Tammurriata viola. Agorà del calcio: Napoli-Fiorentina

Agorà del Calcio, rubrica a cura di Salvatore Monaco e Pietro Peluso

NAPOLI-FIORENTINA

S. Paolo, 18/01

TAMMURRIATA VIOLA
Non vede termine la lunghissima striscia negativa del Napoli, smarrito, confuso e sempre più ancorato alla parte destra della classifica. Girone di ritorno che si apre con una sconfitta per 0-2, contro una Fiorentina particolarmente galvanizzata dagli scontri diretti con gli Azzurri (all’esordio stagionale a Firenze finì 3-4 per il Napoli, con una prestazione maestosa da entrambe le parti) che, forte del proprio giovanissimo potenziale, riesce a contenere senza problemi un Napoli frivolissimo. Disfatta che, nonostante il rendimento agghiacciante delle ultime partite (nel mese di gestione-Gattuso solo 3 miseri punti in 5 match di Serie A), preoccupa ben più per il piano di gioco, in questa occasione quasi inesistente. Pur superiore nel possesso palla e nel numero di passaggi (555!!!), la squadra di mister Gattuso ha costruito (eufemisticamente) poco e ha sofferto fisicità e freschezza mentale di un avversario che è ben riuscito a imporsi e a imporre le proprie idee di gioco.
Nessun alibi da presentare (non che ce ne siano di accettabili), e a proposito sembra convenire anche Gattuso, che in zona mista da campione vero ci mette la faccia e non fa sconti a nessuno, men che meno a se stesso, assumendosi la responsabilità di non aver saputo ancora incidere nella mentalità dei suoi uomini.
Stagione che già al giro di boa sembra essere fatalmente decisa, con un Napoli che dovrà mettercela tutta con l’unico obiettivo di salvare se stesso, anzitutto dalla retrocessione (incubo sempre più ragionevole, vista la classifica aberrante) e successivamente dall’onta di disonorare maglia e campo con prestazioni e risultati a dir poco indegni.
Nello sbaraglio ormai assodato, c’è bisogno di riformare e recuperare gambe, mente e cuore, per uscire a maglia sudata e con dignità in ogni partita, al di là del risultato.

Per gli Azzurri solito 4-3-3, titolare negli ultimi tempi, che non cambiano nella sostanza ma apportano qualche modifica alla forma: a partita in corso
Di Lorenzo nel suo (relativamente) nuovo impiego da centrale si scambia con Luperto, vice a sinistra di Mario Rui (fuori per diffida), mentre a centrocampo Allan recupera il suo ruolo più arretrato come vertice basso lasciando spazio di incursione ad un ritrovato Fabian Ruiz mezzala.
Primo tempo scarso di grandi occasioni, ad eccezione di qualche iniziativa da parte della Fiorentina, con i Viola che impegnano a più riprese la difesa del Napoli. Nonostante la supremazia di statistiche dei padroni di casa, la squadra di Iachini si dimostra molto incisiva, approfittando delle proprie fasi di possesso per arrivare in area con pericolosità. Ed è proprio ciò che accade al 26’, col vantaggio ospite: dopo un’azione di palleggio fitto e intenso in stile calcio a 5, con pochi lanci i Viola mettono in area un pallone velenosissimo per Benassi, che ammaestra bene e serve Chiesa. Stop e tiro all’angolo per il fuoriclasse fiorentino, che porta i compagni sullo 0-1. Dopo circa 5 minuti il pericolo viola si ripropone in un contropiede di notevole rapidità che mette Cutrone in gol, ma l’assistente alza la bandierina e ferma tutto; poco dopo il VAR conferma: fuorigioco e gol annullato. Un minimo segnale da parte del Napoli si manifesta in chiusura di primo tempo, quando un pallone morbido di Ruiz assiste al taglio pregevole di Callejon che egoisticamente impatta di testa e manda a lato di pochissimo, sprecando un’azione preziosissima. Nella ripresa la consueta inversione di tendenza vista quasi sempre nelle ultime gare viene sostituita da una prestazione di anonimato quasi totale da parte del Napoli, colpevole di intraprendere un gioco lento, lezioso e intuibile e superficiale anche in situazioni banali. Inutili anche i cambi nel tentativo di trovare un certo equilibrio di gioco, cercando offensività e tecnica con le sostituzioni di Allan e Zielinski per Demme e Lozano. A questo punto fisicità e stato di forma dei giocatori avversari prendono il sopravvento, e in particolare grazie agli spunti tecnici di Castrovilli e Chiesa la partita si fa tutta in discesa per la formazione viola. Dapprima uno scambio da videogioco tra i due talenti della Nazionale lascia sul posto i difensori del Napoli, graziati soltanto da un ottimo intervento di riflesso da parte di Ospina su Chiesa. Dopodiché, al 76’ un cambio di gioco da esterno puro dello stesso Chiesa consente a Vlahovic appena entrato di puntare la porta in 1vs1. Il giovane serbo lascia cosi partire un sinistro sul secondo palo secco e preciso: imparabile per il portiere. 0-2 Fiorentina e partita praticamente chiusa. Incapace di reagire anche con il subentrato Llorente a far peso davanti, il Napoli chiude tra critiche e fischi di un San Paolo deluso e in forte disappunto, seppur vuoto.

