Assafà. L’Agorà del Calcio: Sassuolo-Napoli

L’Agorà del Calcio, rubrica a cura di Pietro Peluso e Salvatore Monaco

SASSUOLO-NAPOLI

Mapei Stadium, 22/12

“ASSAFÀ!”

Il Napoli ha vinto. Dopo 2 mesi e 3 giorni di fiato sospeso arriva finalmente un sospiro di sollievo liberatorio per squadra, società e tifosi tutti. E arriva forse in una congiuntura di circostanze che rendono la situazione straordinariamente eccezionale: al 94°, all’ultimo respiro, dopo circa 30 minuti di assedio, in uno stadio quasi sempre dalla sorte avversa, contro la “bestia nera” personale degli Azzurri e a ridosso delle festività natalizie, in un 22 dicembre che sembra portare chiaramente fortuna al Napoli e ai Napoletani-propriamente-detti (finali vinte tempo fa, finali perse più di recente… ci siamo intesi). Gattuso trionfa e si riscatta con una vittoria che arriva all’ultimo secondo, a partita praticamente chiusa. “Zona Cesarini” da ribattezzare necessariamente in “zona Gattuso”, nel bene e nel male: dall’esordio nefasto col Milan con gol del portiere al 97’ in un Benevento-Milan storico (con lo stesso De Zerbi in panchina per i Sanniti) all’autogol miracoloso di Obiang che regala al Napoli i 3 punti, passando per la galoppata a campo aperto di Gervinho nella sua prima uscita al San Paolo, “Ringhio” non solo dimostra grande tenuta psicologica, ma prova empiricamente che le partite si giocano anche di cuore e, soprattutto, fino al triplice fischio. “Dieci giorni sono pochi”, dice il mister, ma l’ultima mezz’ora del Napoli nella ripresa porta senza ombra di dubbio la sua firma. Cinismo, giusta tensione, mente fredda e pressing alto: un Napoli che non si vedeva da un bel po’. Napoli che sotto l’albero potrebbe aver dunque ritrovato finalmente la fiducia che mancava e la mentalità dinamica necessaria di un uomo che, appena arrivato, ha già portato alla luce molti più fatti e verità di quanto sia stato fatto in oltre un anno e mezzo di vecchia gestione tecnica.

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Napoli che rispetto alla gara casalinga col Parma cambia solo in vista di esigenze pratiche: Koulibaly costretto alle vacanze anticipate per infortunio e Maksimovic squalificato obbligano Gattuso a mettere alla prova un Luperto malconcio al centro della difesa. Per il resto stesso 4-3-3 già visto in precedenza: Meret tra i pali, Di Lorenzo, Manolas e Rui riconfermati, Allan allargato a mezzala, con Fabian Ruiz arretrato e Zielinski dal lato opposto, alle spalle del tridente consueto con Callejon, Milik e Insigne. Prima metà di gara che appare agli occhi degli spettatori più come un “terzo tempo” rugbistico della scorsa disfatta. Sassuolo che con molta grinta e capacità di palleggio mette sotto il Napoli facendo possesso palla, in un torello quasi ininterrotto e a tratti umiliante tanto da far vedere i sorci (nero)verdi agli uomini di Mister Gattuso, in evidente difficoltà. Numerose anche le occasioni da gol per gli emiliani, che impegnano più volte difensori e portiere del Napoli fin quando, alla mezz’ora, Locatelli in una giocata in stile Insigne-Callejon dà una palla col contagiri a Traorè e manda a rete proprio il classe 2000, portando il Sassuolo in vantaggio. Il Napoli continua a subire l’intensità del fraseggio avversario anche a inizio secondo tempo per circa un quarto d’ora; poi la svolta: al 57’ verticalizzazione di Zielinski, velo agghiacciante di Milik per Allan che con maestria protegge palla di spalle alla porta e si gira in un tiro a incrociare imprendibile. 1-1 Napoli! Di lì è tutto un’altro match, e la partita si spacca in due. Il proseguimento di gara apre un nuovo scenario della stagione del Napoli, o meglio, ne ritrova uno vecchio, in cui risalta con evidenza l’impronta che mister Gattuso ha già saputo imprimere in pochissimi giorni di gestione tecnica. Una squadra d’improvviso risvegliata, che crea molto e cerca la vittoria ad ogni costo. Sulla spinta di nervi del gol, fulcro del gioco diventa la freschezza di un Mertens subentrato a Milik, che si conferma decisivo all’impatto di gioco. Dalla suo ingresso sul terreno di gioco diverse palle-gol avvicinano il Napoli al vantaggio a più riprese. Dapprima avvia un’azione-lampo che termina con una clamorosa traversa di Callejon, poi a tu per tu con la porta manda la palla di poco a lato con un colpo di testa a colpo sicuro. Pochi minuti dopo carica un tiro che, respinto maldestramente dal portiere, sbatte addosso a Callejon e si ritrova in porta (gol poi annullato dal V.A.R. per fuorigioco) e infine allo scadere dei 90min lascia partire un destro a giro sul secondo palo che batte Pegolo ma non trova lo specchio e termina sul fondo. Il gioco assume così un’intensità che sembra galvanizzare sempre più i giocatori del Napoli, che nel recupero non mollano di un centimetro e insistono con una percussione da fuori di Zielinski che impegna Pegolo e regala un’ultima chance da corner agli Azzurri. E proprio allo scadere la loro tenacia viene premiata: dalla bandierina un cross teso in mezzo di Mario Rui trova prima Di Lorenzo, che prolunga di testa sul secondo palo per Elmas. Obiang tenta l’anticipo in extremis, ma appoggia in gol e beffa Pegolo e il Sassuolo, regalando amichevolmente 3 punti preziosissimi al Napoli. Ultima partita di un 2019 da dimenticare per il Napoli, in chiusura dell’anno solare ma non della crisi del Napoli, che alla ripresa della Serie A si ritroverà ad affrontare oltre al consueto tour de force diviso tra campionato e coppe anche una conclusione di girone da brividi: prima l’Inter capolista in casa, poi la Lazio reduce dalla vittoria di Supercoppa a Roma. Quindi sosta di riposo meritato, ma soprattutto di duro lavoro per poter recuperare al meglio la credibilità persa. FNS!!!

