dress code

di Eleonora Pompeo (IF, a.s. 2021/2021)

Il guardaroba

Durante il periodo dell’adolescenza ognuno di noi attraversa una fase in cui cerca di collocarsi all’interno della società e questo fenomeno si manifesta anche attraverso l’abbigliamento, infatti, spesso nel relazionarci con un individuo appena conosciuto le prime cose a cui prestiamo attenzione sono i principali tratti del viso; se una persona è alta o bassa; se ha le mani curate e anche il modo di vestire, cosa che spesso ci dà anche indicazioni sul come inquadrarla; di fatto iniziamo a renderci conto se ama vestirsi con capi firmati o se è una di quelle persone che non storcono il naso nel momento in cui si trovano davanti a una bancarella; se ci troviamo davanti a qualcuno a cui piacciono molti accessori o no. 

Quello che cerco di dire è che il primo impatto che diamo a una persona lo diamo attraverso ciò che mostriamo all’esterno, pur essendo consapevoli che non è ciò che conta in realtà, e così avviene anche a scuola.

L’ambiente scolastico ci permette di conoscere i diversi stili che  possiamo assumere: da uno stile sobrio presentato magari, con un colletto che fuoriesce da un maglioncino, a uno più provocatorio che può prevedere anche una spalla da fuori; ma ecco che qua il discorso si fa interessante:  infatti, le opinioni di studenti si dividono. Alcuni, infatti, ritengono di potersi sentire liberi di esprimersi nel modo in cui preferiscono anche se questo dovesse comportare di girare con dei pantaloncini corti  per i corridoi della scuola; altri, invece, poiché ritengono che la scuola sia un luogo  pubblico e di studio in cui bisogna mantenere un abbigliamento e un’idoneità pertinenti alla serietà, che la contraddistingue, ricercano uno stile più sobrio.

Nel primo caso ci troviamo di fronte a dei giovani che non vedono l’ora di potersi affermare per quello che sono e che non hanno paura di dover infrangere qualche regola per sentirsi liberi. Infatti, le persone che si schierano con questo gruppo sono dei veri e propri anticonformisti che non vogliono vedersi limitati su nulla e che reputano la scuola, o luoghi simili, un ambiente come un altro: solo un’altra passerella come un’altra per mostrare il loro stile.

Nel secondo caso, invece, dobbiamo confrontarci  con degli individui che si attengono rigorosamente ad un abbigliamento che non metta in risalto la loro personalità, ma che rispetti il contesto che privilegia l’interiorità piuttosto che le apparenze considerando che la scuola necessita di un certo rispetto delle regole, non  intendendo con ciò affatto limitare lo stile emergente di un ragazzo, ma anzi comprendendo che ci si può attenere a uno stile decoroso pur mantenendo dei particolari che diano un’idea di noi.

Non si vuole, quindi, negare una libertà, ma dimostrare  rispetto verso quelli che sono luoghi e ambienti che richiedono una certa neutralità.

In quanto alla mia opinione, che immagino  si sia già intuita,  mi ritrovo sicuramente nel secondo gruppo. Trovo che la scuola sia certamente un posto dove iniziamo ad affermarci cercando di trovare anche la nostra dimensione, ma non dobbiamo mai dimenticarci che è un luogo che richiede serietà e rispetto per il suo fine iniziale: studiare e formarsi una cultura.

Dobbiamo quindi stare attenti, nel momento in cui vogliamo che il nostro abbigliamento voglia dare un’impressione di noi, a non dimenticarci mai che non è semplicemente un red carpet dove mostrare le nostre capacità stilistiche, ma molto di più: è dove iniziamo ad avere le nostre prime difficoltà, dove raggiungiamo le nostre piccole vittorie e dove stringiamo legami che resteranno saldi per tutta la vita futura e trovo che il sapersi vestire bene nel costruire quella che potrà essere la nostra personalità sia subordinato di fronte all’opportunità di affermarci  con la nostra personalità ed essere fieri di noi stessi. Tutto ciò affiancato dal confronto costante con docenti ed amici. 

Trovo molto più gratificante essere fiera di me stessa che sapere di avere un guardaroba che mi rispecchi.

4 pensieri riguardo “dress code

  • 23 Gennaio 2021 in 18 h 35 min
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    Complimenti ,Eleonora!
    Mi è piaciuto molto quello che hai scritto.

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  • 23 Gennaio 2021 in 21 h 00 min
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    Grazie mille❤️🥰

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  • 24 Gennaio 2021 in 16 h 38 min
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    Interessante argomento che affronta lo sbandamento dei giovani in un periodo di crisi generale. Anche loro si dividono e non sanno confrontarsi sulla forza dell’immagine in un mondo dove la super-esposizione ci stordisce e in cui la sobrietà sta lentamente riconquistando valore.

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  • 24 Gennaio 2021 in 23 h 29 min
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    Brava Eleonora, articolo molto equilibrato

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