Il futuro è già qui, ma è decisamente preoccupante – Inverso: The Peripheral (USA, 2022)

Del Prof. Lucio Celot

Mettete insieme William Gibson (fondatore del cyberpunk e autore del romanzo da cui è tratta la serie), Jonathan Nolan (scrittore, sceneggiatore e ideatore delle trame dei film del fratello Cristopher) e i produttori di Westworld (cancellata dopo la quarta stagione) e otterrete The Peripheral, serie tv di sci-fi che tenta di rinfrescare, con risultati non sempre convincenti, temi come la realtà virtuale, la simulazione, il viaggio nel tempo, il trasferimento di coscienza e tutto il repertorio caro non solo a Gibson ma anche a Bruce Sterling e agli scrittori del cosiddetto Mirrorshades Movement (tutti raccolti un una recente antologia). Non mancano, ovviamente, i riferimenti al cinema, tanto più inevitabili non solo per una questione di mero citazionismo (la quadrilogia di Matrix, Johnny Mnemonic, Il Tagliaerbe, Black Mirror, etc.) quanto per la necessità di essere al passo con un tempo, il nostro, in cui si fa un gran parlare del Metaverso (qualunque cosa sia) come nuova frontiera della realtà aumentata.

            Se la serie suscita delle perplessità, queste sono da addebitare innanzitutto alla trama, complessa (per non dire contorta) e complicata come poche (e per questo è consigliata una visione in modalità binge watching per non perdere il filo): nella realtà del 2032 i fratelli Flynne e Burton Fisher sbarcano il lunario in una cittadina dell’America rurale testando versioni beta di videogiochi immersivi, nei quali Flynne è talmente brava da sostituire spesso il fratello quando i livelli di gioco da superare sono particolarmente complicati. Quando un giorno viene recapitato a casa dei fratelli un visore di nuova generazione da una misteriosa azienda colombiana, la ragazza la prova immediatamente, scoprendo però che la Londra del 2099 in cui si trova non è una costruzione virtuale, ma è la vera Londra del futuro in cui la coscienza di Flynne, supportata da un androide costruito a sua immagine e somiglianza (la “periferica” del titolo), si muove e incontra altri personaggi, tra cui Wilf, un giovane alla ricerca della sorella Aelita. La Londra del 2099 è stata distrutta, come (presumibilmente) tutto il resto del mondo, da una concomitanza di eventi cataclismatici (epidemie, crisi economiche, instabilità climatiche, guerre nucleari e altre amenità…non vi dicono nulla???) ironicamente chiamata dai sopravvissuti Jackpot. Da questa linea temporale qualcuno cercherà di uccidere Flynne e il fratello, che evidentemente durante le loro scorribande spazio-temporali hanno visto o fatto qualcosa che mette in pericolo gli interessi economico-finanziari e tecnologici delle élite che governano il mondo che verrà. Si aggiunga il villain di turno che la fa da padrone nel piccolo centro dove i due fratelli vivono insieme alla madre malata e si avrà il contesto (quasi) completo su quale è costruita la trama.

            L’ambientazione della prima linea temporale è il 2032: dunque, è già futuro ma è un futuro molto vicino a noi, in cui le condizioni socio-economiche di vita non sono migliorate ma sono rimaste più o meno quelle dell’attuale America rurale post-trumpiana, quella dei forgotten men (di cui abbiamo già parlato in questa rubrica) che si arrabattano per sbarcare il lunario senza molte speranze di un cambiamento in meglio. È decisamente questa la parte migliore di Inverso (qui la recensione su cinefilos.it), in cui la serie ci parla dell’oggi e dei suoi sconfitti: il fratello Burton e i suoi amici reduci dal fronte (non sappiamo quale, ma si pensa subito all’Iraq o all’Afghanistan), connessi da collegamenti aptici neurali sottopelle che consentono loro di agire come un unico organismo in caso di pericolo; gli scagnozzi violenti dell’eminenza criminale della cittadina, Corbell Pickett, sceriffo compreso; la madre malata terminale dei due fratelli, colpita da cecità e alla disperata ricerca di una cura. A questo quadro desolante ma concreto nella sua tragicità si contrappone l’altra linea temporale, quella della Londra del 2099, cupa, futuribile e magnificamente immaginata e costruita dagli sceneggiatori, che costituisce la parte più propriamente cyberpunk della vicenda e che piacerà agli appassionati del genere con tutto il suo armamentario tecnologico (c’è un po’ di tutto, da Blade Runner con i suoi androidi a Minority Report con l’invasività oppressiva del Potere fino a Real Player One di Spielberg).

            Ecco, limiti e pregi della serie stanno in questo dualismo che la contraddistingue ma che non trova il giusto equilibrio tra le parti: se da un lato il lavoro di divulgazione dei temi di Gibson e della sua visione inquietante del futuro danno una salutare scossa al superficiale entusiasmo con cui guardiamo alle nuove tecnologie VR, dall’altro la vicenda appare troppo dispersiva e sfilacciata, non si fa seguire facilmente anche dai più attenti, le dinamiche dei rapporti tra i personaggi non sono sempre chiare: come si dice, c’è troppa carne a cuocere e quello che si vede ha ben poco di nuovo. Peccato, l’occasione era ghiotta ma è andata in parte perduta.

 

Inverso (The Peripheral), USA 2022

Stagione 1 (ep.1-8)

Distribuzione: Amazon Prime Video

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