Coerenza e mentalità. L’Agorà del Calcio: Sampdoria-Napoli


L’Agorà del Calcio, rubrica a cura di Salvatore Monaco e Pietro Peluso

SAMPDORIA-NAPOLI

Marassi, 03/02

COERENZA E MENTALITÀ

Si chiude con un avvolgente 4-2 il posticipo della 22esima giornata di Serie A tra Sampdoria e Napoli. Partita ad altissima intensità, che il Napoli spunta con merito dopo 90 minuti tra dominio e lotta, calci presi e anche calci dati, e molto- ma moltissimo- carattere.
Prima mezz’ora in netto screscendo per gli Azzurri, che vanno in doppio vantaggio in appena 13 minuti. La reazione doriana però non si fa attendere, e smorza un po’ la superiorità partenopea, rendendo la partita molto avvincente e aperta fin quasi alla fine. Proprio nella parte finale del match si rivelano decisivi i cambi e le strategie che, di volontà o forzatamente, vengono adottate dalle panchine a gioco in corso. Da un lato l’uscita obbligata di Quagliarella per infortunio spezza quasi il gioco dei padroni di casa, e li priva di un punto di riferimento evidentemente fondamentale; dall’altro l’entrata di Demme (autore del gol vittoria), Politano e Mertens (che sigla la rete del K.O.), e soprattutto il cambio modulo (un 4-4-2 più “solido” che mai), si rivelano vincenti e decisivi nel trionfo sudato e meritato del Napoli.
Vittoria che, quindi, porta la firma di Gennaro Gattuso, e di una squadra che traduce perfettamente in gioco ideali e caratteristiche di un uomo- venga concesso il francesismo- con le palle. Corsa, grinta, sacrificio e una professionalità fuori dal comune, tanto da mantenere alta la concentrazione dall’inizio alla fine, in vantaggio e dopo aver subito la rimonta del momentaneo pareggio. Impressionante.

