Il Napoli ringhia, ma non morde. L’Agorà del Calcio – Napoli-Parma

L’Agorà del calcio, rubrica a cura di Salvatore Monaco e Pietro Peluso

NAPOLI-PARMA
S. Paolo, 14/12

IL NAPOLI “RINGHIA”, MA NON MORDE

“Ringhio” non ringhia abbastanza. Inizia con un passo falso l’avventura di Gattuso sulla panchina del Napoli. Tensione e offuscamento psicologico hanno la meglio sulle capacità tecniche individuali e collettive di un gruppo che, al di là dei due giorni e mezzo di nuova gestione tecnica, dimostra poco spirito d’iniziativa, incapace di riuscire ad abbandonare un tunnel che pare non avere mai fine. Ancora a mani vuote contro una “non-big”, il Napoli prosegue il suo cammino negativo dopo la prestazione di intensità e ritmo nell’ultima di Champions, che a questo punto inizia ad assumere i caratteri di richiesta nervosa di esilio della gestione precedente nei confronti della società e dell’opinione pubblica. Dall’ultimo successo in A (19/10) appena 5 punti conquistati a fronte dei 24 disponibili e vittoria che sembra sempre più solo un ricordo lontano. In classifica, il Parma con educazione e senza fatica chiede “permesso”, supera e si porta a +3 dopo una gara che ha il sapore di scontro diretto per un Napoli che non può, non vuole e non deve essere indulgente verso le prove indecorose di calcio degli ultimi tempi.

Un San Paolo disilluso e semivuoto riaccoglie un 4-3-3 che tra le sue mura ha fatto la storia del club e il giro del mondo. Difesa che non cambia con Meret a difesa dello specchio e Di Lorenzo, Koulibaly, Manolas e Mario Rui a spartirsi la trequarti difensiva. Centrocampo a tre che ritrova un Allan in una posizione che Gattuso conosce più delle sue tasche, con Fabian Ruiz e Zielinski come mezzali. Tridente pseudo-sarriano con Insigne e Callejon al servizio di un Milik “vero nueve”.
Per Gattuso esordio speculare alla sua prima alla guida del Milan: pareggio beffardo del portiere Brignoli allo scadere del recupero e primo punto regalato al Benevento in Serie A. Allo stesso modo, due anni dopo, un incontenibile Gervinho al 93’ approfitta di un erroraccio in fase d’impostazione partendo in un contropiede che porta i 3 punti ad un Parma quasi incredulo. Parma che però nel corso del match si dimostra efficace nei momenti giusti, approfittando delle incertezze di un Napoli che appare spesso insicuro e afflitto: già al 4’ minuto la pressione di Kulusevski porta i suoi frutti a seguito di uno svarione da embolo di Koulibaly, che lascia una prateria aperta allo svedese mandandolo in un 1 vs 0 verso la porta. Nulla da fare per Meret, che beffato per l’ennesima si ritrova a raccogliere il pallone dal sacco sul vantaggio del Parma. E Gattuso che dopo pochi secondi di panchina si vede oltre che danneggiato dallo svantaggio anche beffato: problemi al flessore per Koulibaly, che lascia immediatamente il campo di gioco con l’ausilio dello staff medico.
Reazione del Napoli non timida e nemmeno caparbia, ma sicuramente ricca di occasioni; occasioni che però in assenza totale di cinismo in area vengono tutte quante sprecate con superficialità. Prima Zielinski spara in curva, poi un Insigne a colpo sicuro manda largo un pallone praticamente già messo dentro. Nella ripresa si evidenzia un grande merito del mister, che lancia un Mertens ispirato al posto di Allan, porta il Napoli in un 4-2-4 a trazione offensiva e in meno di due minuti si garantisce un assist al bacio per il colpo di testa preciso angolato di Arek Milik: media di quasi un gol a partita per lui e pareggio Napoli. Non mancheranno poi opportunità per un Napoli che rinfresca davanti con Lozano per Insigne, alla ricerca di quel guizzo che però di fatto viene a mancare. E così, squilibrato in avanti nel tutto per tutto, il Napoli finisce per soffrire l’ennesima ripartenza che gli costa ancora una volta caro. Troppo poco tempo per mister Ringhio per poter imporre più che idee di gioco una mentalità vincente e una coesione d’intenti che nello spogliatoio continua a venir meno, complici forse anche le numerose prospettive di partenza dei principali pilastri di squadra. Lo schiaffo al disincanto è atteso in questi giorni più di ogni altra cosa, magari impacchettato sotto l’albero così da poter sfruttare intensamente la sosta per dare una svolta ad un campionato da dimenticare. FNS!!!

