BATTER UP by BABYMONSTER: arriva il debutto,ma…
Il vento cambia direzione tra le strade di Seoul, portando via con sé le tendenze della quarta generazione dell’industria k-pop per lasciar spazio agli idol della quinta, sempre più giovani e poliedrici. Ogni agenzia ha ormai da tempo lanciato sul mercato le sue innovative proposte maschili e femminili; con una concorrenza sempre più agguerrita, la YG Entertainment ha scelto di lanciare sul mercato un nuovo gruppo soltanto da una settimana, nonostante fosse stato annunciato ufficialmente alla fine del 2022…ma quali sono le ragioni (plausibili) che hanno spinto l’agenzia a posticipare il progetto fino ad oggi?
La prima forse è che si tratta di un girl group, creato da un’etichetta che paradossalmente predilige formare boy groups, ma ha come fiore all’occhiello le BLACKPINK, che dal loro debutto nel 2016 non hanno fatto altro che collezionare record, diventando un topos di riferimento per tutti i gruppi femminili che le hanno susseguite.
Naturalmente la YG riconosce quanto le sue ragazze abbiano influito sull’intero settore discografico sudcoreano, e si sarà di certo posta la domanda: “Come facciamo a far debuttare un girl group che riesca ad avere notorietà senza farne crollare l’identità?”
La risposta è riassunta nel nome stesso del gruppo, BABYMONSTER, che descrive perfettamente i due punti cardine del progetto: la giovane età dei membri, compresa in una fascia tra i 20 e i 14 anni, e le ineguagliabili competenze di ognuna nel canto e nel ballo, enfatizzate da video di prove individuali e di gruppo caricati sul loro canale YouTube, che le rendono degne dell’appellativo di “mostri”. Il digital single “BATTER UP”, il cui M/V ha ottenuto il record del debutto k-pop più visualizzato in 24 ore, è la prova tangibile delle straordinarie capacità delle ragazze, nonostante una parte dell’opinione pubblica la consideri una blanda canzone con sonorità hip-hop, completata da un testo dimenticabile e una coreografia troppo semplice; insomma, per prendere una posizione serve premere play!
Ciò che tuttavia ha saputo scatenare l’hype, oltre alla grandissima popolarità che le BABYMONSTER hanno raggiunto nei mesi precedenti, sono state le controversie: i membri dovevano essere 7 ma hanno debuttato in 6, senza Jung Ahyeon, ritenuta la cosiddetta “all-rounder” del gruppo. Nel periodo luglio-agosto, dopo che sono stati trapelati in rete video in cui la giovane trainee ha cantato “Feeling Myself” di Nicky Minaj ad un talent show scolastico senza saltare la n-word, ha smesso di postare sui social e di apparire in pubblico con le altre ragazze. Tutto ha fatto pensare che avesse deciso di abbandonare l’agenzia, ma la YG stessa ha chiarito la faccenda, comunicando ai fan che Ahyeon ha deciso volontariamente di prendersi una pausa per “problemi di salute” e che avrebbe fatto il suo ingresso nella scena musicale al prossimo singolo del gruppo. A chi non sembrerebbe una scusa? Ancor più scalpore ha suscitato un annuncio fatto pochi giorni dopo il rilascio del debutto, dove l’agenzia ha dichiarato che le ragazze non parteciperanno ad alcun music show o evento per promuovere il singolo, esentandole dunque dalle attività principali di ogni gruppo “rookie” (che ha appena esordito nella scena), quasi come se non ne avessero bisogno.
Per farla breve, non possiamo ancora affermare con certezza quale sarà il futuro delle BABYMONSTER, soprattutto a causa dello scarso impegno della YG nel loro management: vivranno di rendita e saranno ricordate come le “nuove BLACKPINK” o saranno in grado di superare questo pregiudizio e di guadagnare il successo con una propria identità musicale?
Di certo possono fare affidamento su un fandom solido, ma sarà abbastanza? Se volete scoprirlo, vi conviene restare sul pezzo!
di Francesca Pia Piantarosa (IIG)