Lassù qualcuno ama il Napoli

di Pietro Aldo Mocerino (IIG)

Sarà stata la mano di Diego oppure quella di San Gennaro o, magari, entrambe. Fatto sta che, quando nessuno ci credeva più, Rrahmani ha azzeccato lo spiraglio giusto per regalare al Napoli tre punti insperati e scacciare, almeno per ora, il fantasma di una nuova contestazione della tifoseria. Diciamocelo, peggio gli azzurri non potevano giocare, soprattutto se si ricorda che il primo tiro nello specchio della porta l’ha indirizzato addirittura la Salernitana, al 16’ con Tchaouna, che di sinistro ha impegnato Gollini dal limite. I partenopei? Anche con Simeone, preferito inizialmente a Raspadori in attacco, semplicemente non tirano. Per questo nessuna meraviglia quando al 29’ Candreva, liberatosi elegantemente di Politano, sigla il vantaggio degli ospiti con un destro a giro che s’infila all’incrocio e gela il ‘Maradona’. Vero è che al 34’ Ochoa, in uscita disperata, respinge un tiro sotto misura di Simeone, ma il ‘cholito’ era comunque in fuorigioco. Al 40’ ci prova Gaetano, con una conclusione dalla distanza che sfiora l’incrocio. Ma è davvero troppo poco per una squadra che porta ancora cucito sulla maglia lo scudetto. In pieno recupero Kvaratskhelia, fino ad allora assente ingiustificato, pennella un cross morbido in area per Politano, che ha la prontezza di servire di testa Simeone, scalciato tuttavia da Fazio nel momento in cui va al tiro. Il rigore c’è, anche se occorre l’appendice del var per assegnarlo. Sul dischetto va Politano, che beffa Ochoa con un sinistro molto angolato. Lo stadio, che si preparava a fischiare il rientro negli spogliatoi degli azzurri, esplode di gioia incontenibile. Nella ripresa la Salernitana rinuncia del tutto ad attaccare, gli uomini di Mazzarri aumentano la pressione, anche Kvara, accentrandosi di più, dà maggiore vivacità al gioco. Nel giro di un paio di minuti, poi, è Cajuste a spedire il pallone due volte di poco fuori, dapprima di testa (48’) e poi di destro (49’). Mazzarri prova a rendere ancor più pesante l’attacco, inserendo Raspadori a sostegno di Simeone, ma si deve attendere il 72’ per un tentativo dal limite di Kvaratskhelia, controllato in due tempi da Ochoa. Subito dopo è Gollini ad anticipare provvidenzialmente in uscita Simy, cercato dalla sinistra da Tchaouna. Intanto piove sul bagnato, gli azzurri perdono per infortunio anche Cajuste, sostituito da Demme, che molti danno sul piede di partenza e che, finora, non ha mai trovato spazio. Nessuno lo immagina, ma è questa la svolta del match. Infatti, il Napoli seguita a non trovare la via del gol, Kvaratskhelia prima conclude di un niente a lato (83’), poi, servito di tacco da Zerbin, è frenato miracolosamente dal solito Ochoa, che blocca anche il tiro susseguente di Raspadori (94’), fino a quando, nel disperato assalto finale, proprio Demme, di testa, rimette al centro dell’area, dove Rrahmani è lesto ad infilare in rete, nientemeno che al 96! Il Napoli si salva e trova un po’ di respiro ma, vista la prestazione, basteranno questi tre punti per archiviare la crisi azzurra?

 

Questa la pagella degli uomini di Mazzarri:

Gollini 6,5: sorpreso dal destro a giro dipinto da Candreva, ma salva in uscita su Simy.

Di Lorenzo 5,5: preoccupato più di puntellare la difesa che di sostenere l’azione offensiva, le sue sgroppate sulla destra sono solo un ricordo.

Rrahmani 7: se non altro per il guizzo vincente che riaccende la luce della speranza, per il resto poco impegnato dai granata.

Juan Jesus 6: lotta con Simy, che non è certo l’incubo dei difensori, ma almeno stavolta non combina disastri.

Mario Rui 6: spinge e combatte, copre bene sulla sinistra le avanzate di Kvara.

Cajuste 5,5: qualche spunto interessante, elegante quando esce palla al piede, ci prova anche due volte, ma non è il mediano che assicura consistenza al centrocampo.

Lobotka 5,5: non si distingue molto, poi l’ingresso di Demme gli leva visibilità.

Gaetano 5,5: va anche alla conclusione, tutto sommato non demerita, ma l’impressione è che potrebbe fare di più. Esce per ragioni tattiche.

Politano 7: tra i più vivaci, ha il merito di trasformare un penalty pesante come un macigno.

Simeone 5,5: vero è che è cercato pochissimo, specie nel primo tempo, ma non trova mai il guizzo risolutivo, anche se ci mette il cuore.

Kvaratskhelia 6.5: nullo nel primo tempo, fino a quando, con una giocata delle sue, innesca l’azione che porta al rigore. Meglio dopo l’intervallo, sfiora il gol in un paio di puntate offensive, ma a piacere tanto è la sua esultanza per il gol di Rrahamni. Che sia tornato ad avere la testa giusta?

Raspadori 5,5: prova pure a segnare, ma tira davvero poco.

Zerbin 6: non fa sfracelli, ma con un colpo di tacco di puro intuito manda in porta Kvaratskhelia.

Demme 6.5: prova a dare vivacità alla manovra, poi indovina l’assist insperato per Rrahmani.

Mazzarri 6: le prova tutte, con Simeone fin dall’inizio e Raspadori aggiunto nella ripresa, poi con la difesa a tre e con Kvara accentrato e in seguito di nuovo defilato, rispolvera anche il vecchio rito di levarsi la giacca, ma è Rrahmani a salvargli la faccia e la panchina.

 

 

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