Star Wars diventa un western sulle sabbie di Tatooine – The Book of Boba Fett (USA, 2021)
del prof. Lucio Celot
Diciamolo subito: dopo le due stagioni di The Mandalorian (2020, Disney+), gli autori di questa seconda serie tv spin-off in live action di Star Wars si sono divertiti a giocare con i classici e i generi del cinema. The book of Boba Fett strizza l’occhio alle macchine distruttrici e ai cyborg assassini di Terminator, ai treni blindati di Fantasmi da Marte, agli scenari desertici e desolati alla Mad Max, persino a King Kong che si arrampica sull’Empire State Building. Ma è negli ultimi due episodi che la storia diventa un vero e proprio western, un omaggio nemmeno tanto implicito al genere che ha fatto la storia del cinema classico hollywoodiano: c’è tutto Sergio Leone e la sua “trilogia del dollaro” nel racconto del conflitto che oppone Boba Fett e i suoi compagni ai Pyke, malvagi e subdoli mercanti di una droga chiamata “spezia” (che c’entri qualcosa Dune?) che sta diventando la rovina degli abitanti del pianeta Tatooine.
E sì, perché Boba Fett, il villain, il cattivo della saga originale di Star Wars non è morto precipitando nelle fauci del sarlaac in Episode:VI, ma è sopravvissuto grazie alla sua armatura, è stato catturato e poi adottato da una tribù di sabbipodi Tusken di cui è divenuto un membro a tutti gli effetti e poi si è assunto il ruolo di “signore del crimine” che un tempo era stato (lo ricordate?) di Jabba the Hutt. In realtà, pur non disconoscendo il proprio passato e facendo ricorso, quando necessario alla violenza, Boba diventa una specie di sceriffo-boss di Mos Espa, la città dove si svolge pressoché tutta la vicenda.
Invecchiato, un po’ arrugginito e, dunque, bisognoso di immergersi periodicamente in una vasca dai poteri curativi, Boba ricorda il passato: da quando ha visto il padre Jango Fett morire ucciso da un cavaliere Jedi, al suo apprendistato presso i predoni delle sabbie, all’incontro con l’assassina “libera professionista” (!) Fennec Shand, una sorta di ninja a cui ha salvato la vita e ora suo fedelissimo braccio destro. Il ritorno di Boba non piace a nessuno, ed egli dovrà cercarsi altri compagni per rispondere alla sfida dei Pyke, mercanti di un sindacato che non vuole ostacoli sulla sua strada: ritroveremo Mando il mandaloriano, il piccolo Grogu, persino Luke Skywalker nel suo ruolo di insegnante Jedi e un gruppo di giovani aspiranti cyborg; e poi, ancora, come in ogni cross-over che si rispetti, altri personaggi già visti in The Mandalorian, la meccanica di Tatooine con i suoi droidi, lo sceriffo Cobb Vanth, la Jedi Ashoka Tano.
Quando ci si avvia allo showdown, all’inevitabile finale che vede lo scontro decisivo tra le due fazioni per il dominio della città, siamo in piena atmosfera western, con tanto di pistolero alieno che rifà il verso a Lee Van Cliff ne Il buono, il brutto, il cattivo e perfino un “triello” che omaggia nostalgicamente l’epoca dello “spaghetti western” di Leone; l’assedio al “fortino” difeso da Boba e compagni, compreso di “arrivano i nostri!” e il duello tra Boba e il bounty-killer Bane chiudono una prima stagione che non deluderà i fans sparsi su tutto il pianeta (Terra).
Che altro si può dire di una saga che continua ininterrottamente dall’ormai lontano 1977 e continua a raccogliere un pubblico largamente intergenerazionale? Ben poco, se non che la festa per gli occhi e il cuore degli appassionati continua…
The Book of Boba Fett (id.), USA 2021
Stagione 1 (ep.1-7)
Distributore: Disney+