Il litigio tra Mozart e Clementi

di Andrea Buono (4E)

Chi, come me, è un appassionato, non solo di musica classica, ma anche di compositori, sicuramente ha sentito parlare della rivalità tra Mozart e Clementi.

In questo articolo volevo spiegarvi brevemente chi erano rispettivamente Mozart e Clementi e come sono arrivati entrambi a sfidarsi in un “duello pianistico”, che era il nome con cui si indicavano le sfide in ambito musicale, specificatamente in quello pianistico.

Mozart non ha bisogno di presentazioni, lui è uno dei più grandi compositori di tutti i tempi ed ha scritto opere liriche di una grande immensità, come ad esempio il “Don Giovanni”, oppure “Le nozze di Figaro”, “Il flauto magico” e tante altre.

Mozart era anche un compositore per orchestra, infatti vanta ben 44 sinfonie.

Muzio Filippo Vincenzo Francesco Saverio Clementi (ha un nome più lungo di Leopardi) invece era, non solo un compositore, ma anche un editore e produttore di pianoforti.

Clementi, come suggerisce il nome, è italiano e troverà fortuna in Inghilterra.

Sarà proprio qui che aprirà la sua fabbrica di pianoforti, che col tempo divenne rinomatissima e perfino Beethoven possedeva un pianoforte prodotto dalla casa produttrice di Clementi.

Clementi inoltre, a differenza di Mozart, non era un compositore a 360 gradi, ma era un compositore prettamente pianofortista, fu il primo compositore ad usare veramente tutte le potenzialità del pianoforte.

Le opere più famose di Clementi sono i suoi studi, le sue sonate e le sue sonatine, tutte opere per pianoforte.

Clementi, al giorno d’oggi, è un compositore molto sottovalutato, ma all’epoca (seconda metà del diciottesimo secolo) era famoso in tutta Europa esattamente quanto Mozart.

E allora, un giorno del 1781, si tenne un sontuoso ricevimento a Vienna di nobili amanti della musica, e sarà proprio qui che si incontreranno Clementi e Mozart.

I nobili però non volevano ascoltare solo musica, avrebbero potuto pagare un musicista qualsiasi per semplice musica, volevano spettacolo.

E fu così che ad uno di loro venne la brillante idea di tenere un duello pianistico tra Clementi e Mozart.

Mozart, a differenza di Clementi, non era per niente abituato al pianoforte. Anche se effettivamente Mozart ha scritto molti brani per pianoforte, sono dei brani molto leggeri, con un tocco che si può definire quasi clavicembalistico.

Clementi invece scriveva brani per pianoforte molto forti: utilizzava molto il pedale (che Mozart non utilizzava mai) e alternava molto spesso toni forti e piani.

Insomma, due compositori completamente diversi dal punto di vista del pianoforte.

E così inizio il “duello”: Mozart ovviamente incantò tutti con le sue stupende melodie, soavi e leggere, che arrivano dritto al cuore dell’ascoltatore.

Clementi invece teneva alta l’attenzione dell’ascoltatore con melodie forti, toni che si alternano e un grande virtuosismo.

La durata del duello non è certa, ma si pensa che possa essere durato perfino due ore.

Alla fine, comunque, finì con un pareggio, in quanto erano tutti e due bravissimi e comunque, nessuno dei due avrebbe potuto vincere, perché altrimenti l’immagine dell’altro sarebbe stata sfigurata.

Terminato il duello, i due compositori tornarono nelle loro abitazioni e tutti e due scrissero le impressioni che avevano dell’altro nei loro diari personali.

Clementi stimava molto Mozart, lo considerava un ottimo improvvisatore e musicista.

Mozart invece odiava Clementi, lo definiva “un ciarlatano, come tutti gli italiani”.

Questa reazione così aggressiva di Mozart è stata causata sicuramente dal fatto che non tollerava assolutamente che un altro compositore fosse alla sua altezza, così la sua, seppur tiepida, stima iniziale passò in un odio profondo e incolmabile.

E per concludere questo episodio, vorrei raccontare un piccolo aneddoto che legò indirettamente Mozart e Clementi: il tema iniziale del “flauto magico” di Mozart infatti ha preso spunto dalla “sonata in si bemolle” di Clementi, che era stata scritta 6-7 anni prima che Mozart iniziasse a scrivere il “flauto magico”.

Quindi Mozart, seppur odiasse profondamente Clementi, non riuscì mai a dimenticare questo bellissimo tema di Clementi e così, decise di usarlo come spunto per il “Flauto magico”, una delle sue opere più conosciute.

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