Perdona
di Nicole De Mascellis (IE)
Padre,
che hai impresso sul mio volto i lineamenti del tuo,
perdona.
Perdona chi quel volto l’ha sfregiato,
perdona il sangue di chi il mio sangue ha sparso.
E padre,
che negli occhi non hai più luce,
perdona me.
Figlio che abbandona,
figlio che annega in un mare di false promesse.
Inutili guerre.
E forse padre,
avremmo dovuto toccarci le punte delle dita per qualche secondo ancora,
ripeterci chi eravamo, chi saremmo stati.
Però padre, lo sappiamo, in guerra non c’è il tempo
per amare chi si è amato e ricordare chi si è stato.
La guerra non ha vincitore che non abbia perso tutto,
guerra che imprigiona chi la guerra l’ha creata.
Ma oggi, padre, festeggia la mia morte.
Sono libero.
Perdona chi mi ha ucciso, stringi i loro padri,
rendimi poesia e scrivimi nel vento.
Cercherai le mie fattezze nel fuoco di quei cannoni,
troverai le mie sembianze nel volo di aquiloni.
Perdona.
1° CLASSIFICATA lirica struggente e appassionata che conduce il lettore attraverso lo scandaglio dell'animo di chi sa provare dolore, pietas, perdono, e li fa diventare linguaggio fluido, ritmico e cadenzato, in cui le scelte lessicali incorniciano con maestria la chiosa finale.
Bellissimo testo!
Grazie a Pausa Caffè per aver sponsorizzato il premio in buono libri!