PAGELLE

NAPOLI

Meret: 6,5

Non ci sentiamo di dare la colpa a lui per il gol di Traoré, anche se forse qualcosa in più si poteva fare. Ma comunque si rifà poco dopo e nega la gioia della doppietta all’interessantissimo diciannovenne del Sassuolo. Fa un miracolo su Caputo nei minuti finali anche se in fuorigioco. Sintesi della sua partita? Sij gruoss uaglio.

Luperto: 6

Partita senza infamia nè lode. Gioca 45 minuti senza commettere errori gravi, ma anche senza grandi picchi. Il 6 è più che altro politico, ma un giocatore così può fare comodo alla causa Napoli.

Manolas: 6,5

Giocatore diverso da quando Ringhio siede in panchina. La cura Gattuso si conferma efficace su di lui, partita caratterizzata da una grande cattiveria agonistica e da un grande attenzione. Mi fai gasare quando giochi così Kostas!

•Di Lorenzo: 7

Ragazzi non abbiamo più parole. Fantastico. Ottimo partita da terzino destro e ancora meglio da centrale di sinistra. Gioca con una naturalezza e una cattiveria degna del miglior Hugo Boss Campagnaro, mica come Hysaj che è uno scempio ovunque.

•Mario Rui: 5,5

Il cuore di Mario è sempre enorme. Ci mette l’anima anche sta volta, ma non sempre basta. Mr. Baffetto ignorante è colpevolissimo sul gol di Traoré, se l’è perso completamente! Probabilmente stava guardando i sediolini colorati e vuoti del Mapei Stadium. Nel secondo tempo si fa comunque trovare pronto in fase offensiva anche se non creando particolari pericoli. Mariuccio noi ti vogliamo bene, però evita di fare sti errori così banali, eja!

•Fabian Ruiz: 4

Vi prego fatelo smettere! Riportatemi Gokhan e Blerim! Il cammellone si sta evolvendo in un lento dromedario che non azzecca una giocata manco a pagarlo… Fabian ti prego, te lo chiedo a nome di tutti i tifosi: BASTA. Se questo ha da offrirci, gli consiglio di prendere il primo volo per Barcellona o Madrid. ADDIOS!

