“Sono io oppure tutti gli altri stanno impazzendo?” – Joker, 2019
di Francesca Tierno (IF)
La storia di Arthur Fleck ci coinvolge perché è realtà. È la storia di un uomo abbandonato dalla società, un uomo distrutto da un sistema che prende in considerazione solo i ricchi.
È la storia di una città, Gotham, che nelle folli azioni di Joker, l’alter ego di Arthur, trova la spinta necessaria per avviare una rivolta “Kill the rich”.
Dai primi minuti di film, lo spettatore comprende quanto sia misera e patetica la vita di Arthur: abita con la madre, lavora come clown e soffre di una peculiare malattia mentale, a causa della quale ha delle incontrollabili crisi di riso, per cui viene etichettato come “freak” dai suoi colleghi di lavoro. Vorrebbe abbandonare la sua monotona vita per diventare un comico, ma fallisce continuamente.
Arthur Fleck è un nessuno, un nessuno finché non trova pace e soddisfazione nel crimine, nel dolore degli altri, nel far soffrire il prossimo proprio come ha sofferto lui. Indossa il suo trucco, il suo costume e diventa un leader, un’ispirazione. Joker rappresenta tutte le persone che stanno in basso nella piramide della società capitalista. È il simbolo della lotta contro personaggi come Thomas Wayne, candidato sindaco di Gotham e – tra le altre cose – padre di Bruce Wayne, futuro Batman. Wayne padre è un individuo senza scrupoli, che definisce “pagliacci” i rivoltosi, che taglia le spese pubbliche (danneggiando così anche Arthur, che beneficiava di servizi di terapia), Wayne è il nemico del popolo.
Un altro importante personaggio è Murray Franklin, un conduttore di un talk show che Fleck ama guardare con la madre. L’uomo, che rappresentava un idolo per Arthur, lo ridicolizza durante la trasmissione mandando in onda una gaffe di Arthur avvenuta durante un tentativo di stand-up comedy.
L’interpretazione magistrale di Joker è valsa a Joaquin Phoenix un Oscar come miglior attore protagonista del 2020. L’attore stesso ha dichiarato che per entrare nel ruolo, ha perso peso con molta velocità, per fare in modo che anche la sua salute mentale si deteriorasse. È incredibile l’incessante passaggio tra i due personaggi, Arthur e Joker, che ricorda la dinamica di “Dr Jekyll e Mr Hyde”. Arthur, l’uomo per cui proviamo compassione e tanta, tantissima pena, e Joker, lo spietato killer che semina il terrore tra i ricchi borghesi.
Insomma, questo film è una storia di degrado non molto lontana da quanto vediamo quotidianamente intorno a noi. Tutti, almeno una volta, ci siamo sentiti violati proprio come accadeva ad Arthur ogni giorno, violati da un mondo che non ci ascolta, da governi che fanno solo i propri interessi e a cui non importa nulla dei cittadini. È un film con una cinematografia maestosa e un messaggio antiborghese potentissimo, con una narrazione che non permette mai allo spettatore di distogliere gli occhi dallo schermo. Una scena finale, piena di pathos, tra le strade di Gotham, in cui è possibile sentire tutta la gioia di Joker, che finalmente si sente realizzato. La pellicola, però, non risolve un dubbio. Chi ha vinto, Joker o Arthur?
Joker (2019)
Regia: Todd Philipps
Distribuzione: USA 2019 (122 min)
Fantastica recensione!