C’è sempre il tempo per fare ciò che si vuole – Non è mai troppo tardi (USA, 2007)
di Max D’Alessandro (IIIA)
Il film di Rob Reiner del 2007 si presenta come una tragicommedia incentrata sul tema del vivere i propri sogni, anche quando per la società o il pensiero comune ormai è troppo tardi. La vicenda vede come protagonisti due uomini, lo scontroso Edward Cole (Jack Nicholson), magnate di un’industria farmaceutica nonché proprietario di un ospedale e il gentile e umile meccanico Carter Chambers (Morgan Freeman); i due personaggi sono del tutto antitetici e opposti tra di loro. Entrambi malati terminali, sono ricoverati nella stessa stanza dell’ospedale di Cole in attesa di sottoporsi a una cura sperimentale. Cole fa inizialmente fatica a condividere la stessa stanza con Carter ma, in una convivenza forzata, si instaura tra i due una relazione di amicizia che si fortifica sempre di più con il tempo. Ricevuta la notizia che ad entrambi restano solo sei mesi di vita, i due compilano una lista delle “cose da fare” prima di morire e decidono di intraprendere un viaggio, rinunciando anche alla cura sperimentale. Durante il viaggio si divertono, si godono tutto lo scorrere della vita, compiono azioni pericolose come paracadutarsi da un elicottero o gareggiare con automobili che avrebbero sempre voluto guidare o possedere e tentano anche, con l’intervento di Carter, di ricucire il rapporto di Cole con la figlia. La loro “lista” delle cose da fare si completerà solo dopo la morte di entrambi, quando il desiderio di “vedere qualcosa di meraviglioso” sarà esaudito in un modo del tutto originale.
Il film è un vero elogio del desiderio e del sogno, che vanno esauditi senza lasciarsi influenzare da niente e da nessuno, e ci dice che c’è sempre tempo per fare ciò che si vuole e che non esiste un’età per farlo (i due sono ultrasessantenni) perché l’età, quando si desidera conseguire i propri obiettivi e desideri, è nient’altro che uno stato mentale. È evidente che c’è un’amicizia insolita tra i due personaggi che, stando a ciò che hanno fatto nella vita e per le loro capacità, dovrebbero appartenere allo stesso grado della scala sociale; ma, per le circostanze della vita, Carter (l’uomo comune che non ha avuto molta fortuna nella vita) non ha potuto concludere gli studi e per potere sostenere la famiglia ha intrapreso un lavoro poco retribuito e usurante, sebbene per le sue qualità avrebbe potuto diventare un uomo importante; al contrario, Edward è un uomo che si è fatto da sé, rappresenta la classe imprenditoriale, ha ottenuto tutto ciò che voleva diventando milionario: nonostante ciò, è sempre stato impegnato nel proprio lavoro e non si è goduto appieno la vita rimanendo un uomo insoddisfatto.
I due personaggi, tutto sommato, restano fermi nelle loro convinzioni, anche se in alcuni momenti rimpiangono le scelte del passato: nella loro amicizia c’è un continuo contrasto di idee e opinioni, specchio anche della differenza sociale tra i due: appartenendo a due classi sociali opposte, pur legati da grande amicizia, la loro visione della vita rimane quella tipica della classe che incarnano; hanno interessi, obiettivi, mezzi e pensieri differenti ed è difficile, se non impossibile, che la classica mentalità dell’imprenditore, del borghese possa trovare punti in comune con l’ottica e il pensiero di un uomo umile come Carter; da questo punto di vista, il film può essere inteso anche come un’implicita critica alla società e al sistema classista.
Non è mai troppo tardi (The bucket list)
Regia: Rob Reiner
Distribuzione: USA 2007 (col., 97 min.)