Sconfitta non fa rima con disfatta… La Lazio vince al “Maradona”, ma il Napoli resta primissimo

di Pietro Aldo Mocerino (IG)

Distrazione Champions? Appagamento per un primato solitario a distanza siderale
dalle inseguitrici? Karma per la presunzione? O semplice battuta d’arresto? Tutto
questo potrebbe essere Napoli-Lazio di ieri sera, con gli azzurri che sono stati superati
dall’undici del grande ex Maurizio Sarri e, per la prima volta in questo campionato,
perdono al “Maradona”. Che non sarebbe stata una scampagnata a Fuorigrotta lo si
è capito già al 4’ del primo tempo, quando Di Lorenzo salvava sulla linea di porta una
spizzata di testa di Vecino su punizione del ‘mago’ Luis Alberto. Gli uomini di Spalletti
ci hanno messo un po’ per reagire, al 19’ era Kim a murare su botta di MilinkovicSavic.
Poi, poco alla volta, il Napoli ha preso in mano il timone della partita, ma non è
mai riuscito a penetrare nella retroguardia laziale, limitandosi a conclusioni dalla
distanza con Lobotka, Anguissa e Zielinski. Il sarrismo e il tiki-taka di Sarri sono rimasti
nello spogliatoio, il ‘comandante’ ha pensato prima a non prenderle, attento
soprattutto alla fase difensiva e a chiudere le linee di passaggio a Lobotka,
imprigionato in una sorta di gabbia in mediana, mentre Osimhen cadeva nelle grinfie
di Patric, al quale, forse, è stato risparmiato dall’arbitro Pairetto un secondo giallo che
avrebbe potuto agevolare i nostri.
Nella ripresa gli azzurri, per far saltare la ‘linea Maginot’ ospite, hanno provato a
velocizzare la manovra, specie con Kvaratskhelia e Lozano. Nel giro di sette minuti (dal
50’) prima Osimhen si vede deviato in corner un tiro ravvicinato, poi il nigeriano di
tacco libera al tiro Zielinski, ma la conclusione del polacco termina a un niente dal
palo. La Lazio esce alla distanza, in tutti i sensi, perché aspetta il momento giusto e
colpisce da fuori area con un colpo in buca d’angolo di Vecino, che raccoglie un assist
involontario di Kvaratskhelia e castiga Meret al 67’. Le sostituzioni di Lozano ed
Anguissa con Politano ed Elmas non hanno effetto, si deve attendere il 78’ per l’unica
vera occasione da gol per i partenopei, quando su cross mirato di Kvara Osimhen
centra la traversa e, subito dopo, Kim si vede respingere da Provedel un tocco
ravvicinato. La Lazio resiste, anzi allo scadere Milinkovic-Savic pareggia il conto dei
legni a Meret battuto. Nessun dramma, una sconfitta può starci, specie in un torneo
così straordinario per vittorie e punti ottenuti. L’importante è imparare da questo
incidente di percorso e ripartire. Ci aspetta un pezzetto di stoffa tricolore da più di
trent’anni…

 

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