“The Illest, Vol. 3”: Mostro è ancora il “più malato” di rap in Italia?
di Francesca Pia Piantarosa (IG) e Riccardo Maiello (IA)
La terra del rap italiano è tornata a tremare una settimana fa, con il ritorno del Mostro e delle sue terrificanti e sanguinose rime…
Giochi di parole a parte, il rapper Mostro, nome d’arte di Giorgio Ferrario, ha pubblicato il 27 Gennaio l’attesissimo terzo capitolo di “The Illest”, saga avviata nel 2015. Solo l’anno prima debuttò sotto la Honiro con “La nave fantasma” e venne pubblicato l’EP “Scusate per il sangue” assieme a lowlow, al tempo anche lui emergente. Progetto che li ha visti raggiungere insieme diversi traguardi: la top 10 della classifica FIMI, il primo oro, il platino per la traccia “Supereroi falliti” e una tournée sold out di tre mesi in giro per l’Italia; quello che si direbbe un inizio col botto, ma che in realtà è stato solo il trampolino di lancio nella profonda gola dell’industria rap, dove si sopravvive da soli, rima dopo rima.
Il primo volume della saga, infatti, non ha volato molto in alto quanto a numeri nelle classifiche, ma è senza dubbio riuscito nel fine di delineare la figura artistica dell’allora 22enne rapper di Roma centro; in qualità di mixtape e non di un vero e proprio album, “The Illest, Vol. 1” gli ha consentito di sperimentare e di creare musica senza alcun vincolo, senza dover rientrare in un determinato concept o confezionare beat appetibili per garantire le vendite (anche se nel caso di Mostro, affermare che i suoi album in studio siano “commerciali” è come dire che i bambini possono bere tranquillamente alcolici, un controsenso in piena regola).
E così, presentandosi privo di pretese ma non certo di ambizione, l’album “Ogni maledetto giorno” conquista la vetta nel 2017 grazie alle sue tracce dalle vibes cupe e le rime sempre più crude, e nel 2019 “The Illest, Vol. 2”, dove rispetto al primo capitolo è chiaramente udibile l’influenza del precedente disco, scala fino a giungere all’argento del podio della FIMI. Sarà nel 2020 che le grida del Mostro non risuoneranno più con la stessa rabbia: “Sinceramente Mostro” è quello che egli stesso definisce un ‘rischio’, un modo per raccontarsi senza filtri attraverso nuovi sound, consapevole che i suoi fan avrebbero compreso la sua necessità di proporre nuove sfumature di sé giocando con il flow e le produzioni (proprio come introduce del brano “Nuova Luce”), restando ovviamente fedele a ciò che il suo personaggio era stato fino a quel momento. E ora invece? Questo nuovo capitolo di “The Illest” ci riporterà nel marcio degli Inferi o avrà quell’atmosfera leggera e provocatoria dell’ultimo album in studio?
Ciò che possiamo dire senza dubbio è che simboleggia un importante passo avanti per la sua carriera: è infatti il suo primo disco etichettato Sony Music dopo la firma agli inizi del 2022, periodo che ha anche visto l’uscita del pre-release “Da Paura”, simbolo della sua ritrovata ispirazione dopo due difficili anni di silenzio.
Con 15 tracce, tutte memorabili e ben costruite, è evidente la volontà del rapper di creare un mixtape che enfatizzi la sua creatività ed evoluzione artistica attraverso la suggestiva varietà di stili e generi proposta. Si passa dal rap cazzuto di brani come “Underrated”, “Rappresento” con l’immortale Jake La Furia e lo skit “Un momento per favore”, dove riesce giocando le sue carte più forti (il black humor pungente e le inimitabili punchline) ad affermare ancora una volta la solida identità che si è creato all’interno scena urban italiana, a produzioni più moderne e sperimentali come “Porte Chiuse”, “Niente pioggia niente fiori” e “Bottiglie Rotte” in feat. con Gemitaiz ed Emis Killa, nelle quali si riflette molto sul fallimento e su come il rap sia una via d’uscita dal vortice della solitudine e una forma di riscatto dalle sofferenze della vita.
Il vero punto di forza del disco però, a parer nostro, sono quei brani dalle liriche più profonde e personali, più delicati nel sound ma non per questo privi di significato, poiché ci permettono di comprendere anche il lato più sensibile dell’artista; spiccano tra questi “Le chiavi di casa”, una dedica che Mostro sente di dover fare al padre per ringraziarlo di averlo cresciuto responsabile e devoto all’impegno, e la malinconica “Aquiloni” dove diventano protagoniste la passività e l’indifferenza davanti alle belle occasioni, alimentate dalla paura di non soddisfare le proprie aspettavive. Su questa stessa strada si muovono anche le collabs “Delusioni” con Il Tre ed “Exit” con l’emergente Rizzo, che trattano rispettivamente dei burrascosi retroscena che hanno preceduto il successo e di una storia d’amore finita ma non ancora superata.
Per rispondere quindi alla domanda del titolo, sì: non c’è dubbio che Mostro sia il “the illest”, il rapper più malato in circolazione, e questo progetto discografico lo porterà sicuramente a ricevere maggiore visibilità.
“The Illest Vol. 3” è il connubio perfetto tra spensieratezza ed afflizione, tra sogno ed incubo, da ascoltare sia nei giorni no che in quelli dove tutto fila per il verso giusto; stavolta Mostro si è veramente superato, esternando la sua “malattia” con maggiore maturità artistica e creativa.
Nonostante siano passati dieci anni dal suo esordio, dovranno passare ancora tante rime da quel microfono…noi lo attenderemo affamati, anzi, malati, curandoci intanto con questo disco eccezionale.