“Brividi” di Mahmood e Blanco: dalla stesura alle classifiche mondiali, passando per l’Ariston
Francesca Pia Piantarosa di VF
Quest’anno all’Italia spetta un difficile incarico dopo 30 lunghi anni di attesa: ospitare l’Eurovision Song Contest, il Festival della canzone europea seguito in tutto il mondo da più di 60 anni. Ad accogliere i cantanti scelti per rappresentare le varie nazioni ci penseranno i vincitori dell’ultima edizione di Sanremo, che anche quest’anno premia i più giovani: Mahmood e Blanco, una collaborazione tanto inaspettata quanto funzionale. Tra Alessandro Mahmoud (già vincitore di Sanremo 2019 con il singolo “Soldi”, arrivato al secondo posto nell’ESC dello stesso anno) e Riccardo Fabbriconi (appena 19enne e fresco di debutto con il suo primo album in studio “Blu Celeste”) non c’era mai stato alcun incontro prima della creazione di “Brividi” (così si chiama il brano record del duo): si sono anzi conosciuti proprio durante la sua produzione. E allora cosa, o meglio chi ha permesso loro di incontrarsi? Il merito è tutto del producer Michele Zocca, in arte Michelangelo, che in soli 6 anni di carriera nel settore ha già arricchito il curriculum con alcuni lavori discografici di media fama, ma è con Blanco che il suo nome ha iniziato a far rumore. Tra i due infatti, non c’è solo un rapporto professionale, ma una vera e propria amicizia, tant’è che il cantante cita spesso Michelangelo nell’apertura dei suoi brani per rendergli una sorta di omaggio, un ringraziamento per averlo sostenuto della sua rapida ascesa nella scena musicale italiana. Michelangelo stesso ha raccontato l’aneddoto dell’incontro tra i due artisti in diverse interviste: “A Luglio stavo lavorando con Mahmood per il suo progetto e un giorno Blanco passa in studio per conoscerlo. Tra una chiacchiera e l’altra ho iniziato a suonare il pianoforte e subito dopo loro hanno improvvisato melodie, creando il ritornello”. Il produttore era ben consapevole che mettere insieme due registri stilistici tanto diversi come quelli di Mahmood e Blanco non sarebbe stata un’impresa facile, ma lui è riuscito a fonderli senza sporcare l’identità singola che gli viene attribuita, ma anzi esaltando le peculiarità vocaliche di entrambi. “Brividi” è un inno alle insicurezze che si provano in amore, e soprattutto alla libertà di amare senza pregiudizi, lasciandosi totalmente trasportare dal sentimento. Anche la stesura del testo ha permesso ai cantanti di mantenere la loro essenza integra, stavolta dal punto di vista creativo e concettuale: Mahmood, nella sua strofa iniziale, canta di un amore basato su ideali romantici, mentre Blanco si concentra su una visione più materialista e passionale; entrambi però, si sentono “nudi”, inadeguati dinanzi all’amore e alla sua bellezza. Con i “brividi” addosso, non riescono a padroneggiare le loro emozioni e commettono errori: sia nel ritornello che nel bridge (dove cantano insieme) le loro concezioni tanto diverse trovano un punto in comune e lo affrontano insieme, sfogandosi.
Il debutto sanremese del singolo è stato solo l’inizio di una scalata andata oltre ogni aspettativa. Solo al primo giorno di rilascio, “Brividi” è diventata la canzone più ascoltata in un giorno su Spotify Italia e debutta nella Top 5 globale della stessa piattaforma, con la cifra di 3.384.192 ascolti. Dopo la vittoria, basta una settimana per conferire al singolo la certificazione di platino, con oltre 100.000 vendite in Italia, e il 18 Febbraio ha raggiunto la posizione numero 15 nella Billboard Global 200, classifica che certifica i pezzi più ascoltati e comprati al mondo, USA inclusi. Attualmente la canzone è scesa al numero 68, ma per un brano italiano questo è un traguardo mai visto prima, poiché l’industria musicale americana ha un peso maggiore rispetto alle altre in termini d’influenza commerciale. Insomma, la storia di questo pezzo è davvero da brividi!
Grazie