Le Quattro Giornate di Napoli: un’eredità viva al Liceo Pansini

Il Liceo Pansini, cuore pulsante della cultura napoletana, ha dedicato quest’anno un’attenzione particolare alla commemorazione delle Quattro Giornate di Napoli, l’insurrezione popolare che tra il 27 e il 30 settembre 1943 liberò la città dall’occupazione nazista. Attraverso una serie di iniziative coinvolgenti, gli studenti sono stati invitati a riflettere su un evento storico che ha segnato profondamente l’identità della nostra città.

Un incontro con la storia

Il percorso è iniziato con un seminario, su organizzazione della prof.ssa Anna Chiaiese, tenuto dal professor Ciro Raia, un’autorità indiscussa nel campo della storia contemporanea, ex dirigente scolastico e Coordinatore Campania dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani). Grazie al suo appassionato racconto, gli studenti hanno potuto immergersi nell’atmosfera di quei giorni convulsi, scoprendo storie di coraggio, solidarietà e sacrificio che ci appartengono. Raia ha sottolineato l’importanza di tramandare la memoria di quegli eventi, non solo come semplice fatto storico, ma come un patrimonio di valori da custodire e trasmettere alle future generazioni. Col passare del tempo, il rischio è che gli eventi storici si riducano a semplici aneddoti, ricordati solo in date specifiche e svuotati del loro significato più profondo. Per anni, le Quattro Giornate sono state celebrate in modo ripetitivo: un partigiano testimoniava la sua esperienza, ma poi tutto tornava nel dimenticatoio. Mancava un contesto più ampio, che andasse oltre il ricordo personale, per quanto importante. Il professor Raia ha chiarito con grande efficacia la differenza tra “ricordo” e “memoria”. Il ricordo è personale e unico, mentre la memoria è collettiva e ci permette di costruire il presente guardando al futuro. “Fare memoria è costruire il presente, guardando al futuro”: questa frase ha lasciato un segno profondo in noi studenti. Le azioni e i sentimenti di quel popolo che gridava “Via i Tedeschi da Napoli!” devono diventare parte di noi, per alimentare il nostro impegno a costruire un futuro in cui simili atrocità non si ripetano.

Un viaggio nel tempo

Un altro momento significativo è stato il tour guidato organizzato da alcuni studenti del liceo, che hanno accompagnato i loro coetanei e non lungo le strade che furono teatro della rivolta, sotto la coordinazione della prof.ssa Mariagrazia Cerrito. Visitando luoghi simbolo come il Liceo Sannazaro, la Villa Floridiana, le masserie Pagliarone e Pezzalonga, la Casa del Fascio (assaltata dallo stesso Pansini) e la caserma di Piazza Quattro Giornate, i partecipanti hanno potuto toccare con mano la storia, rivivendo le emozioni e le paure di coloro che vissero quegli eventi. L’incontro in piazza Fuga è stato l’occasione per un confronto ancora più ampio, grazie alla presenza dell’assessore alle politiche giovanili e alla scuola, Lucia Fortini. Con commozione, l’assessore ha sottolineato l’importanza identitaria delle Quattro Giornate, un momento in cui l’intera comunità napoletana si è unita in un’unica voce. Gli studenti del Pansini introducendo il tour, hanno evidenziato come quell’insurrezione, avvenuta ormai 81 anni fa, sia stata un’impresa straordinaria realizzata da persone comuni. Ci auguriamo che iniziative come questa possano diventare un ponte tra il passato e il presente, offrendo ai giovani l’opportunità di trovare nuovi punti di contatto con una storia che, pur lontana nel tempo, continua a essere fonte di ispirazione e insegnamenti.

Un corteo per la libertà

Il culmine delle celebrazioni è stato il corteo per le strade di Napoli, un momento di forte emozione e partecipazione. Studenti di diversi licei si sono riuniti per rendere omaggio ai partigiani e a tutti coloro che si batterono per la libertà. Il corteo, partito da piazza Vanvitelli, si è concluso in piazza Quattro Giornate, nello stesso luogo dove, due anni prima, si era ricordato Antonio Amoretti, l’ultimo partigiano delle Quattro Giornate. Come di consueto, le forze dell’ordine hanno assicurato la sicurezza dei partecipanti. La Polizia ha scortato il corteo, mentre la banda dell’Arma dei Carabinieri ha accolto gli studenti in piazza Amoretti con musiche tradizionali. Tuttavia, al termine della manifestazione, la scelta musicale della banda ha suscitato sconcerto e disapprovazione. Brani come “Ma non tutta la vita” dei Ricchi e Poveri e “YMCA” dei Village People sono stati giudicati fuori luogo e in contrasto con il solenne contesto commemorativo. La reazione degli studenti, che hanno fischiato e intonato il canto partigiano “Bella Ciao”, è stata chiara e unanime.
Nonostante questo episodio increscioso, la manifestazione ha dimostrato la forte volontà dei giovani di mantenere viva la memoria delle Quattro Giornate e di onorare il sacrificio di coloro che combatterono per la libertà. Quattro giorni di sangue e ribellione che ci ricordano il coraggio e la forza non solo degli adulti, ma anche dei giovani.

Le iniziative organizzate dal Liceo Pansini ci hanno offerto l’opportunità di riflettere su temi fondamentali come la libertà, la giustizia e la partecipazione attiva alla vita della comunità. Abbiamo compreso che la storia non è un elenco di date e nomi, ma un insieme di esperienze umane che ci riguardano da vicino. Le Quattro Giornate ci insegnano che anche i giovani possono fare la differenza, che ognuno di noi ha il potere di contribuire a costruire un futuro migliore.
Le celebrazioni delle Quattro Giornate non si esauriscono con questi eventi. È nostro compito tramandare ai posteri la memoria di quegli avvenimenti, organizzando iniziative che coinvolgano sempre più persone. Possiamo farlo attraverso progetti di ricerca, concorsi letterari, rappresentazioni teatrali e mostre fotografiche.
In conclusione, le Quattro Giornate di Napoli rappresentano un patrimonio inestimabile per la nostra città. Ricordarle significa onorare il sacrificio di coloro che ci hanno preceduto e impegnarci a costruire un futuro più giusto ed equo per tutti.

-Fotografie di Matteo Perrone

Micol Campagnano
Ginevra Fracasso
Francesca Pia Piantarosa
Alessandro Sommella

Un pensiero su “Le Quattro Giornate di Napoli: un’eredità viva al Liceo Pansini

  • 4 Ottobre 2024 in 21 h 03 min
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    Grazie, una cronaca perfetta

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