Napoli che in una partita fondamentale sia nell’ottica-classifica che in ottica di crescita personale mostra grande sicurezza, schierando nuovi innesti nello starting-XI dei titolari. Tra le conferme in difesa (Meret; Hysaj, Manolas, Di Lorenzo e Rui) e il tridente d’attacco ormai noto (Insigne, MIlik, Callejon) mister Gattuso si affida ad un centrocampo inedito e inusuale: il neo-acquisto Lobotka, all’esordio dal 1’ (dopo 20 minuti fugaci in Coppa terminati con la sostituzione-lampo per l’espulsione di Hysaj), come perno basso davanti alla difesa, mentre ai lati ampio minutaggio a Elmas, che da inizio stagione ha dimostrato di avere un grosso potenziale e soprattutto la necessità di farlo sbocciare sul campo, e conferma per Piotr Zielinski, sempre più imprescindibile nei piani di Ringhio.
Avvio eccezionale degli uomini del Napoli, che nei primi 20 minuti mantengono un altissima intensità di gioco e effettuano un palleggio rapido e fitto alla ricerca di spazi, mettendo in seria difficoltà i Blucerchiati, evidentemente indietro nell’approccio di gara. Tant’è che quasi subito, al 4’ di gioco, al termine di un pregevole fraseggio da un lato all’altro del campo, un cross teso e preciso di Zielinski mette in porta Arek Milik, che di testa non sbaglia. Audero battuto, e il Super-Napoli va subito in vantaggio. Non trascorre molto tempo che il Napoli ancora una volta trionfa nel tentativo di violare la difesa avversaria, e da calcio d’angolo Elmas, dopo un prolungamento decisivo di Di Lorenzo, vince la lotta col difensore avversario e deve solo appoggiare dolcemente in rete. Raddoppio degli Azzurri e primo gol personale in Serie A per il macedone, che non riesce a trattenere le lacrime. Forte del doppio vantaggio e consapevole della difficoltà di reggere 90 minuti con l’insostenibile ritmo dei primi 20, il Napoli passa ad una strategia di contenimento, sottovalutando molto la reazione di Ranieri e della sua Samp. Senza alcun segno di cedimento, infatti, la Doria attutisce il colpo e passa al contrattacco, rendendosi pericolosa a più riprese. Dopo una serie di incursioni e azioni offensive che trovano la salda opposizione della difesa partenopea, al 26’ Quagliarella confeziona l’ennesimo dei suoi Euro-gol, e l’ennesimo gol straordinario contro il Napoli: approfittando del lapsus di Hysaj (che scivola su una zona del prato non delle migliori), l’ex-Azzurro di Castellammare impatta con una coordinazione e una precisione disumane una scodellata morbida di Ekdal e dal limite scaraventa con un movimento artistico, quasi un passo di danza, il pallone nell’angolino basso alla sinistra di Meret, che (pur abituato ai miracoli) può farci ben poco. Samp che si porta sul 1-2 e archivia una prima fase di gioco della partita, riaprendo completamente lo scenario. Prima metà di gioco che regala ancora emozioni, da un lato e dall’altro: prima un colpo di testa a lato di Milik, poi un’azione da calcio a 5 per la Samp si conclude con uno scavetto da parte di Ramirez infranto nel palo, poi ancora una frustata di Milik trova pronto Audero a tenere alte le speranze dei padroni di casa e a mantenere immutato il risultato all’intervallo.
La partita riprende in un secondo tempo che vede le squadre ancora più accanite, cercando rispettivamente l’una di agguantare il pareggio, l’altra di chiudere definitivamente la partita. La Samp, galvanizzata dall’ipotesi rimonta, dimostra una motivazione superiore, e già al 55’ non fallisce l’occasione di contropiede che porta Gaston Ramirez ad una pregevole conclusione in rovesciata conducendo, almeno in apparenza, i Blucerchiati al pareggio. Ma le proteste dei giocatori Azzurri per presunto fallo di mano e il richiamo del VAR obbligano il direttore di gara La Penna alla revisione in campo. Dalle immagini l’esito è chiaro: l’azione prende avvio da un evidente tocco col braccio di Gabbiadini; dunque, gol annullato e risultato ripristinato sul 1-2. La scelta dell’arbitro non demoralizza di certo i padroni di casa, che non mollano la presa nonostante il buon gioco del Napoli e in qualche modo dimostrano di non meritare la zona retrocessione. E infatti ancora Quagliarella dimostra di essere vero leader oltre che capitano e al 70’ va a guadagnarsi un calcio di rigore (poi confermato al VAR) preziosissimo per i suoi, a meno di 20 dal termine. Tuttavia il dolore della botta ricevuta gli impedisce di cercare la doppietta personale dal dischetto, dove si presenta l’altro ex, Gabbiadini, che chiude un sinistro ad incrociare preciso là dove Meret non può farci nulla. La gravità dell’infortunio, però, costringe Quagliarella alla sostituzione, aprendo così un’ulteriore capitolo del match. Capitolo che si apre con un cambio e che vede proprio nei cambi i principali protagonisti della gara. Dopo Demme (subentrato a Lobotka a mezz’ora dalla fine) Callejon lascia il posto ad un ritrovato Mertens, di rientro da un infortunio che lo aveva tenuto a lungo lontano dal campo, e pochi minuti dopo spazio anche alla new entry del mercato di gennaio Politano. Napoli che dunque in emergenza passa dal 4-3-3 ad un 4-4-2 ultraoffensivo, e va alla ricerca sfrenata del vantaggio. È così che, dopo pochi minuti di assestamento tattico, il Napoli rialza la testa e si porta sul 2-3: dopo un’ottima giocata di Zielinski a liberare Insigne, il capitano del Napoli cerca uno dei suoi tiri a giro sul secondo palo, che si infrange grazie all’opposizione della difesa, ma che favorisce il tiro di Demme, solo a porta vuota, che nonostante la disabitudine al gol non si fa trovare impreparato. Tra interruzioni, cambi, infortuni e consultazioni al VAR, il coordinamento stabilisce ben 7 minuti di recupero, in cui il Napoli è chiamato al pesante compito di arginare il pericolo-Samp. Ma la situazione è meno complicata del previsto: sono gli Azzurri ad imporsi sul campo, andando anche alla ricerca del colpo del K.O. finale, che arriva proprio al 97’. Mertens da oltre 30 metri approfitta di un’uscita disperata di Audero, e mette a segno un gol pesantissimo. Dopo oltre 100 giorni, infatti, al rientro da un infortunio al sapore di addio, “Ciro” ritrova il gol e sancisce il trionfo definitivo del Napoli. Napoli che quindi alimenta le speranze di recuperare posti in classifica e di rialzarsi dopo un brutto periodo, che ormai sembra lontano alle spalle dei giocatori e di mister Rino. Da non sottovalutare di certo il prosieguo di stagione, che vede punti facili solo sulla carta ed essenziali per cercare e ottenere la riconquista dell’Europa, che poche settimane fa sembrava impossibile. Ma Gattuso e i suoi hanno dimostrato che volere è potere, e che di voglia ne hanno da vendere. FNS!!!

 

PAGELLE

NAPOLI

  • Meret: 6

Detto anche “Mister mana-molla”, Alex si fa piegare le mani in entrambi i gol, anche se in nessuno dei due casi la responsabilità è sua. Sta crescendo anche dal punto di vista tecnico: lo vediamo sempre più sicuro nell’usare i piedi e sempre più preciso nei rilanci.

