Fatebenefratelli. Agorà del calcio: Lazio-Napoli

Agorà del calcio, rubrica a cura di Salvatore Monaco e Pietro Peluso

LAZIO-NAPOLI

Stadio Olimpico, 11/01

FATEBENEFRATELLI
Brucia ancora. Una ferita che non si rimargina, e che si aggrava giornata per giornata, quella delle sconfitte di fatto regalate da parte del Napoli. Un messaggio di carità e rispetto del prossimo che molto fa onore alla compagine Azzurra, ma che non appartiene per nulla all’ambiente dello sport e della competizione agonistica. Ennesimo l’epilogo ormai topico di una sconfitta basata su errori individuali e osceni, coronamento perfetto dell’inizio di gestione tecnica da parte di Rino Gattuso, che pur da “Ringhio” non solo non morde, ma pare non abbaiare nemmeno. Questa volta con l’aggravante della “zona Lazio”: la beffa arriva allo scadere, come spesso è accaduto in questa prima metà di stagione ai Biancocelesti, al termine di una ripresa che vede la “ripresa” vera e propria del gioco da parte del Napoli, con qualche spunto altalenante che crea tiepide preoccupazioni agli avversari. “Zona Lazio”, dal 75’ in poi, e “zona Napoli”, nell’Anti-inferno di ignavi della metà classifica, sempre più lontana dalla “zona Europa” (11 punti in attesa della Roma quarta classificata. Da un lato la Lazio chiude la settimana di festeggiamenti dei 120 anni con una vittoria, pur non meritatissima, ma poco importa a Inzaghi, che raccoglie punti con sorpresa, li porta a casa e si pavoneggia in vetta, o a Immobile, che per la ventesima volta in questa stagione va a festeggiare sotto la curva; dall’altro il Napoli, che vede come punti solo quelli di sutura in un’ infermeria sempre più piena e fatalmente decisiva, e vede aumentarsi sempre più i motivi di sfiducia. Sfiducia che non sembra toccare Gattuso, ma che di certo lo immerge di colpo in una vasca di freddo e pungente realismo. “Inutile parlare di obiettivi” dice, “non si deve vedere la classifica e non si deve parlare di aria fritta”, ammettendo la propria colpevolezza consapevole anche della sua precarietà: “devo anche riuscire a fare risultati per rimanere a Napoli (…), anche io sono legato ai risultati”.

Panchina corta e tanti infortuni costringono il Napoli ad un’ulteriore rivoluzione, sempre nel reparto difensivo: Meret infortunato lascia spazio ad Ospina tra i pali. Riconfermata la formazione del posticipo contro l’Inter in casa, con Di Lorenzo ripiegato con presunta versatilità come centrale difensivo al fianco di Manolas, con Hysaj e Rui come quarti; Ruiz ancora vertice basso dietro a Zielinski e Allan; davanti, il tridente Insigne-Milik-Callejon.
Il primo tempo scorre, sì, senza noia, ma anche senza alcuno spunto particolare da parte di entrambe le squadre. Squadre che si studiano, giocano basse e compatte, l’una cercando di contenere gli errori considerando anche la spettacolare forma fisica e la capacità di strappo rapido in contropiede degli avversari, l’altra ridimensionata dalla presunta qualità più individuale che collettiva e dalla netta supremazia negli ultimi scontri diretti degli ospiti. Pressing oculato e pochi rischi in possesso palla, di tanto in tanto mostrando qualche guizzo di gioco mai davvero pericoloso. Nella ripresa qualcosa cambia, soprattutto da parte del Napoli: forse paura di perdere, forse effettiva voglia di vincere, i Partenopei intensificano il palleggio creando diversi spunti di gioco, che a più riprese intimoriscono la difesa laziale. Minuto per minuto gli uomini di Gattuso alzano il baricentro, approfittando degli innumerevoli errori della difesa della Lazio per provare a creare pericolo, senza però ottenere una buona riuscita. Al 68’ un fraseggio rapido offre palla a Zielinski da una buona posizione in area di rigore: ostacolato da una buona copertura, il polacco tenta un tiro a giro che si stampa sul palo. Non molto dopo è Insigne ad avere l’occasione di portare il Napoli avanti, ma la debolezza del suo destro non impensierisce Strakosha e vanifica ogni tentativo di vantaggio. All’82’, poi, l’episodio decisivo che archivia definitivamente la partita. Ospina, coinvolto nel palleggio dei difensori schiacciati dal pressing avversario, combina un pasticcio nel tentativo di dribblare un assatanato Immobile, rapace d’area, che gli ruba con maestria il pallone e nonostante la posizione defilata insacca senza guardare un destro che manda fuori fase Di Lorenzo nel tentativo di salvataggio in extremis. 1-0 Lazio e 20° centro stagionale del fuoriclasse di Torre Annunziata, che stacca ulteriormente i concorrenti nella classifica marcatori. A frittata fatta risultano inutili anche le sostituzioni di mister Gattuso, nel tardo tentativo di svoltare tatticamente la partita.
Decima vittoria consecutiva e record per i Biancocelesti, che non mollano la fuga del treno di testa (nonostante la partita da recuperare). Ancora una volta tutto da rifare per il Napoli, che si ritrova -come spesso è accaduto nelle ultime settimane- a fare mea culpa e a piangersi errori decisivi seppur banali. L’errore di Ospina affossa il Napoli tanto moralmente quanto in classifica, dove vede allontanarsi i sogni d’Europa e di gloria.
Testa a martedì, dunque, nel match contro il Perugia in casa per il primo impegno stagionale di Coppa Italia, potenzialmente unica competizione in cui il Napoli potrebbe puntare per dare un senso ad una stagione ormai quasi segnata.
Ieri, oggi e domani, incondizionatamente: FNS!!!

