A microfono spento
Un progetto della I F (a.s. 2020/2021)
Esperto: Nazareno M. Nicoletti
Tutor: Maria Palumbo
Il corso, condotto nell’ambito del Programma Operativo Nazionale, aveva tra gli obiettivi quello di avvicinare gli studenti alla scrittura, introducendo elementi di base della narrativa declinata nelle forme coeve dalle nuove tecnologie (fotografia e cinema) e i nuovi dispositivi di fruizione come il web. Un percorso sul racconto e sul raccontare e sull’affabulazione delle storie nella contemporaneità.
Il percorso, durato dieci incontri per 30 ore complessive, è stato organizzato in lezioni teorico-esperienziali in cui i ragazzi si sono cimentati nello studio e nella pratica della scrittura e della fotografia. Il corso, a seguito dell’emergenza Covid-19, si è interamente tenuto a distanza tra febbraio e aprile dell’anno in corso.
La parte teorica si è soffermata sul processo ideativo, sulla definizione di concept, le declinazioni del reportage, le dinamiche del punto di vista, elementi filosofici di etica ed estetica con brani di Roland Barthes e Deleuze. Per le lezioni mi sono avvalso di appunti e dispense personali. Mentre per valutare le competenze ho somministrato in ingresso un test e in uscita ho condotto una verifica orale.
La didattica a distanza ha ridefinito il corso adattandolo alle nuove peculiarità del mezzo informatico. C’è chi ha lavorato col proprio cellulare, chi col tablet e chi ancora col pc. Punto di forza del percorso è stata la collaborazione con la Tutor, che mi ha supportato nel trovare soluzioni e nel comunicare ai ragazzi lo svolgimento e l’idea progettuale.
Durante il percorso ho tentato di far appassionare gli studenti al cinema e alla fotografia, dando spazio alle loro perplessità e ai loro interessi, cercando un dialogo in cui lasciar confluire le loro esigenze espressive con prassi e disciplina creativa. A lungo ci siamo soffermati sulla necessità del punto di vista e sulle infinite possibilità della reinterpretazione. Abbiamo guardato insieme documentari, cortometraggi d’autore e film, seguendo un percorso che li ha proiettati in un ideale iter produttivo, approfondendo aspetti tecnici e creativi di tutte le fasi realizzative di un reportage.
Nel dettaglio, durante la fase laboratoriale, i discenti hanno delineato un soggetto comune per l’elaborato conclusivo. Si è privilegiata l’originalità dello sguardo e l’urgenza narrativa, trovando convergenza sulle tematiche emerse. Su tutte è affiorata l’esigenza di un racconto collettivo sull’esperienza degli studenti nella didattica a distanza. I corsisti hanno lavorato ad un reportage foto-testuale dagli esiti interessanti per forma e consapevolezza.
Gli studenti hanno affrontato il racconto del dramma personale e i meccanismi dei processi creativi, facendo della liricità una cifra della rappresentazione del mondo. Immagini e testo sono un documento sugli adolescenti e sulla nostra incapacità di ascoltarne bisogni e grida.
Nazareno M. Nicoletti
(Tutor- Maria Palumbo)
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Qui invece vi è un’anteprima; uno dei testi tratti dal progetto:
Mi accontento del
caffè vicino al computer,
della lezione seguita
dal letto, di mia
madre che vuole entrare
in camera e ancora
mi chiede se è
tutto spento, mi accontento
di essere dietro
una cam che segue e
scrive, segue e scrive,
segue e scrive, triste,
accenno un sorriso beffardo
e mi incupisco nei
dieci minuti di pausa.
Ricordo ancora quando
mi inviarono l’avviso
che diceva “scuole
chiuse a causa del covid”.
Sentii un brivido
di freddo salirmi lungo
la schiena e il mio volto
sbiancò: in preda al panico
piansi.
Come avrei fatto
senza la mia compagna
di banco? La
sensazione dello
strappare un pezzettino
di carta su
cui scrivere un pettegolezzo,
la frenesia
nell’impugnare
la penna e nel lasciare
solchi colorati
di blu nel foglio,
l’ansia del non
farsi beccare… non
sono paragonabili
ad un messaggino
inviato su Whatsapp;
il tocco di
una mano, un abbraccio
appena accennato
non possono
essere sostituiti
da un cuoricino
rosa.