“What if?” – Past Lives, 2023
di Francesca Tierno (IIIF)
“In-Yun”. È questo il filo conduttore del debutto alla regia di Celine Song, Past Lives. L’In-Yun, spiega la protagonista Nora (o Nayoung, il suo nome coreano), è il fato. Se due sconosciuti si sfiorano leggermente per strada, significa che c’è un In-Yun tra loro, e che in una vita passata erano stati qualcosa l’uno per l’altra. Se due persone si sposano, significa che ci sono ben 8000 strati di “In-Yun” tra di loro.
Past Lives racconta la storia di Na-Young, nata e cresciuta in Corea del Sud, finché non si è trasferita con la famiglia in Canada. A scuola in Corea aveva coltivato una tenera amicizia, che stava per diventare qualcosa di più, con il suo compagno di classe Hae-Sung. Nayoung poi si trasferisce, diventa Nora, e pian piano dimentica Hae-Sung, Fin quando un giorno, parlando con la madre, ritrova il suo “childhood sweetheart” su Facebook. I due ricominciano a parlare, ma Hae-Sung è rimasto a Seoul per l’università, mentre Nora insegue i suoi sogni da sceneggiatrice a New York. Sembra quasi che i due siano sul punto di ritrovare quella connessione per loro tanto speciale, ma Nora decide di troncare nuovamente i rapporti perché temeva mettessero a rischio le sue ambizioni. Dopo ben 20 anni, Nora è ormai sposata con Arthur, conosciuto a un ritiro per artisti. La breve vacanza di Hae-Sung a New York riaccenderà però questioni e domande lasciate in sospeso da tanti anni.
“E se avessi preso una decisione diversa?” “Se non mi fossi mai trasferita?” “Se non fossi rimasto in Corea?” Se, se, se. Ecco il fulcro centrale della pellicola, che rievoca occasioni perse, desideri reconditi e ambizioni lavorative. I due protagonisti, separati da piccoli, sono diventati due persone completamente diverse da quel che pensavano. “Who you are is someone who leaves”, sono queste le parole amare che Hae-Sung rivolge a Nora in uno dei loro ultimi dialoghi. La piccola Na-young è rimasta lì, in Corea, e ha vissuto fino a quel momento dentro i ricordi di Hae-Sung. Invece Nora è cresciuta, professionalmente ed emotivamente, ha trovato stabilità anche grazie ad Arthur, e quando ritrova il suo amico d’infanzia, il suo mondo è sconvolto.
Nora aveva idealizzato Hae-Sung, e viceversa, ricordando i dolci momenti passati a parlare con lui da oltreoceano e quelli spesi insieme a Seoul. Hae-Sung arriva a New York con l’obiettivo di chiudere definitivamente una porta che a volte sembrava aperta, altre chiusa.
Fino a fine film, le emozioni sono forti e sono tante: nostalgia, tristezza, rimorso ma anche felicità, e tanta, tanta dolcezza. L’“In-Yun” ha modi strani di funzionare, e a volte non solo unisce, ma separa anche. Non è sempre detto che una persona sia quella giusta per noi, ma la loro traccia rimarrà sempre indelebile, specialmente per rapporti così particolari, che sembrano silenziosi, ormai quasi assenti, ma che necessitano solo di una piccola scintilla per riaccendersi.
Il film è una dolcissima storia, non d’amore, ma di relazioni umane. Insieme ai protagonisti, il pubblico si trova quasi costretto a chiedersi se i percorsi intrapresi sono effettivamente quelli giusti, se non si sia lasciato qualcosa indietro. La cinematografia ricorda molto lo stile di Lost in Translation di Sofia Coppola, anche per la storia raccontata, ma soprattutto per le tante inquadrature della città e dei paesaggi, che non sono semplici sfondi ma attivi partecipanti alla vicenda. Celine Song fa un lavoro straordinario sia nella sceneggiatura che nella regia del film, dunque non è sorprendente il successo che il film ha avuto negli Stati Uniti.
Past Lives
Regia: Celine Song
Distribuzione: USA 2023 (106 min)