Handwriting Day

di Francesca Pia Piantarosa (IV F, a.s. 2020/2021)

scrivere a mano non passa mai di moda

Il 23 Gennaio negli USA si celebra ormai dal 1977 la Giornata della Scrittura a Mano. Questa giornata fu istituita dalla WIMA (Writing Instrument Manufacturers Association) allo scopo di promuovere la vendita e l’utilizzo di penne, matite e carte da lettere; fu scelto il 23 di gennaio perché è il giorno di nascita di John Hancock, il primo uomo che firmò la Dichiarazione di Indipendenza ricordato appunto per la sua bellissima firma, eletta dagli americani la “firma” per eccellenza.

Anche in Italia l’importanza della scrittura è stata sensibilizzata: l’Istituto Grafologico Internazionale Girolamo Moretti di Urbino ha lanciato la “Campagna per il diritto di scrivere a mano”, una delle tante promosse in tutto il mondo con obiettivo ultimo di far riconoscere dall’UNESCO la scrittura a mano come patrimonio dell’umanità.       

Dalle incisioni su pietra alle tavolette di cera e argilla, dal papiro alla carta, dalla piuma d’oca alla penna a sfera: qualsiasi sia lo strumento o lo scopo, scrivere è sempre stata un’esigenza dell’essere umano.

Al giorno d’oggi in piena era digitale, sempre meno persone scrivono a mano; soprattutto con l’emergenza Coronavirus siamo stati costretti a ‘digitalizzare’ tutto quello che faceva parte della nostra quotidianità, anche la scuola che forse è l’unico luogo dove ancora ci serve avere una bella grafia. Ma diciamocelo: gli scritti in digitale non rimangono impressi, i messaggi non hanno lo stesso significato di una lettera e ogni parola diventa sempre più scontata, frivola, quasi priva di valore.

Se la tecnologia odierna ci consente di svolgere tutto nell’immediato, scrivere a mano è il modo perfetto per rallentare la routine molto accelerata tipica del nostro tempo, con la nostra grafia, il nostro modo di esprimerci e i nostri pensieri, e ribadisco NOSTRO.        Una volta che lasciamo scorrere la penna su un foglio, esso prende vita. Non importa se stiamo scrivendo una poesia, un tema, gli appunti della lezione o la lista della spesa:quel foglio adesso ha un’identità propria, e non sarà mai uguale a nessun altro.                         Per uno scrittore il legame con il foglio è fondamentale, e la penna è il mezzo intermediario tra i pensieri astratti e l’ordine concreto che assumono una volta scritti. Da aspirante scrittrice sento spesso l’esigenza di sentire questa connessione, e ritengo che noi studenti, del liceo classico in particolare, dovremmo impegnarci a conservare questa sana pratica, ricordando che i documenti più importanti della storia umana sono stati proprio scritti a mano,e questa giornata serve proprio a non dimenticare l’importanza delle nostre origini.

Come si può rendere omaggio a questa giornata?

Possiamo concentrarci su noi stessi esercitandoci a migliorare la grafia, imparare un nuovo stile di scrittura o dare spazio alla creatività scrivendo un racconto o una poesia. Oppure festeggiarlo pensando ai nostri amici e familiari regalando loro una penna particolare accompagnata da una lettera. E’ il momento giusto quindi anche per dichiarare i nostri sentimenti alla persona che ci piace, con un approccio che anche se può sembrare “antico”, fa sempre la sua figura. Nella nostra vita dobbiamo impegnarci a recuperare la genuinità e a mettere sempre un po’ di noi in quello che facciamo: affermare la propria identità è un diritto, nessuno può costringerci a diventare degli automi, delle fotocopie, e questa giornata serve proprio a ricordarci questa importantissima lezione di vita. 

Felice Handwriting Day a tutti voi pansiniani!

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