Il meglio deve ancora venire

di Pietro Aldo Mocerino (1G)

Quando Dia, ad una manciata di minuti dal 90’, ha rovinato i festeggiamenti dei tifosi azzurri con un sinistro che ha trafitto Meret, nessuno poteva rassegnarsi. La Salernitana, venuta a strappare punti-salvezza al “Maradona”, ha fatto la sua onesta partita, il Napoli ci teneva a far festa in casa ed ha subito assunto il controllo del match, ma sulla sua strada ha trovato un avversario roccioso e ben coperto, con il solo Dia in attacco. Nel primo tempo Osimhen di testa (22’) ed Anguissa dal limite (41’) si sono imbattuti in un grande Ochoa, pronto a respingere i loro tentativi. Nella ripresa la musica non è cambiata, azzurri all’attacco e granata a parcheggiare non uno, ma due bus davanti alla propria area. Ci voleva un episodio favorevole e così è stato.

Su un corner dalla destra, al 62’, col solito gioco di blocchi in area, è stato Mathias Olivera a staccarsi dal gruppone e a spizzare di testa quel tanto che bastava per superare Ochoa. A quel punto sugli spalti è scoppiata la festa del pubblico partenopeo, mentre sul terreno di gioco tutti correvano ad abbracciare il terzino azzurro, sorprendente uomo del match. Gli uomini di Spalletti sono anche andati ad un nulla dal raddoppio, prima con uno slalom di Elmas (65’), poi con un rasoterra di Osimhen, respinto da Ochoa (77’), infine con un sinistro di Kvaratskhelia finito di un soffio a lato (79’). Insomma, tutto sembrava far pensare ad una vittoria sicura, se non fosse stato per l’attaccante granata che, recuperato un pallone sulla destra, ha azzeccato la mossa vincente, creandosi lo spazio giusto per scagliare il tiro del pari. Una secchiata d’acqua gelida che ha spento le candeline già accese sulla tortascudetto. Ma, visto il capitombolo della Lazio al “Meazza” contro l’Inter nel lunchmatch, sarà sufficiente solo un punto per laurearsi campioni d’Italia, magari già giovedì prossimo in casa dell’Udinese. La festa è solo rinviata…