Applausi e rammarico per il ‘Real Napoli’

di Pietro Aldo Mocerino (IIG)

Solo una carambola sfortunata non premia il Napoli nel big-match di Champions contro il Real Madrid. E dire che gli azzurri erano subito partiti bene, con Politano che ha impegnato Kepa già al 4’, mentre due minuti dopo è stato Meret a dire di no con bravura a Rodrygo. Poi, al 19’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo e complice un’incertezza di Kepa, Natan di testa colpisce la traversa e sulla ribattuta l’altro centrale difensivo partenopeo, Ostigaard, insacca sempre di testa, col ‘Maradona’ che esplode di gioia incontenibile. Il vantaggio degli uomini di Garcia, però, dura poco, perché al 27’ capitan Di Lorenzo non trova di meglio che regalare il pallone a Bellingham, pronto a servire immediatamente Vinicius, che insacca senza pietà. Lo stesso Bellingham, sette minuti dopo, supera in slalom tutta la difesa azzurra e castiga ancora Meret. Una doccia fredda, il Real sembra in grado di chiudere la gara, ma al 38’ Politano, che ha messo in crisi più di una volta Camavinga, trova il cross giusto per Osimhen che, in elevazione perfetta, si eleva di testa e solo una pronta respinta di Kepa gli nega il gol del pari. Il Napoli, nella ripresa, cambia passo, punta di più sulle fasce e, al 52’, si vede assegnato col Var un rigore per mani di Nacho su incursione di Osimhen: Zielinski trasforma alla perfezione, anche se con l’aiuto del palo. A questo punto gli azzurri si gasano, lo stadio diventa una bolgia infernale, Kvaratskhelia manda in tilt più volte Carvajal e sfonda ripetutamente sulla sinistra dell’attacco partenopeo, prima (56’) con una fiondata dal limite scuote l’esterno della rete avversaria, poi un minuto dopo serve Zielinski la cui botta secca (ma centrale) è respinta da Kepa. Stavolta è il Real a sembrare intimorito, occorre aspettare il 74’ per rivedere in azione Bellingham, pericolosissimo con un colpo di testa d’un soffio fuori con Meret battuto dopo una parata su Vinicius. È il preludio al nuovo sorpasso delle ‘merengues’, appena quattro minuti dopo, quando, in seguito ad un corner dalla destra, Valverde da fuori area carica un destro terrificante, che prima picchia sulla traversa e poi su Meret. Insomma, al Real, per vincere, non sono bastati il blasone e la classe dei suoi campioni, ma è stata necessaria la mano della dea bendata.

 

 

Meret 6,5: bravo in almeno un paio di occasioni, incolpevole sull’azione dell’autogol, quando, forse, è partito leggermente in ritardo perché aveva la visuale coperta.

Di Lorenzo 6: sciagurato l’omaggio a Bellingham per il pari madridista, si riprende, ma non brilla come sempre.

Ostigaard 7: molto più di una semplice riserva, non trema e, anzi, colpisce la difesa spagnola con un colpo di testa imperioso.

Natan 6,5: sempre meglio, anticipa e rilancia, alla lunga calma Rodrygo.

Olivera 6,5: forse la sua miglior prestazione, sostiene bene Kvaratskhelia sulla fascia sinistra, molta più sostanza del solito.

Anguissa 6: inizia un po’ in affanno, poi, nella ripresa, cresce e cancella dal campo Kroos.

Lobotka 7: ritrova giocate e tempi giusti, nel secondo tempo sovrasta Tchouameni, fino a costringere Ancelotti a sostituirlo.

Zielinski 7: sempre pronto a suonare la carica, anche assumendosi di nuovo la responsabilità di calciare un rigore pesantissimo, come nell’ultima di campionato.

Politano 7: Camavinga soffre come un dannato le sue accelerazioni, forse evitabile il cambio con Elmas.

Osimhen 6,5: sente il match, incontenibile per Rüdiger e Nacho quando decolla, sfiora il gol e si procura il rigore del provvisorio 2-2.

Kvaratskhelia 6,5: dopo un primo tempo col freno a mano tirato, si risveglia nella ripresa, ad un passo dalla rete, imperversa sulla sua fascia.

Elmas 5,5: non rimpiazza adeguatamente Politano. Cajuste, Mario Rui, Raspadori e Simeone s.v.

Garcia 5,5: sceglie la marcatura larga su Bellingham e, così, gli lascia spazio per agire e colpire, anche la sostituzione di Politano non convince più di tanto.

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