Niente sconfitta, ma non basta. Agorà del calcio: Cagliari-Napoli 1-1
di Alessandro Sommella (VE)
Al Sant’Elia va in scena un match fondamentale per il Napoli, mancante tuttavia di alcuni titolari: battere il Cagliari significa agguantare la prima posizione a 56 punti, a tu per tu con il Milan. Oggi però, è andata diversamente.
Il primo tempo non ci ha servito grandi occasioni da commentare: su tutte spiccano l’errore di Koulibaly a favorire Joao Pedro e la conversione al centro seguito da botta in porta di Mario Rui, su uno sfondo di brevi verticalizzazioni.
Il secondo tempo è altra storia, e vede come padrone assoluto del gioco, a sorpresa, il Cagliari: grazie a un gioco dinamicissimo e ricco di veloci scambi e scarichi, i sardi mandano dapprima al tiro Deiola (53’) e poi trovano il goal dalla distanza con Gaston Pereiro, al 58’, che fa 1-0, complice la brutta lettura del rimbalzo da parte di Ospina. Ma non finisce qui: il Cagliari nuovamente crea in maniera perfetta a servire Deiola, che nuovamente non concretizza, questa volta non con il piatto ma di testa in tuffo, a cui segue il tap-in di Baselli che la spara incredibilmente alta. In un contesto di crescente nervosismo in campo (si pensi al giallo al Koulibaly e al contrasto successivo che coinvolge di nuovo il senegalese) Marin offre di testa uno spunto a Joao Pedro, che la mette di poco sopra la traversa, e più tardi è lo stesso Marin che cerca la rete con una soluzione di potenza, brillantemente respinta da Ospina, riprovandoci nel recupero ma trovando l’esterno della rete..
Sembra fatta, ma proprio con uno dei neo-entrati, solitamente titolari, gli azzurri trovano di prepotenza il pareggio all’87’: ovviamente si tratta di Victor Osihmen, un nome, una garanzia, che incorna su cross di un Mario Rui particolarmente in forma: è 1-1.
Termina così al Sant’Elia Cagliari-Napoli, match cruciale per i partenopei segnati dalle assenze, che il Cagliari tuttavia fa da padrone, giocando con qualità e quantità impressionante (peccato per la concretizzazione). Del sorpasso dunque, se ne parla la prossima volta.