PAGELLE

NAPOLI

  • Ospina:

  • Manolas: 6

Il greco si mostra in ripresa dopo il disastro contro l’Inter. Fa a gara con Immobile a “chi corre di più” e Kostas ne esce vincitore il più delle volte. Attento in fase di copertura, ma il problema rimane lo stesso: con i pezzi di legno che ha al posto dei piedi è difficile per lui far partire l’azione dal basso.

  • Di Lorenzo: 4

Giovanni mi dispiace, però… JA, MA CHE FAI!?
Il tiro di immobile bastava toccarlo per salvarlo. Quel pallone potevi stopparlo e spazzare tranquillamente, ma tu no! Tu sei temerario, sei Giovanni il coraggioso, ti piace il rischio, e quindi decidi di intervenire in maniera scomposta e completamente scoordinata. Uagliu non c’è ne va bene una quest’anno, che depressione…

  • Hysaj: 6,5

Oh Elseid complimenti! Bravo! Davvero bravo! Tiene molto bene la fascia, (Lulic in fase offensiva infatti è stato completamente neutralizzato) e spinge anche parecchio, ma ovviamente i piedi sono quello che sono e quindi nulla di che, oramai lo conosciamo. Ad un certo punto accade un evento più unico che raro: il nostro fenomeno albanese punta un difensore e… TUNNEL! INCREDIBLE! Elseid entra in aria di rigore, ha una buona occasione per crossare e mettere Milik solo davanti a Strakosha, ma decide di tirare e caccia uno dei tiri tra i peggiori mai visti. Comunque sia, bravo Hysaj, ci hai sorpreso.

  • Mario rui: 5

Davvero pessimo. Lazzari ha fatto quello che voleva, proprio perchè Mario non è riuscito a dare la minima opposizione. Il Principino Mario è tornato nel mondo dei sogni e non vuole più uscirne. Ormai quando mette i cross cerca di colpire le fatine del suo mondo immaginario che sono per aria, che però vede solo lui….

  • Allan: 6

Dà sostanza e cattiveria al centrocampo del Napoli. Partita come sempre maschia e condita da buoni spunti offensivi, diventa Maradonallan quando fa prima sombrero e poi tunnel, ma purtroppo spedisce il tiro in faccia agli ultras laziali. Anche lui meglio rispetto il buio totale della partita contro l’Inter.

