Error 404 – Not found. Agorà del calcio: Napoli-Lecce

Agorà del calcio, rubrica a cura di Salvatore Monaco e Pietro Peluso

NAPOLI-LECCE

S. Paolo, 09/02

ERROR 404- NOT FOUND

I fantasmi di inizio stagione sembravano ormai lontani, ma dopo la brusca e inaspettata frenata casalinga l’incubo è di nuovo tangibile. Alla prova del 9 Gattuso e i suoi falliscono, subendo una sconfitta pesantissima in casa contro il Lecce, conclusasi 2-3 per i Salentini. Proprio quando la strada sembrava volgersi in discesa (due vittorie consecutive dal coefficiente di difficoltà notevole, contro la Juve capolista e una Samp assatanata) è arrivato il crollo, con una vera e propria batosta che ha messo alla prova la maturità dell’organico partenopeo e ne ha di fatto evidenziato alcune enormi lacune, nel gioco e nella testa. Eroi di giornata Lapadula e il subentrato Mancosu, che a suon di gol trascinano i giallorossi verso la vittoria in uno stadio dove mancava da 25 anni e estorcono 3 punti fondamentali per allontanarsi dalla zona critica di retrocessione.
Da un lato si è visto un Lecce coraggioso, che pur non da testa di serie ha dato per l’ennesima volta dimostrazione della suo grande potenziale anche contro squadre (almeno sulla carta) non di bassa classifica; dall’altro un Napoli che, pur recuperando assenze importanti, pare a tratti regredire, perdendo sicurezze più che consolidarne e acquisirne di nuove. Gioco lento, errori di cui poter fare a meno e scarsa empatia col pallone sporcano una striscia nettamente positiva che, quasi nemmeno agli inizi, si è conclusa. La troppa passività e la mancanza di cattiveria in zona d’attacco generano debolezza e fragilità, che intaccano il cammino anche contro avversari- per così dire- “alla portata” e complicano al massimo il tentativo di risalita. E spesso e volentieri il danno è accompagnato dalla beffa, con l’enorme responsabilità della terna arbitrale e della commissione VAR che relegano il regolamento a semplice carta straccia.
Assodato questo, la classifica è nota per non essere indulgente con nessuno, e in questa ennesima situazione di stallo la zona Europa si allontana sempre più, facendo posto anche a squadre-rivelazione, che le occasioni sembrano coglierle piuttosto che gettarle all’aria. Aria che porta via lontano anche l’effimero entusiasmo che pareva essersi rigenerato dopo lungo tempo, con le scene di botteghini affollati di aficionados per l’acquisto dei biglietti per Lecce (con la presenza di circa 45mila tifosi) e Barcellona, prossimo alla sfida sul prato del S. Paolo. “Un’altra mazzata”, come la definisce Gattuso, che rialza un polverone di delusione e amarezza, per una tifoseria che riprecipita a capofitto nel pessimismo e soprattutto nella protesta.

