Bacio Perugino. Agorà del calcio: Napoli-Perugia

NAPOLI-PERUGIA
S. Paolo, 14/01

BACIO PERUGINO
Vittoria banale ma non scontata quella del Napoli nella prima uscita stagionale in Coppa Italia. Un ottavo di finale blando, che non regala molto spettacolo, nonostante l’insolita concentrazione nella stessa partita (e nella stessa frazione di gioco) di numerosi casi arbitrali che costringono a più riprese l’intervento del VAR. 2-0 il risultato finale, con due rigori trasformati in gol da Insigne nella seconda metà del primo tempo, ed uno per il Perugia magicamente neutralizzato da Ospina. Il Napoli, dunque, passa ai quarti (dove incontrerà a distanza di poco più di una settimana la Lazio di Simone Inzaghi), con una prestazione povera, quasi evanescente, che non evidenzia la differenza di valore, prestigio e categoria delle due rose, e che a tratti lascia ampio spazio di gioco ad una squadra di metà classifica nel secondo campionato nazionale. Emblematico da questo punto di vista anche il risultato, frutto di due penalty e non arricchito da reti su azione in movimento.
Tutta altra storia la prossima: martedì 21, alle 20:45, contro una Lazio ben contenuta nello scorso turno di campionato, ma che da campione in carica del torneo ambisce senza alcun dubbio alla coppa. Arricchiti anche di due nuovi acquisti (Demme, esordito nel secondo tempo col Perugia, dal Lipsia primo classificato in Germania, e Lobotka, centrocampista slovacco proveniente dal certa Vigo, di recente ufficializzazione) gli Azzurri affronteranno un avversario impavido, non disposto a cedere molto facilmente uno degli obiettivi stagionali, contro cui si dovrà senza alcun dubbio dare e dimostrare di più di quanto fatto martedì.

Gattuso, in ottica turn-over, risparmia qualche titolarissimo per dare minutaggio e fiducia a qualcuno visto poco (o poco incisivo) nel corso del girone di andata. Riconferma il reparto difensivo visto a Roma sabato scorso (inevitabile, considerando l’emergenza in difesa), ma innesta nel centrocampo a tre Elmas al fianco di Ruiz e Zielinski, e rivoluziona l’attacco con Lozano e Llorente dall’inizio al fianco del capitano Lorenzo Insigne.
Match che inizia con un certo equilibrio, con entrambe le squadre che cercano di rendersi pericolose da un alto e dall’altro. Alla metà del primo tempo il Napoli alza la pressione offensiva, ottenendo anche delle buone chance dalla bandierina, quasi sempre con Manolas ad impattare in modo non decisivo. Al minuto 25 la svolta: l’arbitro fischia fallo in area. Il VAR conferma: rigore per il Napoli. Insigne trasforma spiazzando il portiere e porta in vantaggio i padroni di casa. Appena dieci minuti dopo la situazione si ripete. Stavolta è il VAR a segnalare al direttore di gara di andare a rivedere la propria decisione, e assegna un nuovo rigore agli Azzurri. Ancora Insigne dal dischetto finalizza bene: 2-0. Finale di tempo fitto di occasioni, con un gol annullato per fuorigioco a Zielinski a recupero iniziato, e ancora un altro rigore a favore del Perugia, che Ospina para miracolosamente appena prima dell’intervallo.
Secondo tempo che scorre senza grossi guizzi da entrambe le parti, con il Napoli che gioca per mantenere il risultato e esegue i cambi per preservare energie. Gattuso approfitta della sicurezza del risultato e lascia esordire il neo-acquisto Demme, che fa il suo debutto con la maglia tanto agognata sin da bambino (figlio di padre calabrese e mamma tedesca, ha sempre mostrato un certo attaccamento a Napoli e al Napoli). Poi Callejon per Lozano e Allan per Zielinski entrano in campo e danno un po’ di freschezza nei minuti finali della partita.
Scorre liscio e facilitato dall’assegnazione dei due rigori il passaggio ai quarti del Napoli. Quarti in cui Gattuso ritroverà Inzaghi, e Ospina rivedrà Immobile, cercando la rivincita e magari il riscatto rispetto all’ultimo incontro (il cui epilogo è ben noto).
Ripresa di stagione molto intensa per il Napoli, che dopo l’Inter nel match di Epifania e la Lazio si trova ad affrontare ben tre partite nella stessa settimana (Perugia, Fiorentina e la stessa Lazio), tutte e tre in casa, in quel San Paolo oramai irriconoscibile.