Bisognerà trovare anzitutto la giusta condizione mentale per non rischiare il K.O. nelle prossime due gare di altissimo livello, con Lazio (martedì in coppa Italia) e Juve (domenica in campionato), entrambe in casa. Consapevoli che contro grandi squadre possono arrivare altrettanto grandi vittorie, da cui magari cercare di lasciarsi alle spalle tutto il dopo Napoli-Salisburgo e cercare la rinascita, Gattuso e i suoi dovranno mettercela tutta per evitare il naufragio che a questo punto potrebbe essere davvero pericolosissimo per l’esito finale definitivo di questa stagione e, di conseguenza, la rassegnazione ad una gavetta inevitabile nella prossima.
Unicamente e incondizionatamente FNS!!!

LINEA STADIO

24 punti, dodicesimi in campionato, una squadra che non gira e un ambiente ostile. Ecco la stagione del Napoli all’inizio del girone di andata. Le previsioni erano ben diverse: a quest’ora avremmo dovuto dare filo da torcere alla Juventus. E invece siamo in zona salvezza. È triste, molto triste. Il pianto del bambino esprime alla perfezione l’umore di tutti noi. Siamo delusi, afflitti, arrabbiati per una squadra che doveva farci sognare, con quel “salto di qualità” tanto spennellato a destra e sinistra. E invece ci ritroviamo in mezzo alle macerie. Ci sentiamo di citare il vignettista Danilo Pergamo che, con una frase tanto simpatica quanto tragica, esprime il suo e il nostro disappunto dichiarando che disertare lo stadio più che un atto di protesta è un atto di carità, dato l’andamento stagionale del Napoli. Fa male, ma è così. La nostra amata squadra ha bisogno di una svolta, di una partita per ritrovare le sicurezze ormai andate perse. Anche se, purtroppo, questo cambio di rotta sembra sempre più un sogno lontano che un’effettiva realtà.

PAGELLE

NAPOLI

  • Ospina: 7

Uno dei pochi che si salvano. Alla fine i due gol non sono colpa sua, e anzi compie due grandi parate su Chiesa che hanno evitato almeno momentaneamente il doppio vantaggio avversario. Vanno fatti i complimenti al nostro portiere: dopo il disastro contro la Lazio non era facile rialzarsi a suon di prestazioni, ma lui ci e riuscito.

  • Luperto: 4

Vabbè ma allora non è che è inesperto, questo è proprio stupido. Ricostruiamo la scena: lancio di Chiesa per Lirola, il quale appoggia per Vlahovic che punta il nostro difensore cercando di andare sul mancino che è il suo pedie forte. Luperto dall’alto della sua intelligenza indietreggia lasciando l’attaccante viola libero di tirare con il sinistro. Vlahovic non se lo fa ripetere due volte (mica è fesso), tira e caccia fuori una grande traiettoria che si infila alle spalle di Ospina. Probabilmente non si è ancora ripreso dall’influenza.

  • Manolas: 5

“AIUTO ARRIVA CHIESA! SCAPPIAMO!”. Questi i pensieri di Kostas ogni volta che veniva puntato. Non so voi, ma mi sembra che ogni tanto Manolas si scocci di giocare. Quando vuole sa essere davvero un grande difensore eh, ma ci sono partite in cui appare davvero sconsolato, come se fosse avesse voglia di fare nulla. Ieri è stato inguardabile: disordinato nelle uscite e nella costruzione, facile da saltare come un birillo e davvero insopportabile con quel suo atteggiamento del…. lasciamo perdere ja!

  • Di Lorenzo: 5

Le difficoltà da difensore centrale sono evidenti e non sono poche. Purtroppo Giovanni questa posizione la soffre, come di fatto ha sofferto la fisicità e la velocità di Cutrone e di Chiesa. Neanche quando si sposta a destra non riesce a spingere per dare manforte allo sviluppo offensivo nel Napoli. Involuzione incredibile rispetto a inizio anno, speriamo che non gli valga l’Europeo.

  • Hysaj: 6,5

Abbiamo sempre detto che era un giocatore per squadre di bassa classifica, ed ora che il Napoli si trova in queste posizioni lui sta confermando di essere un ottimo giocatore per la zona salvezza.
È l’unico della difesa che non combina disastri e che non si fa asfaltare dall’attacco viola e si fa trovare anche pronto in zona offensiva. Ho solo una cosa da dire: HYSAJ PALLONE D’ORO!

  • Allan: 5

Gioca male, malissimo, viene sostituito e corre dritto negli spogliatoi. Gesto che un campione come lui non dovrebbe fare: infantile ed irrispettoso verso i compagni, l’allenatore e i tifosi. Pare che abbia chiesto scusa a tutti, ma gesti come questi sono solo fastidiosi e non fanno bene all’ambiente. Comunque sia Gargallan parte bene, grinta e cuore come al suo solito, ma dopo il gol, come del resto tutto la squadra, si perde nel mare magnum azzurro dello schifo.

