Sconfitti due volte

di Pietro Aldo Mocerino (IG)

Lo scivolone di domenica sera al ‘Maradona’ contro il Milan per 0-4 ha sorpreso un po’ tutti. Colpa dei festeggiamenti anticipati per lo scudetto? O si pensava già alla sfida dei quarti di Champions? Sta di fatto che Pioli le ha azzeccate tutte, con Brahim Diaz inserito sulla destra a tormentare Mario Rui e un uomo in più in mezzo al campo, Krunic, per irrobustire la mediana. I nostri? In fondo non hanno proprio giocato, sperduti tra le linee rossonere. Brahim, dopo averci provato già al 2’, prima ha servito Leao che, con uno scavetto dolce, ha scavalcato Meret al 17’ – numero significativo per gli scaramantici napoletani – poi, al 25’, ha trasformato un cross dalla sinistra nel raddoppio. Il Napoli non reagisce, ma non è il solo. Nello stadio risuonano solo i cori milanisti, una sensazione incredibile per chi conosce il tifo azzurro, sembrava quasi di giocare a San Siro, non a Fuorigrotta. Nella ripresa, dopo un fuoco di paglia con i tentativi di Kim al 55’ e di Mario Rui subito dopo, con Maignan che devia in angolo addirittura con la faccia, è stata notte fonda. Zielinski due minuti dopo si addormenta nel cerchio di centrocampo, facendosi scippare il pallone da Tonali, pronto a far volare ancora Leao verso l’area napoletana per il terzo gol. Saelemakers, al 67’, completa l’incubo per i ragazzi di Spalletti.

Sconfitta senza dubbio meritata, i nostri non hanno mostrato carattere e nemmeno hanno onorato la maglia. Ma c’è da chiedersi perché abbiano perso in questo modo. Una battuta d’arresto ci sta, una figuraccia proprio no. Forse ha avuto il suo peso la contestazione degli ultrà partenopei prima e durante il match contro la dirigenza, addirittura si sono visti tafferugli tra tifosi azzurri. Di tutto questo si poteva fare a meno, perché non ha senso macchiare un campionato tanto bello e, soprattutto, prepararsi così male al confronto di Champions con lo stesso Milan. Bisogna reagire da uomini veri e ritrovare la carica positiva, anche del pubblico, in fondo la seconda dista ancora sedici punti e non è cambiato nulla. Lo scudetto è lì che ci aspetta e si può vincere, ma con costanza e senza più perdere la faccia. Esattamente quello che è successo non una, ma due volte, in campo e fuori, andando all’inferno per colpa del diavolo.

2 pensieri riguardo “Sconfitti due volte

  • 5 Aprile 2023 in 16 h 52 min
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    Credo che anche se silente lo spettro dei 15 punti “restituibili” pesi non poco, credo che la solita frangia di tifoseria farebbe passare la voglia anche a Maradona, credo che i festeggiamenti non andavano così anticipati ( Simone ‘e Napule, paisà), credo che certo calciomercato in questa fase andrebbe evitato. Credo…

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