Un pari e tanti dubbi
di Pietro Aldo Mocerino (IIG)
Tutti scontenti al Maradona dopo Napoli-Milan. La ragione è semplice: primo tempo completamente rossonero, con i padroni di casa che hanno subìto quasi passivamente il predominio dei milanisti; successiva ripresa a favore dei partenopei, con il risultato di un pareggio con nessun vincitore.
Alla vigilia, Garcia ha sorpreso i tifosi con la scelta di Elmas in mediana, al posto dell’atteso Cajuste, e mai innesto si è rivelato tanto errato, perché il macedone non solo non è un mediano portato a difendere, ma anche quello che saprebbe fare dalla metà campo in su non è stato in grado di esprimerlo. Infatti, il Milan ha presto preso possesso del match e, nel giro di neanche 10 minuti (tra il 22’ e il 31’), ha castigato gli azzurri con due colpi di testa di Giroud, che hanno lasciato sul posto Rrahmani e trafitto Meret. Vero è che, nel frattempo, il Napoli ha anche provato a pareggiare, ma Politano si è divorato un gol fatto su assist di Kvaratskhelia, concludendo solo sull’esterno della rete.
Non è bastato per frenare il Milan, che prima con Reijnders (40’), poi con Musah in pieno recupero – e con Meret stavolta attento a respingere – ha sfiorato il tris.
Garcia capisce che così non va e, dopo l’intervallo, muta del tutto la fisionomia del Napoli e della gara, mandando in un colpo solo Rrahmani, Mario Rui ed Elmas sotto la doccia; dentro Ostigaard, Olivera e Simeone.
Dopo nemmeno cinque minuti dalla ripresa, la musica cambia: con Di Lorenzo che sulla destra pesca bene Politano, che salta sia Pellegrino che Theo Hernandez e supera di potenza Maignan, il Napoli ed il Maradona ora ci credono. Lo stadio diventa una bolgia e al 63’ esplode in un boato liberatorio, quando Raspadori, su punizione dal limite, aggira la barriera e batte ancora il portiere milanista.
Nonostante la girandola delle sostituzioni, il risultato non cambierà più. C’è solo il tempo di registrare l’espulsione di Natan (89’) per doppio giallo e un’occasione finale per ognuna delle contendenti: prima Calabria scuote l’esterno della rete (90’), poi Kvara (94’) si destreggia in area e calcia, ma Maignan gli dice no di piede. Salomone non avrebbe fatto meglio, un tempo ed un punto ciascuno. Ma nessuno resta soddisfatto.
Meret 5,5: nonostante un salvataggio su Musah, smanaccia troppo debolmente sul primo gol di testa di Giroud.
Di Lorenzo 6,5: dapprima soffre la velocità di Leao, poi cresce nella ripresa, smarcando in area Politano per il primo gol azzurro.
Rrahmani 4: una statua per quanto è immobile. Giusto lasciarlo negli spogliatoi.
Natan 6: almeno regge l’urto milanista nel primo tempo e prova a costruire dal basso, peccato per la doppia ammonizione.
Mario Rui 4,5: rispetto a Rrahamni prova a fare qualcosa, ma lascia troppi spazi sulla
sua fascia, da dove iniziano le azioni delle due reti rossonere.
Elmas 4: né carne né pesce, non difende e non propone, uomo in meno.
Lobotka 6: uno dei primi a risorgere dopo l’intervallo, manovrando come sa.
Zielinski 6: primo tempo da spettatore non pagante, ma nella mediana a due disegnata da Garcia per il secondo tempo migliora.
Politano 8: una spina nel fianco per Theo Hernandez e compagni, che nella ripresa non lo prendono mai. Da vero giocatore di classe il palleggio appena prima del suo acuto personale.
Raspadori 6: partecipa molto alla manovra, per questo non conclude quasi mai, però la punizione del pari è da applausi.
Kvaratskhelia 5: spesso punta troppo l’avversario e, così, Calabria gli prende le misure. Poi fallisce un’occasione propizia.
Ostigaard 6: difficile far peggio di Rrahmani, bastava un po’ di mobilità e di attenzione, come ha fatto lui.
Olivera 5,5: più vivace di Mario Rui, ma non assiste bene sulla fascia Kvara.
Simeone 6: apre spazi e tiene in apprensione i marcatori milanisti, ma non è granché pericoloso.
Anguissa e Zanoli: S.V.
Garcia 5: sbaglia la preparazione del match e quando corre ai ripari deve solo accontentarsi di un punto.