Nostalgia
di Giulia Iaccarino (IIB, a.s. 2020/2021)
Nostalgia (parola composta dal greco νόστος, ritorno, e άλγος, dolore; “dolore del ritorno”).
Mi hai sempre spaventata, nostalgia. Ogni tuo passo verso di me, fermo, silenzioso, fa rabbrividire. Guardi con sguardo tagliente, con occhi maligni, rosso vermiglio, hai sete di dolore. Aspetti solo un mio gesto, una mia parola, per potermi intrappolare nella tua agonìa. E quando avrai finito, resterò distesa tra rimorsi rancori, pensando a tutto ciò che non è stato, a tutto ciò che non doveva essere, inaridita da te e dalla tua voglia di trattenermi al passato.
Ti ho sempre amata, nostalgia. Quando riesco ad intravederti tra i gelidi sentimenti di una giornata cupa, corro tra le tue braccia calde, accoglienti, rilassanti. Culli le mie ansie piombando all’improvviso nella mente, accarezzi le mie preoccupazioni senza che io ti abbia chiesto di farlo. Custodisci gelosamente i miei ricordi, preziosi esattamente come te.
Ti ho sempre odiata, nostalgia. Le tue braccia calde a volte sono ardenti e lasciano segni indelebili. Sei fonte di insonnia e paranoie, metti a soqquadro il mio cuore senza permesso. Inizi a parlare quando meno me l’aspetto, sempre, però, in un momento sbagliato. Ed io, ancora più erroneamente, ti accolgo e ti ascolto, lasciandomi ferire.
Ti ho sempre avuta, nostalgia. Sin da quando sono rinchiusa in queste quattro mura, che, però, non confinano i pensieri.