 

  • Hysaj: 5,5

Il nostro pallone d’oro oggi un po’ sottotono rispetto alle sue ultime uscite. Nelle ultime partite avevamo infatti visto qualcosa in più anche in fase offensiva, e il suo scivolone ha sicuramente favorito il gol di Quagliarella. In quella situazione, come si vede dai replay, scappa all’indietro invece di cercare di anticipare l’attaccante Doriano, che, dopo la caduta di Elseid, si è ritrovato molto più libero. Caro Hysaj, non va bene, il pallone d’oro deve essere tuo anche l’anno prossimo, se continui così lo potrebbe vincere Messi, che sicuramente non è alla tua altezza.

 

  • Manolas: 5

Questa volta il nostro Dio Greco pecca di tracotanza. Errore davvero stupido il fallo commesso su Quagliarella in occasione del rigore. Lo abbiamo visto poco attento anche in fase di impostazione. C’è poco da fare, quando Kostas non è in giornata il Napoli dietro soffre e non poco.

 

  • Di Lorenzo: 6,5

CARI RAGAZZI, GIOVANNI È TORNATO. Terza partita consecutiva giocata ad alto livello, sta prendendo sempre più dimestichezza con il ruolo di centrale e sta superando le difficoltà che aveva quando ha iniziato a giocare al centro della difesa. Fondamentale anche in zona gol: è lui che spizza la palla sul primo palo che va a finire sui piedi di Elmas per il 2-0.

 

  • Mario Rui: 6,5

Il soldato Mario è ferito nell’orgoglio, una pernacchia di Bonucci lo ha distratto nella partita precedente, e lui questo non lo può accettare, vuole dare il suo contributo alla causa-Napoli. Quindi il baffuto soldato si rimbocca la maniche e gioca una grande partita, sulla fascia sinistra si potrebbe paragonare ad un Frecciarossa che va da Napoli a Genova senza minimo ritardo. Autore anche del cross dalla bandierina sul gol di Elmas. Bravo soldato! Continua così che potrai avere un aumento di grado.

 

  • Lobotka: 5,5

Cap e bomb non benissimo ieri sera, lo abbiamo visto ancora in difficoltà; ma lo si può anche comprendere dato che questa è la sua seconda partita da titolare. La qualità c’è, gioco a due tocchi, velocità di pensiero (con quella testa mi pare normale) e di esecuzione, creando ampio ordine in fase d’uscita, ma è davvero troppo impreciso. Più volte regala palla ai blucerchiati, che quando sono ripartiti hanno fatto sempre male.

 

  • Zielinski: 6,5

Altra ottima partita di “Pietro” che fornisce anche l’assist a Milik per l’1-0. Anche oggi hanno provato ad intimorirlo. “Oggi stai al tuo posto, altrimenti te la vedi con me”, la minaccia di Manolo Gabbiadini. Piotr però risponde a tono “Provaci solamente e mister Gattuso scatenerà la sua ira su di te”. Il ragazzo sotto la protezione di Ringhio infatti è molto più sicuro di sé, le sue partite oramai sono sempre di grande sostanza, corsa e qualità ma, come dimostrato nelle ultime 2 uscite, spesso non riesce comunque ad essere lucido negli ultimi 15 metri.

 

  • Elmas: 7

Grande partita del gioiellino del Napoli “ELVIS” Elmas (come chiamato da Caressa durante la cronaca). L’erede di Pandev e Alessandro Magno trova il suo primo gol in Serie A e scoppia anche in lacrime. Tutti voi penserete che sia l’emozione per aver segnato nella massima serie, ma noi sappiamo la verità: dopo la rete in infatti Elif avrà sicuramente pensato “Adesso su L’Agorà del Calcio avrò sicuramente un bel voto”. Ed infatti è così, caro Elmas! Aspettiamo la lettera e l’accredito in tribuna per ringraziamento.

 

  • Insigne: 6,5

Questa volta il nostro capitano non va in gol, ma la sua partita è comunque di grande qualità. Trascina la manovra offensiva del Napoli: è sempre quello più cercato dai compagni. Lorenzo è in fiducia ed ovviamente per recuperare in classifica la sua figura sarà fondamentale.

 

  • Milik: 7

Grande gol da parte di Arek, che conferma la nostra teoria: contro le grandi squadre non fa gol perché se li conserva per siglarli contro quelle in zona retrocessione. Finisce infatti il tour de force della squadra partenopea e Milik torna al gol contro una Samp in caduta libera. Ieri però ha fatto la differenza, contro i blucerchiati che si sono dimostrati un avversario scomodo, e andare subito in vantaggio è stato importantissimo anzitutto sul piano mentale.