Entusiasta dei rientri dagli infortuni vari, ma sottovalutando chiaramente la portata dell’avversario, il Napoli inaugura un nuovo Undici, che di titolare ha solo il fatto di essere stato schierato dal primo minuto. Riposo a Meret e ancora spazio ad Ospina, come si è avuto modo di vedere frequentemente dall’inizio dell’era Gattuso, che spesso tra i pali fa ruotare le forze a disposizione. In difesa va in panchina Manolas, inamovibile in assenza dei compagni, mentre trovano immediatamente un posto dal 1’ sia Koulibali che Maksimovic, affiancati dai soliti Rui e Di Lorenzo (che ritrova la fascia di destra). A centrocampo confermato il trio di Marassi, con Lobotka basso in mezzo a Demme e Zielinski mezzali. Davanti, Politano fa respirare Callejon e si pone nel tridente offensivo spalleggiando Milik e Insigne.
Prima mezz’ora arrembante per un Napoli presente, ma che non dà il massimo, quasi a preservare (inspiegabilmente) le energie in vista di mercoledì nella trasferta a San Siro contro l’Inter. Non mancano infatti le occasioni per gli Azzurri, prima con Milik e poi con Insigne e Zielinski, che però con superficialità sprecano molto e rimandano il vantaggio all’azione successiva. Fin quando, al 29’, al primo tiro in porta ospite Lapadula è attento sulla respinta maldestra di Ospina, e fa 0-1.
Per il resto della frazione il Napoli attua ripetutamente tentativi di aggancio, senza però impensierire mai troppo il portiere leccese.
A inizio ripresa in campo c’è sicuramente un altro Napoli, che (complice anche l’ingresso di Mertens per Lobotka subito dopo l’intervallo) dopo appena 3 minuti trova il pareggio con Milik: il polacco con un brivido appoggia sulla traversa un pallone dello stesso belga, che con un pizzico di fortuna carambola in rete. 1-1, dunque, con la parità ristabilita nel migliore dei modi. Non volge però al meglio il secondo tempo della squadra di Gattuso, che con poca incisività e molta disorganizzazione lascia ampio margine di gioco al Lecce e gli consente di giungere ripetutamente al tiro. Così a mezz’ora dal termine Falco da fuori aria elude la difesa e mette un cross col contagiri a Lapadula, che stacca alto a colpire di testa verso il secondo palo e batte ancora una volta Ospina, siglando la doppietta personale. Poco da fare per il portiere colombiano: 1-2 e Lecce per la seconda volta in vantaggio. Il Napoli fiuta il pericolo, e dalla panchina chiama immediatamente il secondo cambio, Politano-Callejon, per tentare con freschezza ed esperienza di recuperare e ribaltare il risultato. Ma ad un Napoli completamente in palla si aggiunge la discutibilissima professionalità del direttore di gara, che prima di arroganza non esegue l’On Field Review su un fallo netto da rigore su Milik (addirittura ammonito per simulazione) e poi di omertà- e non di altro- sorvola su ben due falli consecutivi subiti in zona offensiva dal Napoli che alimentano la ripartenza avversaria; ripartenza arginata in extremis dal fallo tattico di Rui, trasformato successivamente da Mancosu in una meravigliosa punizione che si insacca in rete. Doppio svantaggio per un Napoli “cornuto e mazziato”, chiamato all’impresa a soli 8 minuti dal termine. Ma anche con il gol pregevole di Callejon in rovesciata al termine dei 90 di gioco c’è poco da fare. Ancora una volta gli Azzurri sono- ancor prima che vittime di fattori esterni al gioco- carnefici, in partite che squadre di livello, pur non vincendo (si veda il recente pareggio tra Lecce e Inter), quanto meno giocherebbero in modo serio e professionale. E ancora una volta molto, se non tutto, da rifare: c’è da lavorare sul piano tecnico, sì, per reintegrare elementi assenti forse fin troppo per potersi permettere un posto da titolari, ma soprattutto sul piano mentale, in cui il gruppo pecca fortemente di deconcentrazione e incapacità di reagire alle difficolta che si presentano in itinere.
La strada è lunga, e forse riserva anche situazioni peggiori; ma nonostante tutto non si molla un centimetro!!!
FNS!!!

PAGELLE

NAPOLI

  • Ospina: 5,5

Abbiamo il portiere bravo con i piedi, ma non con le mani. Ospina praticamente non para: grazie, Gattuso. Barriera posiziononata in maniera ridicola sulla punizione di Mancosu. David, eri un buon portiere una volta, poi cos’è successo?

 

  • Di Lorenzo: 5

Giovanni ritorna terzino… e ritorna a far danni! Evviva! Si fa sovrastare da quel gigante di Lapadula sul secondo gol che con il suo metro e una vigorsol è effettivamente immarcabile. Attento Giovanni, che la prossima partita è contro il Cagliari e c’è quell’altro vatusso di Simeone da marcare, meglio partire preparati.

 

  • Koulibaly: 4,5

Mannaggia tutto. Prima della partita tutti contentissimi: “Finalmente torna Kalidou titolare. Adesso con la panchina lunga e la squadra che gira giocherà anche lui sicuramente meglio.” Ecco qui, proprio le ultime parole che sanno di gufata. Tra interventi scomposti, uomini persi, rischio di doppio giallo e calcio al palo la partita di Koulibaly è stata un disastro. Se dobbiamo dare un titolo alla sua prestazione sarebbe” Koulibabritos 2 – il ritorno”.

 

  • Maksimovic: 5

Detto anche “il cacciatore di farfalle”. Rincorre questi simpatici insettini in giro per il campo e si dimentica di essere titolare in una partita di Serie A. Purtroppo il richiamo della sua vera passione è troppo e quindi Nikola- su esempio di Super Mario Rui alla ricerca della principessa- ha preferito inseguire la vera sua vera vocazione, appunto: “il cacciatore di farfalle”.

 

  • Mario Rui: 4

Il soldato Mario si perde Lapadula sul primo gol. All’improvviso vede alle sue spalle bucare l’altissimo Gianluca che insacca. Mario si deprime: il suo sudore e il suo impegno non vengono ripagati, e per tutta la partita la sua mente è accupata tra domande esistenziali ed esami di coscienza; quindi il Lecce sulla sua fascia ha fatto tutto quello che voleva. Mario un bravo psicologo potrebbe aiutarti, te lo consigliamo.