PAGELLE

NAPOLI

  • Meret: 7

Fortissimo. Il portiere italiano più forte e forse tra i portieri più forti al mondo. Compie 2 miracoli su Gervinho, ma purtroppo arriva il terzo. Noi proponiamo “Meret Santo subito”.

  • Di Lorenzo: 6,5

Direbbe Auriemma “SUPERBIKE DI LORENZO”, ed effettivamente rende l’idea. Insieme a Meret l’unica nota positiva della stagione del Napoli, salta l’uomo, difende discretamente, crossa in maniera ottima. Ti voglio bene Giova’.

  • Koulibaly: 4

Sabato 14 dicembre 2019 esce in tutti i cinema di Napoli: “Koulibabritos, Il Ritorno”. 5 minuti imbarazzanti. Ha toccato 2 palloni (o meglio, uno e mezzo), ha sbagliato un appoggio che poteva costarci caro, ed ha ciccato un pallone che ci è costato carissimo. Punto interrogativo e poi muore, per la serie “entro, spacco, mi scasso, ciao”. Ok, ci vediamo l’anno prossimo.

  • Manolas: 6,5

Con scatti degni di un centometrista olimpico ferma più volte Gervinho. La corona d’alloro quest’oggi va consegnata al nostro centrale. L’effetto Gattuso su di lui si vede, grinta e voglia di lottare fino alla fine, mix perfetto. Bravo Kostas.

  • Mario Rui: 6,5

La partita di Mario è stata di grande cuore. Dimostra di tenere alla causa Napoli, facendo su e giù per tutti i 90 min. Vero, sbaglia un gol, ma mette anche qualche buon pallone in mezzo per la testa di Milik. Per i suoi piedi va di lusso.

  • Zielinski: 5,5

Il nostro caro Zielo fa meglio del solito. Di certo non si può dire sia tornato quello di qualche tempo fa, ma la strada è quella giusta. Gattuso lo schiera da mezzala (FINALMENTE!) e lui con tiri da fuori e inserimenti cerca di far male alla difesa avversaria. Ha un ottima occasione a tu-per-tu con il portiere ma decide di spedire il pallone in curva per regalarlo a mamma e papà che siedono in quel settore. Carino lui…

  • Fabian Ruiz: 4,5

Vabbè ormai ci siamo abituati, uno squallore totale. Quando la palla arriva al nostro caro Fabian sappiamo già che perderà un infinità di tempo. Stop, primo tocco, secondo tocco, sterzata, e passaggio sbagliato. Ecco le partite di Fabian quest’anno. Abbiamo pagato 35 milioni il nuovo Montervino. Intaliato o imballato? Boh.

  • Allan: 5

Ha un attenuante: ha giocato fuori ruolo. Ma siamo lontani anni-luce da quel giocatore che si vede nelle notti di Champions. Perde anche lui brutti palloni che potevano costare caro alla retroguardia partenopea. Ieri si è visto Gargallan, quando forse tutti si aspettavano un Gattusallan.

  • Insigne: 4

Uagliu, ma seriamente? Ma la vogliamo smettere? Imbarazzante, sembra un giocatore di Serie B. E forse anche è troppo. Il momento è difficile, vero, e va anche capito, ma c’è gente che paga per andare allo stadio e ha tutto il diritto di fischiare, ed i fischi sono giusti. Lore’ invece di sederti in panchina triste e sconsolato quando esci, mettici un po’ di genio, che forse la situazione cambia.

  • Callejon: 4,5

Fa male mettere un voto del genere a un giocatore come lui, ma ieri è stato ridicolo. Non sembra più Callejon. Vi prego ditemi che non è lui, non ci voglio credere. Fisicamente è veramente messo male, palloni che fino a poco tempo fa erono raggiungibilissimi per José li vedi sfilare lentamente in fallo laterale in un mare di tristezza. Prestazione non degna del suo nome, praticamente zero, mi veniva veramente da piangere. Ti prego Calleti fai ricredere tutti quelli che dicono che sei ormai finito, noi crediamo ancora in te.

