli ‘formato Real’ sbanca Lecce

di Pietro Aldo Mocerino (IIG)

Sarà che forse gli azzurri pensavano al prossimo match coi i ‘galacticos’ del Real Madrid dell’ex Ancelotti, fatto sta che, tutt’altro che distratti, hanno raso al suolo la ‘linea Maginot’ del Lecce, giocando da campioni d’Italia. Garcia precauzionalmente lascia in panchina Osimhen e Politano, rilanciando dall’inizio il ‘Cholito’ Simeone e Lindstrom, il Napoli controlla il gioco e col danese spreca la prima opportunità (13’), anche se subito dopo (16’) Ostigaard scala il settimo cielo e di testa trasforma in rete un assist delizioso di Zielinski su punizione. I leccesi si affacciano in avanti solo al 25’, con Krstovic che chiama Meret alla deviazione bassa a lato. Il portiere partenopeo, poco dopo (31’), è letteralmente graziato da Pongracic, che tira incredibilmente in curva a due passi dalla porta. Il Napoli reagisce nel giro di tre minuti (40’ e 43’), prima Simeone sfiora da fuori il palo (un colpo già provato nel riscaldamento), poi Zielinski va ad un passo dal raddoppio. La ripresa non cambia, azzurri padroni della gara e Lecce di rimessa, anche se i conti si chiudono del tutto sull’asse vincente Kvaratskhelia- Osimhen, col primo che ha pennellato un cross alla ‘Kvaravaggio’ e col secondo (entrato ad inizio secondo tempo) lesto al tap-in ravvicinato di testa (51’), proprio come spesso è capitato nella cavalcata trionfale dell’anno scorso. A questo punto, a parte il gol giallorosso di Strefezza, annullato per mani di Krstovic (56’), null’altro da segnalare, se non il completo dominio napoletano, perfezionato dal ritrovato baby Gaetano con una stoccata da fuori (89’) e da un rigore perfetto di Politano in pieno recupero. Il ‘ciuccio’ seguita a crescere ed a risalire, ora testa alla Champions.

 

Meret 6,5: attento sul tentativo di Krstovic, poi ordinaria amministrazione.

Di Lorenzo 6,5: pomeriggio tranquillo, appoggia quando deve e difende quando occorre.

Ostigaard 7: inaugura il poker con un’incornata regale, controlla bene la difesa.

Natan 6,5: in crescita costante, meno appariscente di Kim, ma molto concreto, specie negli anticipi.

Olivera 6: ‘garra’ uruguaiana e qualche spunto sulla fascia, dapprima soffre Almqvist, poi alla lunga gli prende le misure.

Anguissa 7: in crescita, a centrocampo svaria ovunque, talvolta, però, eccede nel possesso palla.

Lobotka 7: regia e movimento, aperture e chiusure, fa tutto bene.

Zielinski 7,5: la mediana è il suo regno, in più va al tiro ed inventa un assist col contagiri per Ostigaard. Ora è l’uomo in più.

Lindstrom 6: prova un paio di spunti, calcia male da posizione favorevole, può fare meglio.

Simeone 6,5: all’inizio gioca più per la squadra che per se stesso, quando si ricorda di saper tirare va vicinissimo al raddoppio.

Kvaratskhelia 7: spunti interessanti, molto movimento, anche ad accentrarsi, poi quel destro liftato che chiede ad Osimhen di essere solo spinto in rete.

Osimhen 7: deve ringraziare Kvicha se sale nella classifica dei cannonieri, ma c’è e si vede.

Politano 7: quando affonda sulla fascia per il Lecce sono dolori.

Raspadori 6.5: entra e subito ci prova con una botta secca da fuori che preoccupa Falcone, una risorsa preziosa.

Cajuste 6: prende parte alla gestione del successo.

Gaetano 7: bentornato dopo il serio infortunio, gol di grande personalità, Garcia può contare su di lui.

Garcia 7: azzecca il turnover ed i cambi ma, soprattutto, mette in scacco il Lecce non facendo mai mollare ai suoi uomini il pallino del gioco.

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