 

  • Lobotka: S.V.

Ha giocato un tempo, però non si è visto. 45 minuti con uno in meno: grazie Stanislav, sei un Fuoriclasse.

 

  • Demme: 6

L’unico che si salva. Nel caos totale di ieri riesce a mantenere l’equilibrio a centrocampo e a mandare un paio di volte i compagni in porta. Scusaci Diego, non meriti tutto ciò.

 

  • Zielinski: 5

Eh vabbè Zielinski, che è successo stavolta? Chi ti ha minacciato? Nessuno? È stato Falco? Lo sai, a noi puoi dircelo. Il passaggio per Milik un po’ troppo lungo e il gol sbagliato sullo 0-0 sono la fotografia di una partita che doveva andare per forza di cose una… male.

 

  • Insigne: 5,5

Capitano, capitano caro. Allora era tutto un fuoco di paglia? Involuzione di tutta la squadra e anche tua. Purtroppo quando non sei in giornata ne risentiamo parecchio e si vede. Troppo lezioso, forse anche troppo sicuro di sé e davvero con pochi spunti e idee.

 

  • Milik: 5,5

È tornato il purpo! Partita r-i-d-i-c-o-l-a! Da attaccante di eccellenza (quella abruzzese però)! Sbaglia un gol praticamente fatto sullo 0-0, e sullo stesso punteggio non stoppa un passaggio di Zielu raggiungibilissimo che lo avrebbe messo a tu per tu con Vigorito. E inoltre stava pure sbagliando il gol… vabbè lasciamo perdere.

 

  • Politano: 5,5

Inizia bene, molto. Ho pensato “Ua, abbiamo preso uno forte”. Poi dopo il gol del Lecce il buio totale, come del resto tutta la squadra. Matteo è tecnicamente valido, potrebbe essere un ottimo innesto.

 

  • Callejon: 6

Entra con la grinta e la cattiveria giusta. Accorcia le distanze con un grande gol, che purtroppo non basta. Comunque buon impatto sulla squadra, bravo José.

 

  • Mertens: 5,5

Con il suo ingresso il Napoli cambia passo e sfiora più volte il pareggio. Gli è mancata un po’ di incisività che sicuramente avrebbe fatto comodo.

  • Lozano: S. V.
    Inutile.
  • Gattuso: 5,5

Tutti abbiamo bisogno di spiegazioni. Cos’è successo? Perché questa involuzione? Soprattutto sul piano del carattere abbiamo visto dei passi indietro enormi: una squadra che in queste ultime partite ha retto anche nei momenti più difficili non può abbattersi così se va in svantaggio. In casa. Con il Lecce. Legge bene la partita e i cambi erano quelli giusti per riprendere in mano il risultato, e forse con un arbitro migliore ci saremmo riusciti.

ARBITRO

  • Giua: 2

Ragazzi con calma: ha visto lui, non è rigore, non c’era fallo nè su Mertens nè su Callejon. Con calma, lui è il migliore e la VAR anche se c’è non serve. Giua è onnipresente e vede tutto. GIUAAAA’!!!

 

LECCE

  • Saponara: 6,5

Al San Paolo inventa calcio. Può ritrovare certezze al Lecce e può tornare il giocatore che tutti conosciamo. L’ho pure svincolato al fantacalcio… *imprecazioni incomprensibili*

 

  • Lapadula: 7

Gabriel Omar Lapadula: doppietta e difesa che non riesce a prenderlo manco a chiamare le guardie. Abbiamo fatto diventare un fenomeno uno scarto di Milan e Genoa…

 

  • Falco: 6,5

Non pensavo, ma è davvero forte. Anche fisicamente regge, difficilmente gli levi palla, ottimo giocatore.

LINEA STADIO

Partita giocata male, malissimo. Ci siamo disuniti dopo essere andati in svantaggio e abbiamo cercato il pareggio in maniera frenetica e confusa. Il San Paolo ne risente, ma nonostante tutto a fine partita applaude. I tifosi sono con la squadra e ciò è fondamentale. La parte destra della classifica e l’Europa sempre più lontana demoralizzano, e il clima di contestazione (seppur non materiale) si sente. Ma non è di certo al minimo passo falso che ci si tira indietro. In C, in A o nelle notti europee, con biglietti a 2 o a 70€, le curve ci sono. Sempre.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.