LINEA STADIO

Martedì, ore 15. Orario scomodo, ma che comunque non limita i tifosi ad esserci. Gli immancabili? Non credo. Quelli hanno deciso di disertare. Occasionali? Forse (anche considerando il prezzo irrisorio dei biglietti e l’avversario di bassa caratura). Fatto sta che vincente, perdente, sconfitto, non convinto o non convincente, in A, in B, in C… il Napoli è il Napoli. E il richiamo dello stadio è più forte di qualsiasi altra cosa al mondo. Nonostante sia un San Paolo completamente diverso da quello che ha visto sia stalle che stelle del dopo-D10S (sia per il rinnovo radicale, sia per le assenze degli ultras), l’atmosfera era comunque positiva. Vedere i bambini con il sorriso stampato in faccia davanti ai loro beniamini, quelli della televisione, adesso a pochissimi metri di distanza, scalda sempre il cuore, a dispetto delle esultanze tiepide e vaporose dovute alle assenze massicce (come testimoniano le numerose chiazze di sedili azzurri). Da apprezzare sicuramente il supporto dei pochi, sì, ma buoni seguaci presenti, non tirchi di applausi anche per gli errori. Dal vivo la squadra è apparsa sul pezzo e pensante, più delle partite delle scorse settimane: proprio come vuole Ringhio.
Un ringraziamento speciale va a Lorenzo Tonelli che, nonostante abbia ormai quasi chiuso le valigie in direzione Samp, è attento a notare nei momenti di silenzio le nostre richieste di attenzione e con molto cuore (ed educazione) ci saluta. E ci fa vincere scommesse.

PAGELLE

NAPOLI

  • Ospina: 7,5

Questa volta voto e commento se li merita, e anche ottimi. Para un rigore sul 2-0 che avrebbe potuto riaprire la partita, e ciò gli vale la valutazione così alta. Incredibilmente e per fortuna se le cava bene anche con i piedi e dà sicurezza al reparto difensiva.

  • Hysaj: 6,5

Ragazzi, Hysaj si è evoluto: da dilettante a professionista. Il nostro terzino destro conferma il suo ottimo momento di forma (fa strano dirlo proprio su Hysaj), ed anche oggi è uno dei migliori in campo. Mette un paio di palloni interessanti in mezzo che però Llorente non capitalizza (sai che novità).

  • Manolas: 6

Kostas alla fine non ha dovuto fare sforzi particolari, si porta a casa il 6 senza tanti problemi. Gli attaccanti del Perugia contro di lui sembravano gli aeroplani che vanno verso King Kong, mosche fastidiose da scacciare via. In zona gol si rende pericoloso impattando più volte di testa su calcio d’angolo. Bene.

  • Di Lorenzo: 6

Anche lui per lui partita ordinaria. Il nostro Giovanni gestisce in modo tranquillo la retroguardia senza mai rischiare nulla, rigore a parte. Importante che si sia fatto trovare pronto per questa gara perché c’era il rischio di perderlo psicologicamente dopo il disastro di Roma della settimana scorsa.

  • Mario Rui: 6-

Difesa del Napoli che si muove bene insieme e che neutralizza completamente il Perugia: lo dimostra il fatto che Mario non ha combinato nessun pasticcio, e (anzi) tiene in maniera eccelsa. Anche lui potrebbe meritarsi il 6 politico, ma quel meno è perché da lui ci aspettiamo sempre qualche traversone pericoloso (alla fine è lui il nostro terzino di spinta), cosa che però non è arrivata.

  • Elmas: 6

Elif ha sicuramente buone qualità e non lo scopriamo oggi. Ovviamente come qualsiasi giovane con poche presenze ha troppa foga: non gioca con tranquillità e semplicità. Cerca più volte la giocata difficile e di effetto, perdendo palloni. Il 6 se lo merita per la voglia e l’impegno messo.