•Zielinski: 5,5

Piotr gradualmente si sta riprendendo, ma il primo tempo è assolutamente da cancellare e i palloni persi sono ancora troppi. Triste come abbia giocato 16 partite su 17 da titolare nella sua stagione peggiore fin’ora, ma se Ancelotti ad agosto ha detto “a centrocampo siamo a posto così” con 4 centrocampisti contati in rosa non é mica colpa sua. Forse manca di lucidità per il troppo impiego, però jamm Zieli’, si può fare di più.

•Allan: 7

Siamo nel secondo tempo. Bellebbuono Diego Armando Allan si prende la scena. Mantiene il possesso della palla grazie a fisico e prepotenza, si gira e tira una sassata imprendibile per Pegolo nell’angolino alto. Ma non è solo il goal: recupera una marea di palloni persi e gioca con una “cazzimma” fuori dal comune. Datemi 10 Allan e 1 Meret e vincereremo la Champions League.

•Insigne: 6

Il capitano azzurro gioca un primo tempo semplicemente ridicolo, come tutta la squadra. Nella seconda frazione, sarà per qualche scoppola di Gattuso, o per la voglia di vincere la partita, entra con un atteggiamento diverso. Prima del gol di Allan, che ha cambiato la partita, è stato l’unico che comunque ha provato la conclusione. 

•Milik: 6,5 

Non segna ma comunque lotta e tiene palla in avanti. Il purpo con i suoi tentacoli arpiona il pallone e fa salire squadra: la cattiveria, che tanto gli abbiamo chiesto, finalmente si è vista. Speriamo possa abbinare partite del genere a partite in segna come una piovra assassina. 

•Callejon: 6

Anche lui nel primo tempo davvero poco, se non nulla. Nel secondo tempo si è rivisto il Callejon degli anni passati per alcuni aspetti. Spinge, mette qualche buon pallone in mezzo ma sbaglia un gol che forse anche mia nonna con dei semplici sandali avrebbe fatto (ma forse pure Lozano…). Calleti comunque deve fare di più ma, ma siamo sulla buona strada. 

•Hysaj: 6

Anche per lui il classico 6 politico. Partita tutto sommato pulita del nostro “fenomeno” albanese. La cosa migliore che ha fatto è stata far spostare Di Lorenzo centrale affinché capissimmo che giocatore fenomenale è. 

•Mertens: 6

Il Belga entra con l’atteggiamento giusto, ma non basta per la sufficienza, che gli viene data perché è Natale e poi è andata come è andata. È vero, con il suo ingresso il Napoli ha cambiato ritmo ma sbaglia troppo davanti la porta e non possiamo permettercelo. I suoi tiri a giro ricordano quelli del capitano Insigne dato che non entrano più. 

•Elmas: 6,5

L’erede di Alessandro Magno e Pandev dimostra ancora una volta grande personalità. Non perde mai palla, riesce ad uscire da situazioni scomode e per poco non fa il gol 2-1 perché anticipato dal nostro caro amico Obiang. 

•Lozano: 6

GRANDE CHUCKY. Scalda la panchina in maniera magistrale, un calore che si diffonde dallo schienale al poggia piedi, fantastico. Forse lo scalda panchine migliore della Serie A. 

•Gattuso: 8

La partita la vince lui. Il Napoli nel secondo tempo entra con una grinta degna di Ringhio e lotta fino alle fine per portare a casa la partita. Un Napoli che combatte così tanto per vincere non si vedeva da molto. Partita che ricorda una di quelle del Napoli di Mazzarri. Speriamo quindi che Walter Gattuzzarri riesca a dare continuità. 

SASSUOLO

 • Traoré: 7

Primo tempo fantastico, segna un bel gol e crea occasioni. Veramente interessantissimo, se ne parla troppo poco. 

•Boga: 7

Palla al piede è sempre pericoloso, punta l’uomo e difficilmente non lo salta. Una spina nel fianco delle difese, anche lui un giovane molto interessante. Speriamo che le voci che lo accostano al Napoli siano vere.

•Obiang: 8

Miglior giocatore della squadra schierata da Ringhio. All’ultimo respiro spinge la palla in porta in maniera goffa anticipando il suo compagno di squadra Elmas, ma ciò che conta è che la palla sia entrata. TI VOGLIO BENE OBIANG.

L’Agorà del Calcio augura a tutti buone feste e un nuovo anno di soddisfazioni e pagelle positive.

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