 

  • Callejon: 5,5

Buon primo tempo di Calleti, che nella ripresa scende un po’. Il suo lavoro più che altro è quello di accompagnamento alla manovra più che di reale partecipazione. Non è stato mai incisivo e mai pericoloso. Nelle ultime partite una minima ripresa si era vista, peccato.

 

  • Politano: S.V.

Gioca troppo poco per dargli un vero e proprio voto, ma comunque si deve dire che è entrato bene e con personalità. Uno con le sue qualità potrà farci comodo, speriamo.

 

  • Mertens: 7

È tornato Ciro, e torna nel modo migliore: con il gol. Mertens è sicuramente mancato a questo Napoli, che più volte ha avuto difficoltà negli ultimi 15 metri a trovare le via delle rete. Ovviamente avere un Fuoriclasse come lui in squadra è sempre un lusso, e dato che il Napoli dovrà fare un grande girone di ritorno Dries ci sarà sicuramente d’aiuto.

 

  • Demme: 10

DIEGO DEMMEEEEE!
Ragazzi Dieguito è fantastico, il nostro amore nei sui confronti cresce ogni partita sempre di più. Vederlo esultare con quella rabbia è stato meraviglioso, è proprio quello che serve al Napoli: una grinta che sia lui che Ringhio possono trasmettere alla squadra. Non ce ne voglia Lobotka ma quando entra Diego il livello di fluidità del giro palla migliora nettamente per velocità e precisione, qualità di cui Demme può certamente vantarsi.

 

  • Gattuso: 8

Ringhio indovina i cambi e vince la partita: prima Demme e poi Mertens trovano il gol poco dopo il loro ingresso in campo. La sua squadra è in netta ripresa: 3 vittorie di fila (contando anche la Coppa Italia) e sono inoltre evidenti i netti miglioramenti sul piano del gioco e del carattere. Abbiamo infatti assistito ad un primo tempo del Napoli davvero ottimo e ad una grande reazione dopo il gol del 2-2. I ragazzi stanno mettendo tutta la grinta e il cuore che hanno e ciò sta dando i suoi frutti: era facile crollare dopo il pareggio in rimonta, ma la mentalità reattiva ha contribuito a scongiurare definitivamente il crollo psicologico. In campo si sono viste a sprazzi innumerevoli qualità, tutte riconducibili ad una sola persona, che domenica dopo domenica, tra campo e zona mista, si conquista sempre più il Napoli, Napoli e i Napoletani. Gennaro Gattuso ha raccolto una squadra “liquida” ed è stato capace in pochissime settimane di svoltare un campionato, e soprattutto di ridare al gruppo un tono, una concentrazione, una professionalità e una mentalità disumani. È per questo, e unicamente per questo, che adesso in campo il Napoli “RRRINGHIA”.

 

SAMPDORIA

  • Gabbiadini : 6,5

Segna (su rigore) ed esulta pure… Bah, questo sicuro non ce lo si aspettava. Comunque sia è un giocatore di qualità, e la sua partita lo conferma: grande pericolosità e anche gol (su rigore!!!).

 

  • Ramirez : 6,5

Una spina nel fianco nella difesa partenopea. Grande partita che culmina con un bellissimo gol in rovesciata… attenzione, VAR… ANNULLATO!!! GODO!!!

 

  • Quagliarella : 7,5

Migliore in campo (dopo Demme ovviamente). Imprendibile ieri sera e come sempre contro di noi fa un Euro-gol. Davvero solo applausi.

 

In chiusura di quadrimestre, ci sentiamo di dover esprimere una valutazione anche sul mercato di gennaio della società partenopea.

 

MERCATO DEL NAPOLI: 7

Demme e Lobotka sono ottimi acquisti che possono far bene a questo Napoli nettamente in ripresa. Inoltre l’arrivo di Politano può far riposare Callejon, garantendoci un’alternativa di qualità. Rhamani è un ottimo acquisto in prospettiva, speriamo che arrivi anche Kumbulla che tra i tre giovanissimi del Verona probabilmente è quello più pronto. Petagna invece è un punto interrogativo: serve davvero? Attaccanti con le sua caratteristiche qui non hanno mai fatto bene. Vedremo, ovviamente. Sarà indubbiamente il campo a parlare. Noi speriamo di essere smentiti. Fatto sta che la panchina lunga è sempre stato “il centesimo che mancava per raggiungere l’euro” del Napoli, in un mercato di riparazione che ha quasi sempre riparato le tasche di qualcuno. Attenzione al fumo negli occhi però: sono investimenti quasi a costo zero, considerando la prospettiva di introiti dalle varie cessioni di quest’anno. In ogni caso, mantenere un buon bilancio garantendo qualità alla rosa è sempre un pregio.

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