IGOR – Tyler, The Creator
di Antonio Villone (IE)
Vincitore di due grammy, un artista geniale e innovativo, leader del collettivo OFWGKTA (Odd Future Wolf Gang Kill Them All) e perfino uno stilista, avendo fondato i brand GOLF WANG e GOLF le FLEUR*, Tyler, the Creator è un cantante che con il tempo è riuscito ad avere una metamorfosi musicale non indifferente: dal mixtape Bastard a Call Me If You Get Lost esegue un viaggio tra stili e sonorità diverse fino a sfornare nel 17 maggio 2019 Igor, uno dei suoi migliori album (se non il migliore). Generalizzato come “rap album”, in Igor possiamo sentire dal R&B al pop sperimentale con un perfetto utilizzo di sample: dai Ponderosa Twin Plus One in A BOY IS A GUN a Tatsuro Yamashita nella famosissima GONE, GONE / THANK YOU; presenta anche la collaborazione di vari artisti famosi come Playboi Carti, Kanye West, Lil Uzi Vert e il comico Jerrod Carmicheal.
Igor ci racconta un dramma sentimentale, un triangolo amoroso tra lui, una ragazza e un ragazzo dove quest’ultimo lascia Tyler per la sua ex. Dettaglio interessante, come già detto all’inizio, è l’evoluzione di Tyler: all’inizio della sua carriera si prendeva la scomoda libertà di usare slur omofobi e parlare di come uccidere…Bruno Mars (“And stab Bruno Mars in his goddamn esophagus”- Yonkers); invece ora sembra parlare di una sua possibile bisessualità con un fantastico concept album. Dividendo l’album in due fasi abbiamo da EARFQUAKE ad A BOY IS A GUN che corrisponde al momento in cui Tyler prova questo forte sentimento; da PUPPET ad ARE WE STILL FRIENDS? la consapevolezza che questo sentimento causi solo dolore al povero Tyler. Tuttavia, ad aprire l’album abbiamo IGOR’S THEME (con la presenza di Lil Uzi) che ci introduce allo stile che ci accompagnerà per tutto l’album; il brano non è solo caratterizzato dal nuovo stile ma presenta poche frasi ripetute per tutta la durata del pezzo. Insomma, c’è un vero e proprio coinvolgimento nel nuovo approccio musicale di Tyler.
La prima fase inizia con EARFQUAKE (con la presenza di Playboi Carti): il testo ci aiuta molto a capire gli stati d’animo di Tyler e i difficili sentimenti che prova, come ad esempio la paura di essere abbandonato dal suo amato. Segue I THINK che amplifica questi sentimenti (“I think I’m falling in love, this time I think is for real) e mostra ancora più preoccupazione su come relazionarsi a riguardo (“How can I tell you?”). Ora abbiamo un interludio di 15 secondi, EXACTLY WHAT YOU RUN FROM YOU END UP CHASING. Questi 15 secondi ci fanno capire che nonostante le difficoltà (“There is always an obstacle”) bisogna sempre provare e impegnarsi per raggiungere una determinata cosa (“Like, you can’t avoid, but just chasing it and just like trying. Giving it everything that you can”). Successivamente c’è RUNNING OUT OF TIME dove Tyler ha difficoltà a far innamorare di sé il ragazzo, che cerca di nascondere la sua sessualità (“So take your mask of, stop lying for these n****s, stop lying to yourself, I know the real you”). Con NEW MAGIC WAND questa opprimente fretta di farsi amare viene evidenziata; infatti, qui Tyler mostra gelosia nei confronti della ragazza (“I need to get her out the picture, she’s really fucking up my frame, she’s not developed like we are” //” Your other one? Evaporate, we celebrate”) e vorrebbe farla sparire con una bacchetta magica risolvendo anche i suoi problemi. In A BOY IS A GUN abbiamo una previsione della seconda fase ed è inoltre presente il famoso sample di “Bound” dei Ponderosa Twin Plus One. In questo pezzo Tyler realizza che il ragazzo è solo un male per lui e lo paragona ad un’arma dicendo che lo fa sentire al sicuro ma al contempo sa che può fargli del male. Alla fine, paradossalmente gli intima di stare lontano da lui ed è qui che c’è maggiore consapevolezza del danno di questo amore, grazie a PUPPET (con la presenza di Kanye West). Tyler ammette sia il tossico attaccamento al ragazzo di cui è innamorato (“I want your company, I need your company, I can’t maneuver wihtout you next to me//”What is your wish, it can be granted”) sia che ormai è il suo pupazzo, come dice il ritornello. Dopo segue WHAT’S GOOD, che sembra far ritornare Tyler al vecchio stile prendendosi una breve pausa dal vibe di Igor, con quest’ottimo pezzo rappato. Importante è l’ultima frase del brano (“I don’t know what’s harder, letting go or just being ok with it”) che ci anticipa perfettamente GONE, GONE / THANK YOU, divisa in due parti come si capisce dal titolo. Tyler sembra liberarsi di questo amore (“My love’s gone”), accettando la relazione tra l’amato e la ragazza. Tyler pensava potesse succedere qualcosa ma, nonostante ciò, è soddisfatto di essere stato onesto con sé stesso e di non aver vissuto in una menzogna (accusa chiaramente il ragazzo di reprimere la propria sessualità: “You never lived in your truth, I’m just happy I lived in it”) e ammette di essere finalmente in pace (“But I finally found peace, so peace”). Ed è qui che inizia la seconda parte, caratterizzata dal sample di “Fragile” di Tatsuya Yamashita. Tyler ringrazia il ragazzo dell’amore e del tempo datogli, ma aggiunge che non vorrà più innamorarsi. Concludono l’album I DON’T LOVE YOU ANYMORE e ARE WE STILL FRIENDS; nella prima apparentemente Tyler è ufficialmente riuscito a superare questa delusione amorosa: sostiene che “il mare sia pieno di pesci” e che sia meglio così per entrambi. Tuttavia, in ARE WE STILL FRIENDS Tyler chiede ripetutamente se sono ancora amici o è possibile esserlo: alla fine non sembra aver dimenticato affatto questa persona.
Personalmente è uno dei miei album preferiti, consiglio decisamente l’ascolto per un approccio a qualcosa di alternativo e che unisce più generi. È anche utile per approcciarsi alla discografia di Tyler, the Creator, un artista fantastico che non smette mai di stupire. Senza dubbio riuscirà a stupire anche con i progetti futuri.