Napoli OK, Toro KO
di Pietro Aldo Mocerino (IG)
Sempre più su, non solo Osimhen, ma lo stesso Napoli. Nonostante un inizio molto pimpante del Torino di Juric, che ha giocato a viso aperto almeno fino al 2-0, la differenza l’hanno fatta per gli azzurri il cinismo sotto porta e la migliore qualità del fraseggio. Juric piazza due trequartisti, Vlasic e Radonjic, dietro Sanabria per ostacolare il possesso palla da parte di Lobotka ed Anguissa e per un po’ ci riesce. Poi, al 9’, Anguissa ruba palla sulla trequarti granata e serve Lozano, il cui tiro è deviato in corner da Rodriguez: sugli sviluppi, Osimhen sale al piano superiore e di testa castiga MilinkovicSavic. Sempre il bomber nigeriano serve di tacco Kvaratskhelia al 18’, destro a giro del georgiano che termina alto. Pronta risposta del Toro un minuto dopo, con una sassata di Vlasic dal limite, che Meret neutralizza in tuffo, ripetendosi due minuti dopo su botta di Ricci sempre da fuori area, sulla respinta è Sanabria a scheggiare il palo. Il Napoli, però, liquida i granata al 35’, con Kvara che, su ingenuità di Linetty, si procura un rigore e lo realizza spiazzando il portiere.
Nella ripresa il Torino si allunga e la mediana partenopea trova praterie per le sue incursioni, così già al 51’ Kvaratskhelia sulla sinistra con un geniale colpo di tacco smarca Olivera per un cross soave sulla testa di Osi, che non può fallire. Ormai il Torino è sulle gambe, gli azzurri dominano il gioco a loro piacimento, è quasi naturale che arrivi anche il poker, con Osimhen – ancora lui! – a rubare caparbiamente un pallone e ad allungarlo per Kvara, assist al centro dell’area granata per Ndombele, che sigla il 4-0 con un tunnel al portiere. Siamo a Torino, ma nello stadio riecheggiano solo i cori trionfali dei tifosi napoletani, tra “la capolista che se ne va” e “vinceremo il tricolor”. Il Napoli vince trascinato dai suoi “gemelli del gol”; Osi-Kvara, la coppia OK che diventa KO per gli avversari. Una curiosità: i “gemelli del gol” più famosi, negli anni ’70, erano Graziani e Pulici, che regalarono proprio al Toro l’ultimo scudetto. Ora i “gemelli” li abbiamo noi, manca solo il tricolore.