  • Fabian: 5

Vabbè ormai le pagelle di Fabian sono sempre le stesse. Inutile scrivere qualcosa, tanto già sapete che è uno scempio totale. Anzi, allego il link di un vecchio articolo, se proprio ci tenete all’autolesionismo:
http://pausacaffepansini.it/fatebenefratelli-agora-del-calcio-napoli-lazio/

  • Zielinski: 5

Inizia bene anche lui, cattiveria, sostanza e un buon spunto offensivo con quel sinistro che finisce di poco a lato. Poi dopo il gol della Viola il nostro piccolo Piotr cade in depressione, si sente affranto. “Uffa ma io mi impegno sempre… perché succede questo?” il pensiero del nostro Zielu. Dai Piotr ti vogliamo bene, il tuo impegno prima o poi verrà ripagato. Forse. O no. Boh, non lo so.

  • Callejon: 4

Mi viene davvero da piangere. Sbaglia clamorosamente un gol che avrebbe potuto mettere il Napoli in carreggiata. Mannagg tutt cos. Calleti comunque pare vivo e in ripresa sul piano psicologico. Ne sono sicuro: gli basta un gol, un gol per riprendere sicurezza. Però evitasse di sbagliare ‘ste occasioni.

  • Milik: 4,5

Inesistente. Ha un’occasione sulla quale il portiere suo connazionale si supera, ma dopo scompare. Ecco la partita di Milik. Nient’altro da dire.

  • Insigne: 5

I compagni lo cercano, hanno fiducia in lui. Lorenzo cerca di inventare gioco, ma essendo Insigne sbaglia parecchio. Ha una buona occasione con un tiro da fuori, ma essendo Insigne non segna. Insomma, si dà da fare, cerca di risolvere i problemi del Napoli, ma essendo Insigne non ci riesce.

  • Lozano: 6

Se messo nelle condizioni di correre (che è l’unica cosa che sa fare) può far davvero male. La difesa della Fiorentina è messa in difficoltà dal motorino del Chucky: cercano di mettergli il bastone tra le ruote riempendolo di calci e il povero Hirving va a terra più volte. Lozano non mollare! Se ti prendono a calci è perché ti temono, non perché ti odiano! Trai forza da ogni tua caduta, e rialzati più forte di prima!

  • Llorente: nemmeno S.V., proprio “inutile”
  • Demme: 6

Dieghito ha qualità, e si vede. Gioca con massimo due tocchi, dà velocità alla manovra ed entra con grande grinta, tanto da rischiare la doppia ammonizione. Ovviamente non sarà lui a cambiare questo Napoli, ma in una squadra che gira e con idee di gioco consolidate può essere un valore aggiunto.

  • Gattuso: 5

La solita balla della “squadra viva” inizia a stancarmi. Una “squadra viva” ha bisogno di risultati, e noi ci stiamo scavando la fossa da soli. Siamo troppo deboli psicologicamente, se andiamo sotto (come è quasi sempre successo con lui) abbiamo un contraccolpo mentale gravissimo, ed è proprio qui che Ringhio deve lavorare. Il suo obiettivo è quello di dare al Napoli un minimo di gioco e di far riprendere sicurezza nei propri mezzi, non quello ormai onirico di riportarlo in zona Champions subito, con uno schiocco di dita. La prossima partita è quella fondamentale: Napoli-Juventus non è una partita normale, è una partita a sè, che va giocata con il massimo della grinta e della passione. I ragazzi lo sanno, e penso sappiano anche che è la partita giusta per rialzare la china.

 

FIORENTINA

  • Chiesa: 7,5

“Federico Chiesa non ha mai segnato al Napoli, 25 tiri 0 gol”. Ecco qua, la solita gufata. Primo tiro di Federico: 1-0, col rischio di farne altri due, ma Ospina si supera in entrambe le occasioni. La sua prestazione non è solo il gol, fa ammattire la retroguardia azzurra e gioca da vero leader tecnico della Viola. Giocatore fantastico.

  • Castrovilli: 7

Questo ragazzo è una meraviglia per gli occhi. Di un’eleganza e di una tecnica fuori dal comune, quando gioca così si può solo stare a guardare e applaudire. Ha solo 22 anni, ma non si esagera di certo dicendo che può tranquillamente diventare uno dei migliori centrocampisti d’Italia e punto fisso della Nazionale, già a partire dalla prossima estate.

  • Cutrone: 6,5

Trova il gol, ma in fuorigioco (mamma mia, meno male). Lotta come un dannato su ogni pallone e ogni contrasto aprendo spazi importanti per gli inserimenti di Castrovilli e Chiesa.

  • Vlahovic: 7

Entra, tocca un pallone e fa gol. E che gol. Classe 2000, può diventare davvero un grande giocatore.

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