  • Fabian: 5,5

Certe volte ho la sensazione che lui non sappia dove si trovi, quasi come se fosse perennemente spaesato e confuso. Meglio rispetto alle partite disastrose dell’ultimo periodo ma purtroppo ancora non ci siamo. Ma io sono sicuro che questo non sia il vero Fabian: è un sosia, un clone… boh, ci tocca solo capire dove sia il vero Ruiz. Propongo di organizzare una spedizione a Castel Volturno per trovare l’originale e riportarlo in campo.

  • Zielinski: 6,5

Secondo tempo molto molto buono. Non tocca moltissimi palloni, ma quando arriva in possesso della palla mette in seria difficoltà la retroguardia biancoceleste. La giocata che ha fatto sul palo colpito è di grandissimo livello. Zielu si deve assolutamente riprendere a pieno, tutti noi sappiamo quanto vale e sopratutto quanto sia importante per il Napoli.

  • Insigne: 6

In fase offensiva insieme a Zielinski è stato l’unico davvero pericoloso. La sufficienza la merita senza dubbio, però è sempre la solita storia: questo ragazzo non è mai incisivo. 3 gol in stagione fino ad ora sono davvero pochissimi.

  • Milik: 5

Il nostro centravanti contro le grandi squadre si conferma inutile. La partita di Milik è stata la seguente: prendere palla spalle alla porta, tornare indietro, girarsi e scaricare palla. CHE LENTEZZA! Sembrava Fabian Ruiz! Arek non arriva quasi mai al tiro, o comunque non in maniera pericolosa. Consiglio di lettura per lui: “Come segnare a squadre di alta classifica”, di Pippo Inzaghi, editore Laterza, 2004.

  • Callejon: 4,5

Siamo sempre più avviliti a dover vedere un giocatore come José fare figure del genere. Anche oggi nulla, davvero malissimo, non crea occasioni pericolose in nessun modo, né con assist né con tiri. È davvero triste vedere un giocatore della sua caratura rendersi protagonista di prestazioni del genere: semplicemente vergognoso. E fidatevi che è un colpo al cuore dire cose gel genere su Calleti.

  • Llorente: S.V.
  • Lozano: S.V.

 

  • Gattuso: 5,5

Gattuso in 16 allenamenti è riuscito a dare un gioco a questa squadra, e non era scontato. Fa ben sperare, quando in conferenza stampa, dice che sta cercando di far diventare questa squadra “una squadra pensante”, “una squadra con idee”, perché è proprio questo che serve al Napoli. Un briciolo di speranza la prestazione di oggi deve darla, e Rino dovrà essere bravo a non far sprofondare i ragazzi in depressione e a cercare di continuare a lavorare bene, come evidentemente stanno facendo. Il motivo però per cui Ringhio non prende la sufficienza e quella dei cambi. Il Napoli aveva bisogno di freschezza ad un certo punto della gara ed il primo cambio si è visto solo sul finale di partita. Inspiegabile.

LAZIO

  • Luis Alberto: 7

Il Mago è semplicemente una gioia per gli occhi, inventa, vede calcio dove nessun altro lo vede e fa ammattire i nostri difensori quando parte palla al piede. Una meraviglia.

  • Immobile: 6,5

20 gol in campionato, stagione fantastica dell’attaccante torrese (beato chi lo ha al fantacalcio). Alla fine la partita di ieri non è stata eccelsa, ma merita la sufficienza per avere segnato il gol vittoria. Con l’assist di Ospina e la complicità di Di Lorenzo

  • Milinkovic-Savic: 6

Nel primo tempo giganteggia e domina a centrocampo; nel secondo tempo Inzaghi lo avvicina alla porta ma cala completamente e quasi non si vede quasi più. La sufficienza è sopratutto, se non solo, per l’ottimo primo tempo.

  • Lotito: 8

Da applausi l’iniziativa del patron della Lazio di invitare allo stadio la piccola Noemi, colpita pochi mesi fa a Napoli da un proiettile vagante per mano di coloro che provano a rendere questo mondo una fogna e oggi, per fortuna, sanissima e salva. Fa pensare che promotore di un’azione di simile umanità sia stato il presidente della Lazio…

Un pensiero su “Fatebenefratelli. Agorà del calcio: Lazio-Napoli

  • 12 Gennaio 2020 in 19 h 14 min
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    Complimenti Salvatore, belle veramente

    P. S. Ho Immobile al Fantacalcio 😉

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