  • Fabian Ruiz: 5,5

Ormai sono convinto che Fabian si sia perso nel suo mondo e che non riesca più ad uscirne. Ruizland è un posto magico dove la lentezza è la qualità suprema, si usa solo il macino e fare passaggi di prima è assolutamente vietato. Anche contro il Perugia non è sufficiente, cosa preoccupante, ma con l’arrivo di Demme ora abbiamo un vero centrale di centrocampo, e quindi Fabian potrà essere spostato mezzala. Speriamo possa fare meglio.

  • Zielinski: 7

Uno dei pochi vivi in questa squadra, che si conferma eccezionale e fondamentale. Fa ammattire non la difesa del Perugia, ma qualsiasi perugino sulla faccia della terra. Davvero inarrestabile. Vero, è stato contro una squadra ottava in Serie B, ma fare prestazioni del genere anche contro piccole realtà è importante affinché si recuperi al 100% mentalmente, e nelle ultime partite ha dimostrato che sta avendo questo recupero e può essere decisivo.

  • Lozano: 6,5

“Tozzi Tozzi” Lozano monta il turbo sulla sua macchinina e corre come se non ci fosse un domani. Si procura un rigore e ogni volta che tocca palla diventa un serio problema per la retroguardia biancorossa. Nel secondo tempo invece, come tutta la squadra, cala per gestire il risultato. Nonostante tutto mi aspettavo qualcosa di più dal Chucky: ricordiamo che è il giocatore più pagato della storia del Napoli.

  • Llorente: 5

Nulla. Solo vergogna. Contra il Perugia una prestazione del genere… bah. Speriamo di liberarcene a Gennaio.

  • Insigne: 8

FINALMENTE! In questo ultimo periodo solo buone prestazioni ma con poco sostanza e incisività, questa volta una partita completa. Crea occasioni e fa doppietta su rigore. Anche in fase di copertura da una grossa mano ripiegando più volte. Ogni tanto…

  • Demme: 10

Dieci come il numero che aveva sulle spalle il suo omonimo. Noi siamo contentissimi di questo acquisto: come si è visto, tatticamente può essere quello che serve al Napoli e il suo attaccamento alla maglia è ciò che sicuramente ci garantisce un impegno fuori dal comune. Lascia il Lipsia primo in classifica in Bundesliga, di cui tra l’altro era anche capitano, per venire a giocare nella squadra del cuore sua e del padre. Una vicenda rarissima nel calcio moderno, nel quale comandano solo soldi e trofei, e i sentimenti e la fede calcistica vengono messi da parte. FORZA NAPOLI, DIEGO!
Sono sicuro che darai tutto per questa maglia, la maglia che ami come l’amiamo noi e ciò ti rende, appunto, uno di noi.

  • Allan: 6

Entra e ha comunque un buon impatto tanto solidità e corsa al nostro centrocampo. Prova anche ad essere pericoloso in fase offensiva senza però grandi spunti.

  • Callejon: 6

Entra bene in partita, è scattante, preciso nei lanci e negli appoggi come non si vedeva da tempo e in fase offensiva si fa vedere mettento in paio di palloni pericolosi in mezzo. Ma si vede che ormai non è più quello che noi che l’abbiamo vissuto (ma per davvero) ricorderemo molto a lungo.

  • Gattuso: 7

Ringhio è stato bravissimo a non far cadere la squadra in depressione, il che era molto facile accadesse dopo la partita con la Lazio. Infatti la squadra entra in campo ed impone il suo gioco con una fluidità e velocità di palleggio che non si vedeva da tempo e fa ben sperare. Nel secondo tempo la squadra gestisce il 2-0, ma proprio della seconda metà di gioco Gattuso si dice insoddisfatto in conferenza: avrebbe voluto vedere un Napoli a ritmo alto e non che addormentasse la partita. Parole che fanno capire come la mentalità del nostro mister sia quella di cercare sempre il meglio e di non accontentarsi mai: mentalità e cattiveria che in parte sta trasferendo ai suoi calciatori, e sarà sicuramente fondamentale per salvare il resto della stagione da qui a fine anno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.