No al debito ingiusto
di Camilla Pullano VB
Perché Napoli è caduta in pre-dissesto? Ci sono state spese veramente così grandi? E quali? Per capire il principio di questo fenomeno incombente, che prende i nome di CR8, bisogna fare un passo indietro sin al terremoto del 1980. Nel post terremoto la ricostruzione fu affidata ad un commissario che la diede in subappalto ad alcuni consorzi. Il consorzio CR8 non ha mai, però, ricevuto il pagamento; ha fatto, quindi, causa e l’ha vinta.
Dovrebbe pagare lo Stato ma, dal momento che la responsabilità formale è di pertinenza del Comune di Napoli, quei pagamenti sono a carico di Palazzo San Giacomo; in più, a questo debito si aggiunge quello dell’emergenza rifiuti. Insomma, il Comune dovrebbe pagare con i soldi erogati dallo Stato, ma ciò non è mai stato fatto. Ci ritroviamo così con 150 milioni di debiti da colmare… Già dal 1999 è cominciata l’escalation: si è iniziato tagliando posti di lavoro, bloccando il ricambio dei pensionati e perdendo centinaia di migliaia di posti di lavoro in settori come Sanità e Istruzione; successivamente sono state bloccate le spese in investimenti ed effettuato, infine, un netto taglio dei fondi agli Enti locali. Con i soldi ridotti questi ultimi devono fronteggiare le spese ordinarie relative alla manutenzione, all’illuminazione, alle scuole, all’assistenza sociosanitaria, alla raccolta di rifiuti e tanto ancora. Ora i Comuni hanno sempre meno soldi dallo Stato, i servizi non sono diminuiti ma peggiorati, le entrate non possono aumentare perché sono al limite: siamo caduti così in un pre-dissesto.
Il 14 Aprile si è riempita Piazza Municipio di studenti, lavoratori, disoccupati, un corteo al quale ha partecipato con un consistente numero anche il liceo “A. Pansini”, per lottare per i diritti che ci spettano. La manifestazione, cui hanno preso parte associazioni, movimenti, centri sociali e semplici cittadini, tra i quali anche alcuni volti noti come Angela Luce e Patrizio Oliva, si è svolta in un clima di festa.
Il corteo ha avuto inizio con un primo scontro provocato dall’arrivo di alcuni sostenitori di Fratelli d’Italia (contrari alla manifestazione), ma nonostante ciò è proseguito in armonia fino a giungere presso il palco, ornato da catene legate al balcone del piano nobile di Palazzo San Giacomo.
Con l’intervento del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, si è conclusa la manifestazione: “E’ la prima manifestazione contro il debito ingiusto in Italia con oggi siamo passati alla storia. Qualcuno ha provato a dividere la città, ma questa è una piazza di unità e di pace, una piazza che pone una questione che interessa l’intera collettività. Da qui parte un appello all’unità. La nostra non è una battaglia sul debito, ma una battaglia contro il debito ingiusto… Ci attaccano perché non abbiamo privatizzato nulla, ma la nostra sete di giustizia è superiore alla loro cattiveria. La settimana prossima una nostra delegazione sarà a Roma ma non col cappello in mano, non a chiedere l’elemosina, ma a chiedere una legge giusta per tutte le città italiane alle prese con debiti ingiusti”. Il concetto riproposto dal sindaco è che non sia giusto “pagare i debiti degli altri”. Infine una stoccata a Pd e Lega che hanno partecipato in contemporanea alla contromanifestazione a poche centinaia di metri di distanza: “Si sono sempre detti contrari al debito ingiusto e che avevamo ragione noi, ma che il sindaco si doveva fare di lato. Io invece non mi faccio di lato, io questa battaglia la combatto in prima persona a petto nudo mettendomi davanti. E’ iniziato il nostro contrattacco ai poteri forti avranno il nostro fiato sul collo, il mio e quello dei tantissimi che sono con noi, al di là di questa piazza”.