  • Milik: 7

Il purpo si conferma piovra assassina anche stasera. 9 gol in 10 partite, gli amici Fantallenatori lo chiamano anche mister +3: quando scende in campo ormai è una sentenza. Il problema è proprio che ha giocato solo 10 partite, che forse senza qualche acciacco fisico il Napoli potrebbe anche avere qualche punticino in più. Un difetto? È ancora troppo buono, lo vorremmo vedere più cattivo e a lottare come un pazzo su ogni pallone.

  • Luperto: 5,5

Partita ordinata e senza grandi sbavature di Raul Albiol pezzotto. Il giovane centrale leccese entra al 6′ minuto di gioco per l’infortunio di Koulibaly, e non lo fa rinpiangere (anche se non è che ci voglia tanto in quest’ultimo periodo). Non prende la sufficienza perché sull’azione del gol del vantaggio del Parma fare fallo su Gervinho era d’obbligo. Errore di inesperienza da non commettere in una grande squadra.

  • Mertens: 6,5

Entra e due 2 minuti dopo fa assist: mica male! Il belga sembra rinato dopo la buona prestazione contro il Genk. Speriamo bene, perché un giocatore in grado di fare la differenza come lui ci serve come il pane. Il rinnovo che sembra sempre più vicino forse gli sta dando maggiore tranquillità e quindi sta ritrovando buone prestazioni. Lanciamo una provocazione: e se fosse lui il capitano giusto per questa squadra? Fossi in Gattuso un pensierino ce lo farei…

  • Lozano: S

Lo votiamo con le lettere. Con una S che non ha senso, perché davvero non riusciamo a dare senso nemmeno alle parole per descriverlo. A quella S dategli qualsiasi significato volete, da “Senza voto” a “Sufficiente”, da “Speranza” a “Sperduto”, da “Senza colpe” a “Screanzato”, soprattutto quando pensiamo a quel “Siluro” dalla distanza. Quando prende palla sembra comandato col joypad dall’amico “Scarso” a PES. S è anche la 17esima lettera dell’alfabeto italiano. “Scioccato” da questo “Scandalo”.

  • Gattuso: ?

Ovviamente non ha colpe. È anche sfortunato, ma la partita comincia e tu ti senti pieno di fiducia, sei felice. Lo vedi in mezzo al campo con la tuta (!!!), e pieno di ansia, e pensi che finalmente sarà la serata della svolta. Vuoi ringhiare. Pensi “vai Ringhio!”. Poi finisce la partita e resti con un “?”.
“?” rappresenta la consapevolezza di non capirci nulla. Stasera questo simbolo “?” rappresenta una sensazione che proviamo tutti, noi, giocatori e anche Gattuso stesso. Non si tratta di non avere risposte: si tratta di non sapere nemmeno le domande. Qua ci vuole un miracolo, Gennà!

PARMA

  • Sepe: 6,5

Napoletano che torna a casa e compie un miracolo su un altro campano, Lorenzo Insigne. A parte la parata sul nostro capitano nessun altro guizzo. La famiglia festeggerà anche questa prestazione con fuochi d’artificio (come fatto al suo esordio in Serie A)? Beh, ho i miei dubbi.

  • Kulusevski: 7

La cronaca vuole che una volta andò a vedere una partita del Chelsea per il suo idolo: Eden Hazard. Finita la partita, a cena in un locale di Londra, tra una birra e un fish and chips, improvvisamente qualcosa gli provocò un’accelerazione di battito. Non lontano, a qualche tavolo da lui, era seduto proprio il 10 dei Blues. Timido va vicino, e gli chiede una foto. La leggenda narra che da allora non si è più fermato. Si professa regista, e invece fa mangiare la polvere ai difensori avversari. Farà le fortune della squadra che si accaparrerà il suo cartellino.

  • Gervinho: 7

Meret con un miracolo gli nega un gol. Ma uno solo. Perchè ieri l’ex Arsenal è stato infermabile (Manolas a parte). Il gol del 1-2 è stata una pugnalata al cuore, ma si deve ammettere che in contropiede, palla a terra, è magistrale: salta tutti come birilli e tira in porta. Molto umilmente una volta ha detto “date palla a Bolt e vedete se raggiunge la mia stessa velocità”. Forte sì, ma si sbatte pure

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