La Cavallina

di Sara Madrid (IF a.s. 2020/2021)

Ricordo perfettamente quando mia zia mi parlò dei suoi anni di liceo. Perché? Come mai ti è rimasto impresso? Potreste chiedervi voi. 

Beh…la risposta è semplice: ribrezzo.

Si, fu esattamente ciò che provai.

Mi raccontò di uno stratagemma che i suoi compagni di classe avevano adoperato per sottrarsi ad ogni interrogazione.

Uno stratagemma semplicissimo ma efficace, per di più approfittando di un professore, un pover’uomo ipovedente.

Ogni volta che il prof., insegnante di arte, chiamava degli studenti alla cattedra,  chiunque essi fossero, andavano sempre i soliti due, i più bravi della sezione; il professore, anziano qual era, non si rendeva conto che le voci erano sempre le stesse e a causa della sua quasi cecità ovviamente non riconosceva le fattezze dei suoi alunni.

Così alla fine tutti bravissimi, tutti promossi senza debiti;  ma chi realmente aveva conosciuto la bellezza del Partenone? Chi aveva ammirato la Gioconda? Chi era in grado di distinguere un Van Gogh da un Monet? Effettivamente  nessuno, solamente due su venti.

Due su venti studiavano assiduamente nel nome della solidarietà e dell’amicizia. “Ragazzi, dai! Voi siete i più bravi, potete fare uno sforzo in più. Suvvia!” Queste sono delle frasi tipo che venivano rivolte spesso a mia zia, la studiosa che si sacrificava per il bene dei compagni.

E sapete dopo tutto il suo lavoro cosa dicevano i suoi adorati “amici”? 

 Nulla, neanche un grazie.

Signor Magris, davvero? Crede ancora che sia giusto così, che le persone ingrate, arroganti e pigre debbano sempre averla vinta, senza nessuno sforzo?

Ha presente il gioco della cavallina? Quel divertentissimo gioco d’infanzia che dilettava ognuno di noi nelle calde giornate estive?

Signor Magris, ecco, penso che sia un ottimo esempio.

I “copioni” sono coloro che saltano sugli altri, infatti appoggiandosi sui compagni alla fine saltano in alto e arrivano al traguardo.

Paragono infatti quelle carogne ( Signor Magris, come può notare, i ruoli sono adesso invertiti) a dei bambini che,  con i loro piagnistei,  hanno sempre quello che vogliono e  riescono a superare persino chi si è impegnato di più  nel gioco-scuola.

E coloro che studiano, no, non sono imbecilli. Un voto significa molto, rappresenta tutto ciò che c’è dietro, tutto quello che si è patito per ottenerlo e vedere qualcun altro varcare il tuo traguardo, grazie alle tue ore di studio e le tue capacità, è sicuramente la peggiore sconfitta immaginabile.

Un ruolo fondamentale lo giocano gli adulti, docenti o genitori che siano.

I primi sono spesso abbindolati e presi in giro dai sempre nuovi escamotage dei “furboni” del caso: girando su internet infatti si possono trovare ogni anno sempre più articoli su come ingannare i prof.: “10 nuove scuse per saltare un’interrogazione”; “Dimenticate i bigliettini! Ecco il nuovo metodo Salva-insufficienze”

I ragazzi quindi stanno diventando sempre più ingegnosi, grazie a metodi tecnologici e i professori, spesso non al passo coi tempi, sono tratti in inganno.

Non c’è male peggiore! I professori dovrebbero deviare, anche se non dalla prima volta, ogni tentativo di copia.                                               Loro hanno il compito, tra i tanti,  di insegnare agli studenti il rispetto per  le regole,  e se già  da giovani sono scorretti, difficilmente cambieranno.

I genitori in più, a causa di una certa superficialità, mancanza di tempo oppure essendo stati loro stessi come i figli, raramente fermeranno i giovani.

Quei giovani immaturi  “cresceranno” e adopereranno quello stesso modus vivendi nella vita: non pagheranno le tasse, imbroglieranno, ricatteranno ed  approfitteranno delle persone.

Questi uomini disonesti riusciranno ad avere il migliore lavoro, la casa più grande, le vacanze più lussuose, senza essersi mai veramente  impegnati, senza avere nessuna particolare qualità, se non la scaltrezza.

Chi copia a scuola, non avrà problemi a copiare anche nei concorsi (anche perché non avendo appreso nulla negli anni passati, non ci sarà altra soluzione).

Quindi cercano per ore, ore e ore il metodo più efficace ( le stesse ore che avrebbero impiegato per imparare) e riescono a passare, riescono a diventare dottori e avvocati.

Adesso sono importanti, hanno un ruolo nella società, sono fondamentali, il loro intervento può aiutare le persone.

Ma come possono non danneggiare le persone se sono degli incompetenti?  

È questo ciò che realmente temo: la prossima generazione sarà composta da chirurghi che non sanno sbucciare nemmeno la frutta, da giudici che favoriscono i criminali, loro simili, e da politici sempre più stupidi, misogini e razzisti ( ah dimenticavo, già li abbiamo).

Dunque, con tutte le mie accuse non ritengo che non si debba mai copiare, può capitare che  il più bravo un giorno non riesca a studiare o che ci si senta in dovere di aiutare un amico in difficoltà, ma che mai e mai nella vita bisogna piegarsi e diventare gli scalini del successo altrui.

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