Se la trama non ti è chiara ti aiuta l’app (ma solo in America…) – Mosaic (USA, 2017-2018)

del prof. Lucio Celot

Steven Soderbergh è uno di quei registi-sperimentatori che nella loro carriera hanno attraversato tutti i generi cinematografici quasi sempre con grande successo di pubblico e critica: dal suo esordio nel 1989 (Sesso, bugie e videotape con cui si aggiudica la Palma d’Oro a Cannes), alla trilogia di Ocean’s (2001-2007) fino al biopic in due parti su Che Guevara (2008), a Traffic (quattro premi Oscar nel 2001), a Contagion (2011) e Kimi (2022), Soderbergh si muove con grande disinvoltura tra cinema indipendente da un lato e grandi produzioni che rispondono a esigenze meramente commerciali dall’altro. In questo suo muoversi avanti e indietro tra indie e major, ha anche trovato il tempo e il modo di dedicarsi alla televisione girando gli episodi di due serie tv, The Knick (2014-2015) e, appunto, Mosaic.

Mosaic è un mistery crime in sei episodi con una trama tutto sommato nemmeno troppo originale: la scrittrice e disegnatrice per bambini Olivia Lake (Sharon Stone) viene ritrovata cadavere dopo un litigio con l’ex fidanzato Eric, in realtà un truffatore (sia pure sinceramente innamorato di lei) che deve convincerla a vendere il proprio terreno ricco di minerali rari per una società che desidera rimanere ai margini della trattativa. Dopo quattro anni dagli eventi, la sorella di Eric, Petra, riprende per proprio conto le indagini per scagionare il fratello: la sua attenzione si concentra su Joel, un giovane disegnatore che Olivia (con fini non esattamente artistici) aveva preso sotto la propria ala offrendogli di vivere sotto il suo stesso tetto. Anche la relazione con Joel non era finita nel migliore dei modi: Petra, così, sospetta del ragazzo che, tra l’altro, non ha un alibi per le ore in cui si è consumato il delitto e sembra avere addirittura dei vuoti di memoria.

Come si vede, niente di nuovo sotto il sole: il classico wodunit (d’autore) con tanto di flahsback e false piste seminate qua e là. Quello che fa la differenza è lo zampino dello sceneggiatore Ed Solomon e dello stesso Soderbergh che hanno un’idea decisamente originale: produrre e girare i contenuti e renderli disponibili in un’app (Mosaic, appunto) nella quale, dopo un prologo, la storia si sviluppa in una serie di storylines che corrispondono ai punti di vista dei personaggi principali (Olivia, Eric, Joel, Petra, il detective, etc). Così, sette ore e mezza di contenuti consentono a chi scarica l’app sul proprio device di seguire il mistero della scomparsa e della morte di Olivia ricostruendo gli antefatti, le motivazioni, le stesse vite dei personaggi coinvolti nella vicenda criminosa (e sono pochi quelli che si salvano, vittima compresa). Non è un’app interattiva, non si possono modificare le trame (come ad esempio accade in Bandersnatch, primo esperimento di questo tipo proposto da Netflix nel 2018 a complemento di Black Mirror) ma solo riempire le ellissi e gli apparenti “buchi” nella sceneggiatura: la rete HBO, infatti, chiese comunque a Soderbergh di girare la serie secondo una struttura narrativa che consentisse una fruizione il più possibile “lineare” della storia. Quindi, il senso di “incompiutezza” e i “salti” dal punto di vista di un personaggio all’altro sono il risultato – voluto – del montaggio (curato dallo stesso Soderbergh) che richiede allo spettatore lo sforzo di completare e ricostruire in autonomia il senso complessivo della vicenda: Mosaic è una serie mind game, un gioco intellettuale raffinato che comporta l’impegno cognitivo di chi lo vuole giocare. Tanto più per lo spettatore non americano: infatti, l’app non è disponibile fuori dai confini USA 😔

Aldilà di questi limiti, la serie si fa apprezzare per la costruzione dei personaggi, in particolare quello di Olivia (grazie ad una Sharon Stone in grande forma che dà vita ad una vittima-carnefice che non riesce o non vuole fare i conti con l’età che avanza) e per il riconoscibile tocco di Soderbergh, soprattutto nell’uso della fotografia, con gli arancioni e i rossi che tanto gli piacciono; e in ogni caso, a prescindere dalle nostre preferenze personali, Mosaic si presenta come un esperimento coraggioso che schiude con una certa ambizione alcuni tratti ancora acerbi della televisione del futuro.

 

Mosaic (id.),

Stagione 1 (ep.1-6)

Distribuzione: HBO 2017-2018. Disponibile su Sky

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