Sulla pelle delle donne. La scienza protegge le donne con la Smart Straw: una cannuccia “anti-stupro”

di Monica Gatta (IIF)

Ormai si sa che le comuni droghe dello stupro sono incolore ed inodore, quindi impossibili da individuare in un drink. A rimetterci la pelle sono sempre e solo le donne, in questo caso le giovani adolescenti, che vengono adescate con questi ignobili espedienti tra cui la famosa “droga nel bicchiere” sciolta in un drink offerta loro dal primo di passaggio, che nel giro di pochi secondi compie il proprio effetto rendendo le vittime manipolabili e prive di volontà. Proprio per questo motivo è sorta questa idea semplice ma estremamente efficace….

Victoria Roca, Susana Cappello e Carolina Baigorri abitano in Florida e sono tre ragazze giovanissime (hanno tra i 17 e i 18 anni), ma hanno le idee molto chiare sul proprio futuro. Sono loro le tre inventrici della Smart Straw, una cannuccia “intelligente” che cambia colore e diventa blu se rileva nel bicchiere le più comuni droghe dello stupro, tra cui chetamina, flunitrazepam e GHB. “All’apparenza sembra una cannuccia come le altre. In realtà, all’estremità inferioriore, ci sono due test antidroga. Quando la immergi ti dice subito se il drink è alterato o meno”, ha spiegato Victoria Roca in un’intervista a InsideEdition.com. Il progetto è stato presentato dalle tre studentesse della Gulliver School in occasione del concorso Business Plan Challenge High School Track, lanciato dal Miami Herald e ha sbaragliato la concorrenza, non solo grazie all’innovazione dell’idea, ma anche alla ricerca accurata insita alla base del lavoro. Victoria, Susana e Carolina, come riporta il Miami Herald, erano partite da un obiettivo molto preciso: “ridurre le statistiche” dei cosiddetti “date rape”, ossia gli stupri che avvengono nei locali o durante le feste nei college. “Come giovane donna, penso che questo sia un problema di cui sentiamo parlare molto, specialmente quando arriviamo al liceo. Ed è un problema davvero comune. Le statistiche parlano di una donna su cinque, che è davvero un numero impressionante. Sappiamo che questa non è la soluzione del problema, perché non può mettere fine agli stupri, ma speriamo che possa diminuire il numero delle violenze e delle situazioni pericolose in cui in cui una ragazza può ritrovarsi a causa delle droghe”, riferisce Carolina al sito InsideEdition.com. A supporto del progetto, il team ha condotto dei sondaggi all’interno del campus della Northwestern University, rilevando che l’85% degli intervistati userebbe la Smart Straw, mentre il 50% ha detto di conoscere qualcuno che è stato vittima delle droghe in questione (soprattutto chetamina e GHB) durante un party. L’idea dei kit antidroga non è una novità, ma, come evidenziato dalle creatrici del progetto, quelli esistenti non venivano usati dalle studentesse dei college per la loro poca praticità. Le cannucce invece hanno molti vantaggi rispetto ai kit tradizionali: sono facili da portare con sé, discrete e riutilizzabili. La giuria del concorso ha apprezzato tantissimo l’idea delle tre ragazze, chiamate affettuosamente dai loro compagni di scuola “the straw ladies” (le signore della cannuccia), e le ha incoraggiate ad ampliare il progetto con proposte sulla distribuzione della Smart Straw nei campus e con l’ideazione di prodotti complementari alle cannucce antistupro. Le tre liceali hanno già pianificato di brevettare l’idea e di realizzarne la produzione sfruttando le potenzialità delle piattaforme di crowdfounding. Infatti adesso le ragazze sono in attesa del riconoscimento del brevetto, una volta ottenuto, il passo successivo sarà aprire una raccolta su Kickstarter per portare il prodotto sul mercato.

Insomma, oltre a portare avanti un obiettivo nobile e riconosciuto, le ragazze ci sanno fare con il business!

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